Con un’ennesima marcia indietro a cui ci ha abituati il sindaco di Marsala, Massimo Grillo, (vi ricordate la prima? il doppio senso di circolazione ripristinato e poi tolto al lungomare spagnola di fianco alla pista ciclabile) che contraddice il suo stesso operato e quanto dichiarato mesi fa, dopo mesi di multe e polemiche, pone un momentaneo stop all’autovelox fisso che da mesi costituisce un vero incubo per centinaia di automobilisti marsalesi e non solo, che ora si chiedono: "che cosa succederà per noi che abbiamo preso le multe?".
Come scritto ieri da Tp24 (potete leggere qui) il primo cittadino cambia tutto e "si fa opposizione", beccandosi il “plauso”, addirittura, dal PD, dicendo: “di non essere d’accordo con una strategia di promozione della sicurezza stradale che abbia come principale strumento l’utilizzo degli autovelox. Diviene prioritario un piano globale di sicurezza stradale per il territorio comunale di Marsala”.
Il primo cittadino ha chiesto al comandante della Polizia municipale Vincenzo Menfi, la temporanea disattivazione dell’autovelox posizionato sulla SS 115 Marsala Mazara. Poi fa una dichiarazione che è tutta una contraddizione. Da un lato afferma di ritenere “prioritario mettere in sicurezza le strade per evitare pericolosi incidenti, anche mortali (proprio nel tratto dove è posto l’autovelox ne sono accaduti diversi) e riconosce "la corretta procedura seguita dalla Polizia municipale nel vigilare sul tratto urbano di via Mazara, con il controllo elettronico della velocità regolarmente autorizzato dalla Prefettura”. E poi si contraddice, dicendo che: “in questo momento di crisi non si può tollerare che si elevino così tante sanzioni ai cittadini senza disporre, a monte, di un piano globale di sicurezza stradale”. Qui viene da dire, delle due una: è più importante e prioritaria la sicurezza stradale e la salvaguardia delle vite, o l’esborso economico dei cittadini?
Infine, annuncia un futuro piano per migliorare la sicurezza stradale, che tenga conto della segnaletica presente (inclusi dossi e rallentatori di velocità), il potenziamento degli attraversamenti pedonali e ulteriori autovelox, dopo che ci sia stata una preventiva istruttoria valutata dalla Prefettura. “Tutto questo, dice il sindaco, va accompagnato da un'attività di sensibilizzazione in attesa della definizione del piano di sicurezza, invito i cittadini a mantenere comportamenti responsabili”.
Con la decisione di ieri del sindaco di Marsala non si sono però placate le polemiche. Sono in tanti a chiedersi cosa fare adesso. "Riguardo la sospensione dell'autovelox in via Mazara, le multe che sono state elevate si devono pagare o meno? Purtroppo già ne ho pagate due andando a 54km/h, ne ho un’altra e non so se pagare o meno – si chiede un lettore di Tp24.
E sono decine i commenti sul gruppo facebook "Autovelox Marsala Uniti per il ricorso", eccone alcuni: "Io superavo di 1,52 km h. Uno schifo, ecco tutto quello che stanno facendo. A pensare che si parla del carovita…".
Ed ancora: "vergognoso 180€ di multa più 3 punti di patente". "Ci devono risarcire tutto, anche i punti della patente". "Anche io mio sono stata multata per 1,5 km/h in più. Trovo in tutto questo assurdità".
"Multa di 41 euro per aver superato di 2,9 km/h... ma stiamo scherzando???". "Io sono a quota 11 multe ma facendo un calcolo me ne dovrebbero arrivare ancora molte altre, visto che percorro tutti i giorni questa strada per lavoro. L'ultima multa arrivata risale al 17 novembre e ho scoperto dell'esistenza di questo autovelox dopo Natale. Ne ho già pagate 9".
Il PD "d'accordo" con la marcia indietro del sindaco - Come dicevamo il PD di Marsala con una nota si dice per la prima volta d'accordo con una decisione del primo cittadino. "Avevamo già denunciato pubblicamente, circa un mese fa - si legge in una nota - che questo provvedimento fosse ingiusto, in quanto non serviva di certo a garantire la sicurezza stradale ma solo a far cassa a danno dei tanti cittadini che vivono già gravi disagi economici. Leggiamo, con stupore, nelle dichiarazioni del sindaco Grillo le nostre precise parole. Incredibile che il sindaco, per la prima volta, sia così in linea con il principale partito di opposizione.
Ci chiediamo solo se ci volevano tre mesi per comprendere il grave disagio e il danno economico che ha creato a così tante famiglie". "Gli autovelox devono essere posizionati in modo visibile proprio perché l’unico obiettivo è quello di far rispettare il limite di velocità e salvaguardare gli utenti da possibili incidenti stradali - continua -. In questo modo ha cercato soltanto di utilizzarlo per aumentare le entrate delle casse comunali. Entrate di cui necessita, evidentemente, per poter garantire ancora a lungo, incarichi e consulenze. Vogliamo ribadire, ancora una volta, che la sicurezza stradale deve essere tra i primi punti in agenda per la nostra città e deve passare da un’attenta manutenzione dei semafori e del manto stradale, da un continuo controllo degli impianti illuminanti che rimangono spenti per mesi, se non anni, in particolare nei luoghi più distanti dal centro".
La sentenza della Cassazione: "l'autovelox fisso installato solo su strade a scorrimento veloce" - E intanto sull’utilizzo dell’autovelox fisso c’è una sentenza della Corte di Cassazione dello scorso 18 novembre 2022 che ha accolto il ricorso di un automobilista contro il comune perché l’autovelox fisso deve essere installato su strade a scorrimento veloce con carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico. La decisione della Suprema Corte trae origine dall'opposizione proposta da un cittadino innanzi al Giudice di Pace contro un verbale di violazione elevato dal Comando di Polizia del Comune, per violazione dell'art.142, comma 8 del Codice della Strada, per aver circolato alla velocità di km/h 86 mentre il limite era di km/h 70. L'opposizione venne rigettata in primo grado e l'appello innanzi al Tribunale di Milano fu dichiarato inammissibile. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso ed il Tribunale di Milano, in sede di rinvio rigettò l'appello. Il ricorrente richiama l'art.2, terzo comma , lett. c del Codice della Strada, secondo cui la strada urbana a scorrimento veloce è caratterizzata dall'avere "carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico”. Visto che l’installazione per apparecchiature automatiche per il rilevamento della velocità senza obbligo di fermo immediato del conducente, previsto dal D.L. n. 121 del 2002, art. 4 può includere soltanto le strade del tipo imposto dalla legge mediante rinvio alla classificazione di cui all'art.2, commi 2 e 3, e non altre, dovendo ritenersi necessaria l'esistenza delle caratteristiche minime per la configurazione di una strada urbana come "a scorrimento veloce" per rendere legittimo il posizionamento dell'apparecchio fisso di rilevazione elettronica della velocità ( Cass.20.6.2019, n.16622; Cass. 14.2.2019, n.4451), ne consegue che, non trattandosi di strada a scorrimento veloce, il Comune non poteva installare apparecchiature automatiche per il rilevamento della velocità. Il ricorso pertanto è stato accolto e la Corte ha condannato il Comune alle spese dei giudizi di merito.