La città di Marsala ha un problema di educazione, di rispetto, di bon ton. Ha un problema nel rapporto tra i suoi cittadini e i cani.
Non è mai possibile che chi passeggia con il proprio cane padronale, munito di sacchetto, come educazione civica vuole e amore per la pulizia della città anche, venga ripetutamente fermato in strada e additato di chissà quale colpa.
Sta diventando imbarazzante e pure oltraggioso. E certamente non per chi viene fermato e accusato di portare il cane a passeggio ma per chi pensa di dettare le regole in città, in strade pubbliche.
E’ la sub cultura di chi non ha né educazione né rispetto, pensa di scaricare sugli altri le proprie frustrazioni e la propria incapacità ad accettare che oltre il marciapiede di casa propria c’è una comunità, fatta pure di chi gli animali li ama e ha uguale diritto, ovviamente senza arrecare danno ad alcuno, di uscire e andare dove vuole.
Non ci sono strade secondarie o cittadini di serie z che devono andare nei “posti dove si fanno passeggiare i cani”, ci sono semmai persone educate e rispettose: laddove il cane sporca si pulisce, con tanto di sacchettino.
A nulla vale stare lì a spiegare che gli spazi vanno condivisi, la risposta è sempre la stessa: “Non è stato il suo cane ma lo dico a chiunque passi di qui”. Applausi. Per i disturbati mentali esistono gli specialisti, per chi, invece, è pronto sempre a disturbare gli altri per strada c’è un verbo: importunare.
Certo, verrebbe da chiedersi cosa abbia da insegnare qualcuno ai propri figli se se ne va per strada a fermare le persone e a dire: “Qui non deve fare fare la pipì al suo cane”, senza peraltro che il cane abbia davvero urinato.
Ecco, è una questione di rispetto. Perché se si trova a terra la carta di una caramella o, peggio, un sacchetto della spazzatura, non ci si mette a fermare chiunque passi di lì e magari sta mangiando una caramella per accusarlo di buttare a terra la carta.
Siamo una città senza rispetto per gli altri, è vero generalizzare fa male ma servire esempi è necessario per perimetrare l’area della buona creanza, perché ci sono cose da sapere e altre da imparare.
Adeguati, bisognerebbe essere adeguati con i gesti e con le parole.