La responsabilità. A distanza di giorni è iniziata la ricerca dei colpevoli sulla tragedia di Steccato di Cutro, quando l'unica effettuata ad oggi è la 'search' dal velivolo Frontex che aveva avvistato alle 22.30 la 'caicco' in coordinate:36°23'46”N/17°35'06” E. Erano le 23 del 25 febbraio,vento forza 5 sui 17-22 nodi da Sud,onda sui 2 metri -Stato Mare 4- nell'Ionio; fonte Windy per condizioni meteorologiche. L’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, segnalò un barcone "con una persona sul ponte e possibili altre persone sottocoperta, nessun giubbotto di salvataggio visibile, buona navigabilità a 6 nodi, nessuna persona in acqua […]. Il sistema di monitoraggio satellitare di Eagle 1 rileva una telefonata partita dalla barca verso la Turchia, i portelloni di bordo aperti e una notevole risposta termica" cioè una ingente presenza di persone osservate con le telecamere a rilevazione termica.
Non è la prima volta che Frontex entra nel dibattito pubblico italiano. Se un’imbarcazione con a bordo dei migranti diretta in Italia viene intercettata dalle autorità italiane, e la Guardia Costiera non valuta che sia in stato di dovere essere soccorsa, a occuparsene è la Guardia di Finanza, per via delle sue competenze di "contrasto all’immigrazione clandestina". Cioè di cattura degli eventuali scafisti e trafficanti sull’imbarcazione.Per giustificare la sua ostilità contro le ong che soccorrono i migranti nel Mediterraneo, il governo di Giorgia Meloni per avvalorare l'idea in cui le ong vengono definite un “pull factor” spesso cita le relazioni dell'agenzia europea: la loro sola presenza al largo delle coste libiche, secondo questa tesi, aumenterebbe le partenze e quindi i rischi per i migranti. La teoria è stata sconfessata da tempo da diversi esperti e da qualche mese non viene più citata nemmeno da Frontex nei documenti interni che condivide coi governi europei sulla situazione in Libia. In altre parole: se un’imbarcazione con a bordo dei migranti diretta in Italia viene intercettata dalle autorità italiane, e la Guardia Costiera non valuta che sia in condizioni di dovere essere soccorsa, a occuparsene è la Guardia di Finanza, per via delle sue competenze di 'contrasto all’immigrazione clandestina'.
Cioè di cattura degli eventuali scafisti e trafficanti a bordo dell’imbarcazione. Stabilire chi dovesse soccorrere il 'Caicco' naufragato domenica 26/2 in effetti non è semplicissimo, anche perché i protocolli previsti dalla legge italiana in questi casi hanno alcune zone grigie e aree di concomitanza sovrapposizione. Il regolamento -UE- N. 656/2014 del parlamento europeo e del consiglio del 15 maggio 2014 con cui venne modificato il mandato di Frontex prevede all’articolo 9 che vada considerata in situazione di distress qualsiasi imbarcazione la cui "efficienza operativa è stata compromessa al punto di rendere probabile una situazione di pericolo".
Per chi lavora con i soccorsi in mare un natante verosimilmente piena di migranti, in mare aperto, senza tracce di giubbotti di salvataggio, va considerata in difficoltà e quindi bisognosa di essere soccorsa. Nell'ordine sono intervenuti Frontex, Guardia di Finanza e Guardia Costiera, due sono nostre istituzioni, ognuno declina qualsiasi onere. Sull'evento la procura di Crotone indaga sulla catena di presunti errori ed omissioni di Guardia di finanza e Guardia costiera. Mattarella solo davanti alle bare è: "un uomo in silenzio che salva lo Stato dal naufragio della pietà"-Ezio Mauro-, si aggiunge che il presidente della Repubblica personifica la Responsabilità.
Vittorio Alfieri