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05/03/2023 06:00:00

Perchè si continua a morire nel Mediterraneo 

 Dal 2014, oltre 26.000 persone sono morte nel Mar Mediterraneo nel tentativo di raggiungere le coste europee. L’ultima strage è avvenuta all’alba del 26 Febbraio: decine di corpi sono stati trascinati dalle onde del mare in tempesta sulla spiaggia di Steccato di Cutro, in Calabria, dopo il naufragio di un peschereccio partito da Smirne, in Turchia, con circa 200 persone a bordo.I cadaveri che continuano ad affiorare sulle coste del Mediterraneo mostrano con orrore il fallimento delle politiche migratorie europee che si stanno accartocciando su sé stesse, e invocano un cambiamento urgente. La creazione di muri e confini, la militarizzazione e l’esternalizzazione del controllo delle frontiere a discapito dei diritti umani, la criminalizzazione delle ONG e i tentativi di svuotare il Mediterraneo da chi salva vite stanno presentando il conto in vite umane perse. 

La migrazione attraverso il Mediterraneo è una questione complessa e multiforme che coinvolge vari fattori, tra cui conflitti armati, instabilità politica, mancanza di opportunità economiche e povertà, nonché restrizioni sull'immigrazione legale in molti paesi europei. Molti migranti sono costretti a intraprendere viaggi pericolosi e illegali attraverso il Mediterraneo a causa di tali fattori.

Inoltre, le organizzazioni criminali coinvolte nel traffico di esseri umani spesso approfittano delle vulnerabilità dei migranti e mettono in pericolo le loro vite con mezzi di trasporto pericolosi e sovraffollati. Le navi delle ONG che operano nel Mediterraneo hanno svolto un ruolo importante nel salvare vite umane, ma le autorità europee hanno spesso limitato le loro attività, il che ha aumentato i rischi per i migranti.

Sono trascorsi quasi dieci anni da quando circa 600 persone persero la vita in due naufragi, il 3 e l’11 Ottobre 2013 al largo di Lampedusa. In quello dell’11 persero la vita almeno 60 minori, tanto che venne definita “la strage dei bambini”. Dal 2016, il 3 ottobre è stata istituita Giornata della memoria e dell’accoglienza, a monito che tali tragedie non si ripetessero.

STUDIO VIRA | 2025-04-09 10:50:00
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