Dietro alle vicende sulla piazza di spaccio di Sappusi, a Marsala, ci sono storie di degrado, di tossicodipendenza. Storie drammatiche di vite rovinate, di vite interrotte. C’è la storia della donna morta di overdose, trovata sola, senza vita, in auto. Ci sono gruppi di spacciatori che si arricchiscono, ma anche persone che denunciano. Continua da qui, la nostra inchiesta sulla piazza di spaccio di Sappusi, a Marsala, smantellata nell’operazione antidroga Virgilio che qualche giorno fa ha portato a diversi arresti. Un’indagine condotta dai Carabinieri di Marsala e coordinati dalla Procura lilibetana.
IL GRUPPO DI ALESSIA ANGILERI
Un altro gruppo di spaccio attivo nel quartiere di Sappusi, sempre in via Virgilio, è quello gestito da Alessia Angileri assieme ad altre persone. Alessia ha una sorella, Gisella, anche quest’ultima gestisce un giro di spaccio di droga a Sappusi. E’ il terzo gruppo, di cui parleremo più avanti. Le due sorelle Angileri non sono nomi nuovi alle forze dell’ordine.
Tra le due, Alessia è quella più attive nella gestione del traffico di droga. Impone chiare direttive ai propri collaboratori, gli investigatori la definiscono una figura “carismatica”.
Alessia Angileri, però, è anche prudente, usa un linguaggio criptico nel conversare con i suoi interlocutori, e tiene la droga lontana dal luogo in cui materialmente avveniva lo spaccio. Utilizzava delle staffette per garantire l’approvvigionamento minimo necessario per soddisfare le necessità degli acquirenti. In più non lasciava mai l’abitazione incustodita, lì infatti avveniva la cessione della droga, e voleva impedire ad altre persone di entrare. La droga veniva conservata da Alessio Cristopher Pantaleo in luoghi diversi da quelli in cui avveniva lo smercio. Angileri era spalleggiata anche da Andrea Nizza, suo convivente, che provvedeva alle cessioni al dettaglio quando la donna non poteva. C’era anche Antonio Davide Di Girolamo, che ogni tanto recuperava la droga dall’abitazione di Angileri o dal luogo in cui Pantaleo la nascondeva per poi venderla agli assuntori.
Il gruppo è molto attivo. Alessia Angileri vuole ottimizzare i profitti soprattutto sotto le feste, quando la domanda di stupefacenti è più elevata. Chiede frequentemente l’aiuto di Pantaleo, proprio per il considerevole spaccio di droga che si intensifica, ad esempio, alla vigilia di capodanno. Il 31 dicembre 2021, ad esempio, nonostante mostri contrarietà, Pantaleo si adopera per raggiungere casa Angileri perchè c’è bisogno di droga.
LA RAGAZZA MORTA DI OVERDOSE
Il 14 ottobre 2021 una donna di 45 anni viene trovata morta all’interno di una Fiat 600 nel quartiere Amabilina. Per gli investigatori ci sono pochi dubbi, la donna è morta per overdose.Una vita molto sfortunata, la sua, finita nel tunnel della droga da cui non è uscita. E’ uno degli episodi che indirizzano gli investigatori verso il gruppo di spaccio guidato da Alessia Angileri. Secondo le informazioni raccolte dai Carabinieri di Marsala la donna morta di overdose sarebbe stata cliente abituale della Angileri, nella piazza di spaccio di Sappusi, dalla quale comprava cocaina ed eroina.
LA DROGA CHE TI FA VENIRE IL VOMITO
La procura, nell’ordinanza di custodia cautelare, sottolinea spesso la situazione di degrado in cui agiscono i gruppi di spacciatori e le pessime partite di droga che gestiscono, e che rischiano di danneggiare ulteriormente la salute degli assuntori. Già nel gruppo guidato da Arianna Torre, come abbiamo raccontato ieri, si parlava di droga tagliata male. E in questa fase di indagine c’è il caso della donna morta di overdose. Ed è di così pessima qualità la droga venduta che uno dei consumatori, nonostante il bisogno di drogarsi, ha dovuto buttare la sostanza. E lo fa notare ad Alessia Angileri. “Occhio perchè una l’ho dovuta buttare, quella con l’involucro trasparente. Ha un saporaccio terribile che proprio mi ha smosso il vomito”.
IL POST SU FACEBOOK
Andrea Nizza, compagno di Alessia Angileri, dava una grossa mano all’attività di spaccio. Diciamo che era l’attività di famiglia. I “pescaggi” fatti dai Carabinieri hanno permesso di ricostruire il via vai da casa Angileri dei consumatori per comprare cocaina, crack, eroina. Nizza lanciava addirittura la droga dalla finestra ai clienti. Andrea Nizza e Alessia Angileri gestiscono insieme lo spaccio, ma per un periodo sono costretti a fermarsi. C’è una certa “attenzione mediatica”, scrivono gli investigatori, su di loro. Qualcuno, in particolare, aveva pubblicato sulla pagina Facebook “Marsala città nostra” un post con una loro foto e un avvertimento: “Alessia Angileri e Andrea Nizza, questi soggetti sono di zona Sappusi, spacciano droghe e rovinano famiglie e ragazzini. Segnaliamoli alle forze dell’ordine”, scrive una donna sul social.
Da quel momento, per un periodo, Andrea Nizza e Alessia Angileri si fermano un attimo, e per un periodo lasciano la gestione dello spaccio a Massimo Licari. In attesa che l’attenzione su di loro scemasse.
Insomma, Alessia Angileri e Andrea Nizza avevano attirato l’attenzione di molti. Quella frase scritta su Facebook (“rovinano famiglie e ragazzini”) sintetizza perfettamente cosa è successo al ragazzo che in meno di un anno ha comprato più di 70 mila euro di droga. Una storia drammatica, che racconteremo domani.