Vite bruciate dalla droga, da una dipendenza distruttiva. Affetti compromessi, amicizie distrutte, un futuro incerto. Sono storie drammatiche, quelle dei tossicodipendenti, che emergono dall’operazione antidroga Virgilio, che nei giorni scorsi ha disarticolato la piazza di spaccio di Sappusi, quartiere popolare di Marsala. Storie di degrado, di persone indebitate fino al collo, di spacciatori spregiudicati, di famiglie rovinate.
I CLIENTI INDEBITATI
I tossicodipendenti si indebitavano fino al collo. E avrebbero fatto di tutto per avere delle dosi di Crack, cocaina o eroina. Allo stesso tempo gli spacciatori, con alcuni clienti, erano disposti a spostarsi, perchè sapevano che avevano delle importanti disponibilità economiche in famiglia da cui, in un modo o nell’altro, poter attingere. In una circostanza Antonino Di Girolamo, uno degli appartenenti al gruppo di Alessia Angileri, andava a consegnare la droga direttamente nell’attività di famiglia in cui l’assuntore lavorava. Non sempre i debiti potevano essere pagati, così l'uomo accumula debiti per 2 mila euro per l’acquisto di cocaina. Un altro, si scopre, ha debiti per qualche centinaio d’euro. Ma c’è chi è messo molto peggio. E arriva a consegnare l’auto.
IL RAGAZZO DEI 70 MILA EURO DI CRACK IN UN ANNO
Gli investigatori la definiscono “una delle vicende umanamente più significative dell’impressionante floridità dell’attività di spaccio gestita da Alessia Angileri, nonchè della mentalità delinquenziale, e della spietatezza di quest’ultima”. E’ quella che riguarda un uomo di 40 anni ritenuto tra i principali clienti e “vittime” del gruppo di spaccio. L’uomo, T., faceva uso di crack ed eroina. Appartenente ad una famiglia agiata marsalese, è stato indagato per il reato di maltrattamenti alla madre e alla zia, con lui conviventi, proprio a causa del continuo bisogno di denaro per comprare la droga. Tra il 8 novembre 2021 e il 17 settembre 2022, meno di un anno, l’uomo ha comprato almeno 1322 dosi di droga, tra eroina e crack, per 74.130 euro. Di questi ne ha pagati 48.070 in contanti e bonifici bancari, i restanti 26.060 euro sono ancora da pagare. Si è ridotto sul lastrico in meno di un anno arrivando a maltrattare i suoi cari per il bisogno di denaro e di droga. All’uomo è stato applicato prima il divieto di avvicinamento nei confronti dei suoi familiari, poi gli arresti domiciliari, nel gennaio di quest’anno. Nel suo smartphone sono state trovate le chat whatsapp con Alessia Angileri in cui ci si organizzava per la consegna della droga e si faceva il conto, esorbitante, dei debiti da saldare.
IL MAXI DEBITO E I RINGRAZIAMENTI
Il tossicodipendente col passare delle settimane e dei mesi accumula debiti. Come abbiamo detto appartiene ad una famiglia benestante di Marsala, ma la quantità di droga che consuma va ad un ritmo insostenibile. A febbraio 2022 il suo debito nei confronti del gruppo di spacciatori che ha come riferimento Alessia Angileri è di poco più di 7 mila euro. Andrea Nizza, compagno della Angileri, gli fa notare che il debito sta diventando importante. Lui però ringrazia. “Andre era un po’ arrabbiato. Gli volevo dire che io, raga, solamente vi devo ringraziare e che non avete motivo veramente di dubitare di me, si lo capisco, sono tanti e tanto tempo”, dice in un messaggio vocale riferendosi al debito accumulato. Nelle chat si fanno i conti del debito accumulato. Un conto che sale di giorno in giorno. A settembre 2022 l’uomo non ha più soldi e propone ai pusher di lasciare una collana per avere “un po’ di credito”.
GIOIELLI E AUTO PER LA DROGA
Alessia Angileri e il suo gruppo non hanno pietà. Non arretrano, e mettono in atto l’estorsione nei confronti del cliente tossicodipendente. Minacciano anche di andare a parlare con la madre e con la zia che, poi, agli investigatori racconterà le tristi vicende che riguardano il nipote. Sono diversi i beni trattenuti da Alessia Angileri a garanzia del pagamento del debito che arriva a toccare i 26 mila euro. In un’occasione un dollaro d’argento, in un’altra un’auto Nissan Qashqai, e ancora una collana d’oro e una moto Yamaha. In altre circostanze Alessia Angileri, venuta a conoscenza che il suo “cliente”, già debitore nei suoi confronti, si era recato ad acquistare droga dalla sorella Gisella (anche lei arrestata nell’operazione Virgilio) aveva fatto presente all’uomo che avrebbe imposto alla sorella di non vendergli più nulla. “In questo modo Angileri riusciva ad esercitare un controllo assoluto, aprendo e chiudendo la linea di credito a seconda del suo comportamento e dell’elargizione del denaro”. L’uomo aveva un atteggiamento di completa sudditanza e in un modo o nell’altro pagava ingenti somme di denaro per cercare di estinguere parte del debito. Debito che cresceva subito però, a causa dei continui acquisti di droga.
Cocaina, eroina e soprattutto crack. Un tipo di droga sottovalutata negli anni passati, ma che ultimamente ha distrutto tante vite.
(Continua)