Egregio Direttore,
con riferimento all’articolo dal titolo “Marsala, carabiniere assolto dalle accuse di violenza privata e minaccia”, pubblicato oggi sul vostro giornale online, ritengo doverose alcune osservazioni, fondate su oggettive risultanze del procedimento.
Anzitutto esprimo grande soddisfazione per la sentenza di assoluzione pronunciata ieri dal Tribunale di Marsala nei confronti del mio assistito.
Ciò premesso, è opportuno precisare che il Pubblico Ministero nella sua requisitoria aveva chiesto l’assoluzione dell’imputato perché il fatto non sussiste (e non per particolare tenuità del fatto stesso, come riferito nell’articolo di stampa) con riferimento ai reati di violenza privata e di minaccia.
L’assoluzione per particolare tenuità del fatto era stata invocata dalla Procura esclusivamente per il delitto di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice (si trattava di ben tre capi di imputazione).
Ebbene, il Tribunale, in maniera ancor più netta rispetto a quanto richiesto dal magistrato del Pubblico Ministero, all'esito di un attento esame delle risultanze processuali, compiuto anche alla luce delle indagini difensive espletate dallo scrivente, ha integralmente accolto le richieste della Difesa ed ha assolto con formula piena l’imputato perché il fatto non sussiste (mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice e violenza privata) e perché il fatto non costituisce reato (minaccia).
La sentenza assolutoria pronunciata ieri restituisce la giusta dignità al mio assistito, cittadino e militare irreprensibile, mai investito da provvedimenti disciplinari nè tantomeno da condanne penali.
Nel ringraziarLa anticipatamente per la pubblicazione della presente, porgo cordiali saluti.
Avv. Pietro Cavasino