Mensa a rischio a Marsala per il nuovo anno scolastico. Non ci sono i soldi, infatti per garantire il servizio. E, con ogni probabilità, ci sarà comunque un aumento dei costi a carico delle famiglie.
L'allarme riguarda al momento non i bambini della scuola d'infanzia, ma quelli della scuola primaria. Marsala, infatti, nei servizi per la scuola e l'infanzia è molto indietro - nonostante le risorse del Pnrr che si sarebbero potuto sfruttare ... - ed ancora oggi nella maggior parte delle scuole non esiste il tempo pieno, con grave pregiudizio per le famiglie. Sono poche le sezioni ad effettuare il tempo pieno. Ma anche queste, a Settembre, potrebbero avere dei problemi. Non solo: Marsala Schola annuncia anche che per tutti, comunque, il servizio mensa partirà ... a Novembre.
La vicenda, tra l'altro, accende ancora i riflettori su Marsala Schola, l'istituzione scolastica che a Marsala gestisce questi servizi, e che negli anni ha dato prova di inefficenza. Il Sindaco di Marsala, Massimo Grillo, aveva annunciato in campagna elettorale che avrebbe sciolto l'ente. Poi, in realtà, in una delle sue tante marce indietro, ha riempito Marsala Schola di paracadutati non eletti alle elezioni e di suoi fedelissimi, seguendo un principio di lottizzazione che a Marsala non si vedeva da anni, e ha tenuto l'istituzione lì, a galleggiare. Ma ne fanno la spesa le famiglie. Come avviene in questo caso.
In una nota arrivata alle scuole, qualche giorno fa, Marsala Schola mette nero su bianco che "le risorse finanziarie a disposizione dell'istituzione e l'attuale trend espansivo del servizio non consentono, allo stato, di accogliere la richiesta dell'erogazione del "servizio mensa" per le prime classi delle scuole primarie anno scolastico 2023 - 2024, e verosimilmente delle classi della scuola primaria che finora hanno usufruito del servizio".
Una nota di questo genere, in una città normale, susciterebbe grande clamore. A Marsala, il Sindaco trova le risorse, i soldi e il tempo per costruire un ippodromo, ma non riesce a garantire la mensa ai bambini. Eppure, si fa tanto parlare di politiche per la famiglia e per la parità di genere. E poi si costringono le famiglie, ed in particolare le donne, a non poter lavorare, per accudire i figli il pomeriggio.
La stessa nota aggiunge che "lo stesso avvio del servizio mensa potrebbe slittare a Novembre".
Il servizio mensa "a ridotto impatto ambientale" a Marsala è attualmente gestito da un raggruppamento di imprese per un costo di circa 85mila euro al mese. Costo che in parte è ricoperto dalle famiglie, che pagano anche fino a cinque euro a pasto. Il raggruppamento di imprese che ha vinto la gara era composto dalla Cot società cooperativa, dalla Siciliana Pasti e dalla Bitti srl, poi quest'ultima è uscita dal raggruppamento.
La nota ha creato grande scompiglio tra i dirigenti scolastici, che immediatamente hanno richiesto spiegazioni all'Amministrazione Comunale. Come è finita? All'italiana, come. O, se preferite, alla marsalese. Il tempo pieno, nelle scuole che aderiscono, è confermato. La mensa c'è, ma sulla carta. Il Comune e Marsala Schola vorrebbero farla, dipende dai soldi. Questa la seconda nota arrivata ai dirigenti l'8 Marzo scorso. Un piccolo capolavoro di non sense e burocrazia.
"L'Amministrazione Comunale - si legge nella nota - ha espresso intendimento formale di garantire il servizio di refezione scolastica anche per i prossimi anni, tenendo conto però del significativo aumento del costo di approvvigionamento e funzionamento del servizio medesimo e la contestuale riduzione dei trasferimenti di fondi regionali e statali". Tradotto in italiano: vorremmo garantire la mensa, ma sono aumentati i costi e non ci sono i soldi. E a cosa serve allora Marsala Schola se non sa garantire questi servizi essenziali e l'ordinaria amministrazione?
"In cotale ottica - continua la nota (si, hanno scritto proprio così ...) - per poter accertare la sostenibilità economico - finanziaria si rende necessaria (...) la predisposizione di un piano economico finanziario". Tradotto in italiano: nel frattempo, cerchiamo di prendere tempo, qualcosa ci inventeremo.
La nota quindi invita i dirigenti scolastici a dare ogni indicazione utile per predisporre il piano, neanche fosse una nota aggiuntiva al Pnrr, con l'avvertenza che "potrebbe prevedere, se del caso, una rimodulazione delle quote di compartecipazione e delle fasce di esenzione a carico delle famiglie beneficiarie". Tradotto in italiano: male che vada, faremo pagare di più le famiglie. Tanto poi facciamo le manifestazioni per i diritti delle donne, e se lo dimenticano ...