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20/02/2023 06:00:00

  Che fine hanno fatto i ristori per i danni delle alluvioni a Misiliscemi e Trapani?

 “I soldi per aumentare gli stipendi dei politici li hanno trovati subito. Per noi no”. C’è molta rabbia tra gli abitanti e i titolari di attività produttive di Misiliscemi danneggiati dall’alluvione dell’ottobre scorso.

Danni per milioni di euro, causati dallo straripamento del fiume verderame, che ha inondato di acqua e fango case, attività commerciali, imprese, e anche le saline. Ma ancora oggi di soldi dei tanto sbandierati ristori non c’è neanche l’ombra. Mentre i segni dell’alluvione sono ancora visibili, a distanza di mesi. C’è chi ha perso tutto, nell’inondazione, con un metro e mezzo di fango entrato dentro casa a distrutto ogni cosa, ogni ricordo.
Soldi ancora nulla dalla Regione, però. Nell’ultima finanziaria regionale, infatti, non sono stati previsti i fondi per i ristori, almeno non quelli per i danni del 2022. E’ stato approvato un emendamento redatto dai parlamentari regionali del Partito Democratico che prevede il ristoro anche per i Comuni della provincia di Trapani, a seguito delle alluvioni che hanno colpito il territorio trapanese nel 2021.
“Il Governo regionale – spiega il deputato trapanese del PD, Dario Safina - ha stanziato, per il momento, 12 milioni di euro a fronte di un danno di circa cento milioni di euro per tutta la Sicilia ma è comunque un primo passo concreto che viene incontro alle esigenze di tutte quei territori che hanno subito gravi danneggiamenti per via dell'azione distruttiva delle avverse condizioni meteo”.
Poca roba. E con un anno di ritardo.
E i ristori per le ultime alluvioni? Per quelli i tempi si allungano. Il governo regionale ha deciso di prevederli nella programmazione dei Fondi Sviluppo e Coesione, per farvi rientrare quelli destinati ai privati e i fondi per le infrastrutture pubbliche.



Si parla di 20 milioni di euro, 14 per le infrastrutture pubbliche e 6 milioni ai privati.
“I tempi però si allungano”, dice la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Cristina Ciminnisi. “Noi stiamo seguendo la vicenda in commissione Unione Europea, perchè ci sono delle perplessità sul fatto che i fondi europei possano essere usati per i ristori. Non tanto per le infrastrutture pubbliche ma per i ristori ai privati. Abbiamo insistito per introdurre i ristori nell’ultima finanziaria regionale, ma l’assessore Falcone si è intestardito” aggiunge la parlamentare di Misiliscemi. “Spero di non dover dire ‘l’avevamo detto’ nel caso venisse bocciata la strada dei Fondi sviluppo e coesione”, chiosa Ciminnisi.
L’unico intervento regionale riguarda la pulizia e la messa in sicurezza degli argini del fiume Verderame, ma solo dopo che il disastro si è compiuto.

Qualche settimana fa i salicoltori si sono uniti alla denuncia presentata dagli abitanti della frazione di Nubia, Paceco,  ed hanno notificato agli organi competenti alla Procura della Repubblica di Trapani un esposto con una richiesta di risarcimento danni.

 

 

 


Nulla di nuovo neanche per Trapani, colpita, prima di Misiliscemi, dagli allagamenti di settembre. Forti nubifragi, sì, ma anche un sistema di smaltimento delle acque in città vetusto.
Nei giorni scorsi il Comune ha fatto sapere che “a seguito di interlocuzioni anche formali con il Dipartimento Regionale della Protezione Civile, al fine di poter fornire tutti gli elementi utili ed indispensabili da sottoporre ai Governi regionale e nazionale per gli adempimenti di loro competenza (stanziamento dei ristori), si invita la cittadinanza gravemente colpita dal maltempo a causa dai nubifragi – eventi alluvionali di lunedì 26 settembre 2022 e successivi, ad integrare/confermare i dati contenuti nelle istanze di ristoro a suo tempo presentate con ulteriori elementi che, per semplificazione, sono stati raccolti in due dichiarazioni appositamente predisposte”. I moduli sono qui. 

“L’impegno dell’amministrazione comunale di Trapani non arretra di un millimetro ed anzi si rinnova, affinché i Governi regionali e nazionali, stanzino per quanto di competenza, le somme necessarie per i ristori dai danni derivanti dagli eventi alluvionali certificati come eccezionali e, per i quali, non ci si può girare dall’altra parte. Ognuno si assuma la propria responsabilità, il Comune di Trapani difende gli interessi ed i diritti dei propri concittadini e commercianti, chiedendo dunque che la Regione e lo Stato provvedano con fondi ulteriori rispetto a quelli recentemente già previsti dal governo della Regione Siciliana e che al momento ammontano a 5 milioni di Euro”. Lo dichiara il Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, il quale aggiunge di confidare che “il Presidente Schifani e l’Assessore Falcone si impegnino, in coerenza con iniziative parlamentari della maggioranza e dell’opposizione in ARS, per trovare le altre risorse. Rispetto a questo - conclude Tranchida -, non molleremo di un millimetro ed a giorni presenteremo ulteriori progettualità infrastrutturali, come già anticipato in Prefettura, per tentare di porre rimedio una volta per tutte a quello che è un problema di crisi infrastrutturale del sistema di smaltimento delle acque bianche, ormai obsoleto, specialmente in presenza di eventi meteorologici estremamente violenti, che trova in primis causa grave con l’interramento del Canale Scalabrino”.

 



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