Sei mesi. Questo è il lasso temporale che il PD ha impiegato per esprimere il/la nuova segreteria, Erano in quattro: Bonaccini, Schlein, Cuperlo, De Micheli e hanno manifestato la loro visione della società e del partito attraverso una mozione. Sono arrivati alla disputa finale il presidente dell'Emilia Romagna e la donna del triplete cosmopolita perché ha tre cittadinanze italiana, svizzera e statunitense. Quella dell'uomo inizia così:"Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno", Enrico Berlinguer, Ipse dixit. Il tema principale è stato, ritrovare l'identità del partito. Per Bonaccini i tratti del partito sono: lavoro, dignità e diritti delle persone. Le prerogative sono la sanità pubblica e l'istruzione che riattivi l'ascensore sociale. Poi:" Un’unica imposta su tutti i redditi che sia davvero progressiva. Per favorire l’uguaglianza, dobbiamo riformare il fisco per rilanciarne la progressività reale. Un’unica imposta su tutti i redditi che sia davvero progressiva. Mancano all’appello oltre 200 miliardi, che godono delle troppe cedolari di diritto e di quella grande cedolare di fatto, allo zero percento, che si chiama evasione fiscale. Dobbiamo tornare a un’unica imposta su tutti i redditi". ll sistema elettorale impone l'alleanza e il modenese rischia di diventare l'Asino di Buridano,indeciso tra il TerzoPolo e il M5s.Per la svizzera la fisionomia sono i diritti sociali e civili che sono inseparabili.
"Vogliamo costruire un Partito che tenga insieme queste lotte, come fanno le mobilitazioni intrecciate delle nuove generazioni che si battono insieme per il clima e contro lo sfruttamento del lavoro. La strada da seguire è spostare il carico fiscale dal lavoro e dall’impresa alle rendite e alle emissioni climalteranti. Superare la balcanizzazione dell’Irpef e la proliferazione di regimi speciali di favore. Difendere i due principi di equità: orizzontale, per cui a pari reddito si devono pagare pari imposte; verticale, per cui chi ha di più deve essere chiamato a contribuire in misura maggiore. Dobbiamo far pagare le tasse a chi le evade - attraverso la tracciabilità dei pagamenti, l’utilizzo delle banche dati e il rafforzamento delle agenzie fiscali - per alleggerirle sui redditi bassi e medi e investire di più in settori come sanità, istruzione, ricerca e sviluppo. Il fisco che vogliamo redistribuisce i redditi e la ricchezza e contribuisce a ridurre le diseguaglianze sociali. In una riforma fiscale complessiva e progressiva anche il tema dei grandi patrimoni deve essere affrontato in un’ottica redistributiva".
Nel frattempo al netto dell'astensionismo, che denuncia la disaffezione dei cittadini e impone anche una riflessione sulla crisi della democrazia rappresentativa,ha perso la guida del Lazio e il suo appeal è rimasto fermo al palo. Ovviamente non sono mancate le polemiche, l'ultima perché Bonaccini ha sosenuto che la Meloni non è fascista sia capace e dovrà dimostrare di essere all’altezza di guidare il governo italiano.Pochi i mesi per valutarla"Noi come Pd ci siamo stati quasi ininterrottamente per 11 anni. Ci vuole misura per criticare". Il commento di Orlando "C'è qualcosa che non va. Mettiamoci d’accordo compagni e amici[...]. Se sosteniamo, io credo in modo sacrosanto, che se diciamo che esponenti del Governo, coperti dalla premier, si sono resi responsabili di comportamenti gravi e di un utilizzo inaccettabile delle istituzioni contro l’opposizione. Come si fa a dire contemporaneamente che sono capaci -di cosa? o che sono meglio di quanto ci aspettassimo? Davvero, mettiamoci d'accordo compagni e amici". Dopo sei mesi che in politica sono un'era geologica, ma più probabilmente da 15 anni e siamo nel medio Antropocene, il PD è ancora alla ricerca dell'unità e dell'identità mai avute.
Vittorio Alfieri