Un supermarket della droga, aperto 24 ore su 24, è quello messo su in via Virgilio, nel quartiere Sappusi a Marsala da ben tre gruppi di spacciatori che si dividevano la piazza e guidati da tre donne: Arianna Torre con la collaborazione di Giovanni Parrinello, già in carcere, Alessia Angileri e Gisella Angileri con Vito Alessio Allegra. Undici le persone in carcere, tre, in totale, quelle sottoposte a obbligo di dimora e divieto di dimora.
Spacciavano soprattutto crack, ma anche cocaina ed eroina. Devono rispondere inoltre di estorsione, riciclaggio di denaro, lesioni personali e tentato sequestro di persona. Sono questi gli esiti dell'operazione "Virgilio" che ieri, a Marsala, ha smantellato la "piazza dello spaccio" di Sappusi. Sono 100 i militari impegnati sin dalle prime luci dell'alba, tra carabinieri di Marsala, lo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, Nucleo Cinofili di Palermo e 12^ Reggimento Carabinieri Sicilia che hanno eseguito l'ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Marsala.
Nell'ambito della stessa operazione, gli inquirenti hanno riscontrato come da Marsala partivano delle spedizioni contenenti droga, ( i ciccolatini), destinati ad un uno degli arrestati, Giovanni Parrinello, mentre si trovava rinchiuso nel carcere di Rossano Calabro, dove poi avrebbe spacciato lo stupefacente tra i detenuti.
Chi sono gli arrestati - Questi i nomi degli indagati e le relative misure cautelari. Custodia in carcere per: TORRE Arianna nata in Marsala il 14 01 1980, Detenuta per altra causa; CARUSO Giuseppe nato in Palermo il 31 08 1988; LA MATTINA Antonino nato in Palermo il 03 04 1990; PARRINELLO Giovanni nato a Marsala il 30 04 1981, Detenuto per altra causa; LOMBARDO Pietro nato a Marsala il 10 06 1991; ANGILERI Alessia nata in Marsala, il 26 12 1991; PANTALEO Alessio Cristopher nato in Marsala TP il 22 12 1988; NIZZA Andrea nato a Marsala il 04 01 1988, Detenuto per altra causa; LICARI Massimo nato a Marsala il 22 08 1974;
ANGILERI Gisella nata a Marsala il 12 06 1985; ALLEGRA Vito Alessio nato a Marsala il 12 11 2001; Divieto di dimora nel Comune di Marsala: TORRE Jessica nata a Marsala il 07 02 1988; LUNGARO Marilena nata in Mazara del Vallo il 21 05 1990 residente a Marsala. Obbligo di dimora nel territorio di Marsala: DI GIROLAMO Antonino Davide nato a Marsala il 21 04 1980.
L'indagine ha preso il via dalla morte della donna ad Amabilina - L'operazione "Virgilio" che ha portato a decine di arresti nel quartiere di Sappusi, smantellando la fiorente attività di spaccio, è il compendio di diverse operazioni avvenute negli ultimi anni in città, e mette in fila una serie di episodi. Le indagini sono partite dalla morte per overdose di una giovane donna avvenuto a Marsala nell'ottobre del 2021. Tp24 aveva raccontato la vicenda. D.R.B. era il nome della giovane donna trovata senza vita a Marsala nel quartiere di Amabilina. A fare la macabra scoperta i Carabinieri, che hanno individuato il cadavere all'interno di una Fiat 600. La giovane è morta per overdose. D.R.B, nata a Marsala nel '76, era stata anche arrestata anni fa, con altri suoi familiari, in una maxi operazione contro lo spaccio di droga sull'asse Palermo (Zen) - Marsala, con una casa trasformata in centrale di spaccio a Sappusi. Il processo si era chiuso nel 2020 per lei con una condanna a quattro anni e circa 20 mila euro di multa. Dopo qualche giorno anche il compagno della donna è morto, suicidandosi. Da lì i Carabinieri, diretti dalla Procura di Marsala, hanno cominciato le indagini che hanno portato agli arresti di Sappusi, dove la giovane si riforniva di droga.
Il ragazzo benestante che ha speso 70mila euro in crack in un anno - Tra gli assuntori di crack, figura anche un giovane di una famiglia agiata che, in meno di un anno, avrebbe acquistato più di 1.300 dosi di droga per un totale di 70.000 euro. Si chiama T. G. ed è finito al centro dell'operazione dei Carabinieri a Sappusi. T.G. è un giovane della Marsala "bene", entrato nel giro della tossicodipendenza, con cifre da capogiro. Gli arrestati, secondo le indagini, gli hanno ceduto 1322 dosi di crack, tra il Novembre del 2021 ed il Settembre 2022. Il tutto per un valore di 74mila euro. Di questi, 48mila sono stati versati in contanti ed anche con bonifici agli spacciatori, e 26mila erano ancora da pagare. Il giovane era per la banda di spacciatori una gallina dalle uova d'oro. Una delle donne arrestate, Alessia Angileri, lo aveva in pugno. Approfittando del suo stato, infatti, e facendo leva sulla sua dipendenza e sulle sue sofferenze, minacciava che avrebbe rivelato ai familiari il suo stato di tossicodipendenza per pretendere da loro il pagamento del suo debito, o minacciava che gli avrebbe preso la moto. Ha costretto il giovane a consegnarle un'auto Nissan Qashqai, un dollaro d'argento e una collana preziosa.
