Rispetto della magistratura e primato della politica sono due capisaldi della nostra cultura. Nei giorni scorsi Berlusconi è stato assolto nel processo Ruby-ter, unitamente a tutti gli altri in giudizi, perché il 'fatto non sussiste'. La sentenza ha scatenato la reazione degli adulatori con il solito leitmotiv, l'accanimento della magistratura con la rinnovata richiesta di una commissione parlamentare sui procedimenti a carico del Cavaliere.
In una nota il Tribunale di Milano anticipa de facto le motivazioni affermando che le persone ascoltate come testimoni, dovevano rivestire il ruolo d'indagati per reati connessi e in ragione di ciò la decisione di assolvere. La Ronzulli al senato:"undici anni di processi, più di 600 udienze, milioni di euro spesi a carico dei contribuenti, una gogna mediatica, giudiziaria e politica [...]questa sentenza stabilisce la verità ma non il danno d'immagine subito, dell'onorabilità e reputazione della sua persona e della forza politica che rappresenta e ci chiediamo, chi pagherà per tutto questo?". Gasparri: "la magistratura è un cancro del paese", non proprio l'ideale con gli anarchici nella Federazione anarchica informale a difesa di Cospito perché gli venga revocato il 41bis, sul piede di guerra finanche con minacce di morte in un volantino che descrive come avverrà l'esecuzione di un manager, "davanti alla famiglia".
La coalizione che ha vinto le ultime elezioni politiche nazionali rivendica, correttamente, il mandato inequivocabile ricevuto dagli elettori e il ritorno della primazia della politica, dopo anni di gestione della res publica da parte dei tecnici e di governi d'alleanze 'trasversali'. Nessuna usurpazione,anzi si è trattato di una abdicazione della classe politica,il potere giudiziario va rispettato,anche perché è sempre la stesso che ti assolve. Giova rammentare che l'identico partito che oggi s'indigna Forza Italia, appena un anno fa voleva 'donarci' la Casellati Presidente della Repubblica, si lei che riteneva Ruby nipote di Mubarak, lei che scese a protestare, nel marzo del 2013, sotto Palazzo di Giustizia a Milano contro i pm che avevano messo sotto processo il Caimano per il caso della minorenne marocchina, poi assolto. Le motivazioni della sentenza chiarirono che “ci fu prostituzione" ma nessuna prova adeguata che confermasse la conoscenza dell'età della ragazza da parte di Berlusconi. Questa vicenda dovrebbe insegnarci il primato della politica nel rispetto della magistratura.
Vittorio Alfieri