Il piccolo Giuseppe Di Matteo “ha pagato per le colpe del padre. E’ li dove vive la famiglia che deve essere ricordato e il padre si dovrebbe vergognare ogni volta che guarda quella targa”.
Lo ha scritto su Facebook, Susanna Campagna, commentando la notizia dell’ipotesi di intitolare proprio a Di Matteo la scuola elementare frequentata dall’ex latitante Matteo Messina Denaro.
Giuseppe, figlio del pentito Santino Di Matteo, fu rapito, tenuto sotto sequestro per 779 giorni, ucciso e sciolto nell’acido per indurre il padre a ritrattare. Un omicidio di cui è stata accertata processualmente proprio la responsabilità di Messina Denaro come uno dei mandanti.
Susanna Campagna è un’imprenditrice agricola, socia storica della Fidapa di Castelvetrano, che in passato avrebbe rivestito anche il ruolo di presidente della “Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari” della città. Ma anche appassionata di politica, al punto da trovarsi tra gli assessori designati del candidato sindaco Antonio Giaramita, nella lista “Legalmente”, alle amministrative del 2019.
“Noi Castelvetranesi vogliamo dimenticare – aveva commentato - e mi sembra assolutamente inopportuna questa imposizione. La scuola è stata ed è frequentata da tanti ragazzi assolutamente distanti da ogni logica del malaffare”. E quando le è stato chiesto se fosse proprio sicura che le colpe di quell’orrore siano state del padre, ha risposto con sicurezza: “E di chi?”.
Difficile non pensare a quella intercettazione di qualche anno fa in cui un mafioso spiegava quell’uccisione dicendo “Se la stirpe è quella... Suo padre perché ha cantato?”.
Ma grazie all’impegno e alla determinazione di tanti, questa intitolazione si farà lo stesso. Oggi pomeriggio alle 16,30 ci sarà un’assemblea presso l’ex Convento dei Minimi, in Piazza Josè Maria Escrivà, dove è prevista la partecipazione degli insegnanti, della preside, dei genitori, del sindaco, del giudice Fabrizio Guercio, presidente della sottosezione locale dell’Associazione Nazionale Magistrati (e ispiratore dell’iniziativa), di Antonella Vaccara, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Trapani, oltre che di Pietro Grasso, ex magistrato ed ex presidente del Senato.
Intitolare questa scuola al piccolo Di Matteo potrebbe essere un punto di partenza per una liberazione consapevole e diffusa. C’è ancora davvero tanto lavoro da fare.
Egidio Morici