Un barcone alla deriva da giorni nelle acque libiche secondo diverse fonti si è rovesciato stamattina e molte delle 47 persone a bordo risultano disperse o annegate. Lo riferisce Alarm Phone.
«Dalle h 2.28 dell’11 marzo, le autorità erano informate dell’urgenza e della situazione di pericolo. Le autorità italiane hanno ritardato deliberatamente i soccorsi, lasciandole morire», afferma Alarm Phone, che da ieri lanciava un allarme riguardante un barcone di 47 migranti. «Secondo diverse fonti - prosegue la ong - decine di persone di questa barca sono annegate».
"Ho voluto fortemente questa operazione di solidarietà perché qui a Lampedusa non stiamo vivendo soltanto una vicenda politica ma anche una questione legata alla sopravvivenza di queste persone.
Sono qui soprattutto per ragioni umanitarie.
Oggi assistiamo a una grande dimostrazione di partecipazione e aiuto che fa onore al popolo siciliano". Lo dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, arrivato sull'isola in mattinata assieme al prefetto Valerio Valente, capo dipartimento nazionale libertà civili e immigrazione del Viminale, e a Salvo Cocina, capo dipartimento regionale della Protezione civile.
"Ho voluto constatare di persona con un sopralluogo - prosegue il governatore - la situazione relativa all'accoglienza dei migranti nell'hotspot di Lampedusa, messa a durissima prova dall'ingente numero di emigrati. Già da venerdì notte ci siamo subito attivati per fronteggiare l'emergenza sbarchi di questi ultimi giorni".
"C'è già un piano serio messo a punto dal Viminale per trasferire nell'arco delle prossime ore oltre 600 migranti: 183 partiranno domattina in nave e circa 430 lasceranno l'isola domani pomeriggio - aggiunge Schifani -. I gestori dell'hotspot mi hanno segnalato che servono scarpe per bambini e adulti, vestiti e altre coperte e mi sono subito attivato perché possano arrivare a Lampedusa in tempi brevissimi. Lampedusa è la porta d'Italia non la porta della Sicilia, purtroppo l'Europa nonostante i nostri forti richiami non ha mai dato risposte concrete ed è arrivato il momento che si assuma le proprie responsabilità".
Subito dopo la visita all'hotspot, il presidente Schifani si è spostato in municipio per un vertice con il sindaco Filippo Mannino e il vice sindaco Attilio Lucia in cui si è parlato dei problemi più urgenti che riguardano l'isola. "È stata una visita operativa - ha concluso il presidente - in cui abbiamo parlato di cose da fare e saranno adottati i provvedimenti di emergenza più opportuni, per venire incontro alle esigenze sia dell'hotspot sia dei lampedusani".