Marsala è tra i comuni più abusivi in Sicilia. Tra le città in cui il mattone selvaggio ha sfregiato una costa, e fatto diventare spiagge e litoranee affare per pochi. La città delle 500 case da abbattere.
E’ questo, infatti, il conto aggiornato sugli immobili illegalmente costruiti nella fascia dei 150 metri dal mare e che devono essere demoliti. Per abbattere qualche immobile il Comune ha ottenuto 300 mila euro dal Ministero delle infrastrutture. Su 19 interventi 11 sono a Marsala tra quelli previsti dal Fondo Demolizioni. Un fondo annunciato con i soliti toni propagandistici dal ministro Matteo Salvini, l’indomani della tragedia di Ischia.
Ma al di là della propaganda c’è di concreto che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che assegna le somme al Comune di Marsala per la demolizione di 11 case abusive costruite sulla costa.
Facciamo un passo indietro. La prima storica demolizione di una casa abusiva a Marsala risale al 2011, un rudere sul lungomare Spagnola. Da quel momento a Marsala sono stati abbattuti 170 immobili abusivi.
Immobili costruiti soprattutto negli anni 80 e 90, l’epoca d’oro del mattone abusivo. E Marsala si conferma tra le città siciliane in cui piccoli e grandi abusi sono stati quasi uno “status simbol” per molti anni. Basti pensare che nei cassetti del Comune ci sono 7 mila fascicoli di abusi edilizi, di cui quasi 4 mila sanati. Sono abusi di ogni tipo, non solo di intere costruzioni sulla costa. Le case abusive costruite a meno di 150 metri dal mare invece sono ancora 500. Un numero enorme, con gli uffici che pian piano stanno scorrendo l’elenco.
Negli ultimi 3 anni a Marsala sono state demolite 75 case abusive, soprattutto effettuate dagli stessi proprietari che hanno preferito questa strada per evitare costi ben più alti se le avesse effettuate il Comune.
Le demolizioni le può effettuare il Comune o il “proprietario” e responsabile dell’illecito. In questi anni è successo parecchie volte che gli uffici comunali avviano la procedura di demolizione, dopo aver acquisito al patrimonio comunale la struttura, e poco prima di partire le ruspe sono gli stessi proprietari a decidere di fare da sè, armarsi di coraggio e abbattere l’abuso. Questo soprattutto per risparmiare molti soldi. Il Comune, infatti, una volta demoliti gli immobili si rifà sul proprietario chiedendogli i soldi. C’è da dire che quest’ultima procedura in questi anni non è andata molto bene, e che, riferiscono dagli uffici, un buon 50% non ha pagato quanto dovuto.
Per questo il Comune deve trovare canali alternativi. Da qui nasce l’intuizione del nuovo dirigente dell’ufficio tecnico, Benedetto Mezzapelle, di partecipare ai bandi ministeriali che permettono di erogare fondi necessari a coprire il 50% delle spese per le demolizioni delle case abusive. L’ultimo bando ha visto il Comune di Marsala come maggior beneficiario, 11 interventi di demolizione su 19 approvati dal Ministero delle Infrastrutture.
Nei giorni scorsi è stato pubblicato il decreto di finanziamento. Ci sono immobili con una esigua volumetria, altri immobili un po’ più grandi. Ovviamente maggiore è la volumetria più alto è il costo di demolizione e di finanziamento.
Al bando oltre Marsala, solo il Comune di Belmonte Mezzagno ha partecipato e ottenuto fondi per una sola demolizione. Eppure la Sicilia è tra le regioni con il più alto tasso di immobili abusivi.
In Sicilia 45,8 abitazioni ogni 100 sono abusive. Secondo i dati ufficiali l'Isola è al quarto posto, fuori da questo triste podio che vede al vertice la Campania con 48,8, poi la Calabria e la Basilicata con 47,7.
Spesso però le amministrazioni comunali sono miope nell’attuare interventi di bonifica e di demolizione degli abusi che hanno devastato le coste.