"Così abbiamo smantellato la piazza di spaccio a Sappusi" - Parla il Capitano Guido Romano Rosadoni, Comandante della Compagnia Carabinieri di Marsala:
Droga comprata con il reddito di cittadinanza - E' uno degli aspetti che viene fuori dall'operazione antidroga a Marsala. Alcuni assuntori, considerati a rischio di insolvenza da parte degli spacciatori, sarebbero stati costretti a consegnare ai pusher la carta del Reddito di Cittadinanza (fornendo i relativi PIN) in cambio di crack, eroina o cocaina.
Sequestrati 50mila euro in contanti - Nel corso delle perquisizioni legate all'operazione antidroga a Marsala sono stati sequestrati circa 50.000 euro in contanti ritenuti provento dell'attività di spaccio. In alcune abitazioni sono state anche smantellate le telecamere abusivamente istallate da alcuni indagati per verificare l’arrivo delle forze di polizia per eventuali controlli. Dieci degli indagati sono risultati percettori del reddito di cittadinanza (a 5 di loro era stato già revocato in quanto non riunivano più i requisiti).
L'omicidio Titone - Anche l’omicidio di Antonino Titone, 60 anni, ucciso a colpi di piede di porco lo scorso 26 settembre, rientra nell’operazione antidroga "Virgilio" a Marsala. L’omicidio, maturato nell’ambiente dello spaccio di stupefacenti, sarebbe stato commesso da uno dei principali indagati dell’odierna operazione, già arrestato per quel delitto. Si tratta del 41enne Giovanni Parrinello. L'omicidio venne risolto in poche ore, con il piede di porco di 30 centimetri nascosto in un vaso nel pianerottolo della casa della vittima. Originariamente anche Titone rientrava nell'indagine, secondo gli investigatori, infatti avrebbe fatto parte del gruppo di Parrinello. Lo stesso indagato avrebbe anche tentato di introdurre droga (nascosta in confezioni di cioccolatini) nel carcere di Rossano Calabro dove, tra il 2019 e il 2020, era recluso per altri reati.
Ecco come arrivava la droga nel carcere di Rossano Calabro - Dalle conversazioni intercettate emerge come Giovanni Parrinello detenuto presso il carcere di Rossano Calabro, tra novembre 2019 e aprile 2020 abbia cercato di organizzare e realizzare con la collaborazione della sorella Marilena Lungaro, la spedizione di hashish e marijuana con lo scopo di vendere la droga all'interno dell'istituto penitenziario. Le indagini hanno consentito di ricostruire attraverso le intercettazioni telefoniche le
modalità di approvvigionamento dello stupefacente, tutte dirette dal Parrinello. La Lungaro acquistava l'hashish e la marijuana e una volta recuperata la provvista di stupefacente, aiutata da Valentina Galfano, occultava la sostanza in scatole di cioccolatini, inserite poi nei pacchi postali e indirizzati o al Parrinello o a detenuti di sua fiducia con lui reclusi all' interno del carcere di Rossano Calabro. Le significative intercettazioni hanno consentito di ricostruire materialmente alcune spedizioni e rintracciare i pacchi postali, nei quali veniva rinvenuta la droga, destinata al Parrinello, sostanza che è stata sequestrata dalle forze dell'ordine. Le intercettazioni hanno consentito infatti di bloccare le spedizioni e di sequestrare per tre volte la droga.
I pacchi inviati in carcere e il sequestro preventivo della droga - Nel primo pacco sequestrato a Rossano Calabro presso la Casa Circondariale il 12 2 2020 difatti venivano rinvenuti occultati all'interno di una scatola di cioccolatini e incartati in diverse pezzature 8,4g di hashish. Nel secondo, sequestrato presso uno spedizioniere marsalese il 30 marco 2020, erano presenti sempre all'interno di una scatola di cioccolatini e incartati in diverse pezzature complessivi 16,58 g di hashish. Nel terzo pacco sequestrato presso lo stesso spedizioniere, l'8 aprile 2020, si trovavano incartati in dei pacchettini, in modo da sembrare cioccolatini, 16 dosi di marjuana per un peso di 8,4 grammi. Tali pacchi, giungevano poi debitamente svuotati dalla Polizia Giudiziaria, a destinazione, suscitando la rabbia del Parrinello, il quale imputava la mancanza della droga dapprima a un generico controllo carcerario, poi a un errore della Lungaro e, infine, alla disonestà del detenuto, al quale l'ultimo pacco veniva formalmente inviato.