16,00 - Si chiama T. G. il giovane marsalese finito al centro dell'operazione dei Carabinieri che oggi hanno smantellato una rete di spaccio a Sappusi. T.G. è un giovane della Marsala "bene" che però è entrato nel giro della tossicodipendenza, con cifre da capogiro.
Gli arrestati, secondo le indagini, gli hanno ceduto 1322 dosi di crack, tra il Novembre del 2021 ed il Settembre 2022. Il tutto per un valore di 74mila euro.
Di questi, 48mila sono stati versati in contanti ed anche con bonifici agli spacciatori, e 26mila erano ancora da pagare.
Il povero giovane era per la banda di spacciatori una gallina dalle uova d'oro.
Una delle donne arrestate, Alessia Angileri, lo aveva in pugno. Approfittando del suo stato, infatti, e facendo leva sulla sua dipendenza e sulle sue sofferenze, minacciava che avrebbe rivelato ai familiari il suo stato di tossicodipendenza per pretendere da loro il pagamento del suo debito, o minacciava che gli avrebbe preso la moto. Ha costretto il giovane T a consegnarle un'auto Nissan Qashqai, un dollaro d'argento e una collana preziosa.
12,20 - Nel corso delle perquisizioni legate operazione antidroga di oggi a Marsala sono stati sequestrati circa 50.000 euro in contanti ritenuti provento dell'attività di spaccio.
In alcune abitazioni sono state anche smantellate le telecamere abusivamente istallate da alcuni indagati per verificare l’arrivo delle forze di polizia per eventuali controlli.
Dieci degli indagati sono risultati percettori del reddito di cittadinanza (a 5 di loro era stato già revocato in quanto non riunivano più i requisiti).
11,00 - Tre gruppi di spacciatori che in via Virgilio, strada del quartiere di Sappusi, a Marsala, avevano creato una vera e propria piazza di spaccio.
Da casa propria vendevano droga di ogni tipo, soprattutto le più pesanti: il crack, la cocaina, l'eroina. Il tutto alla luce del sole, ma ad osservarli c'erano i carabinieri, che avevano piazzato diverse telecamere in zona.
Alcune delle persone indagate sono già note alle forze dell'ordine.
Questi i nomi degli indagati e le relative misure cautelari.
Custodia in carcere per:
TORRE Arianna nata in Marsala il 14 01 1980, Detenuta per altra causa;
CARUSO Giuseppe nato in Palermo il 31 08 1988;
LA MATTINA Antonino nato in Palermo il 03 04 1990;
PARRINELLO Giovanni nato a Marsala il 30 04 1981, Detenuto per altra causa;
LOMBARDO Pietro nato a Marsala il 10 06 1991;
ANGILERI Alessia nata in Marsala, il 26 12 1991;
PANTALEO Alessio Cristopher nato in Marsala TP il 22 12 1988;
NIZZA Andrea nato a Marsala il 04 01 1988, Detenuto per altra causa;
LICARI Massimo nato a Marsala il 22 08 1974;
ANGILERI Gisella nata a Marsala il 12 06 1985;
ALLEGRA Vito Alessio nato a Marsala il 12 11 2001 ;
Divieto di dimora nel Comune di Marsala:
TORRE Jessica nata a Marsala il 07 02 1988;
LUNGARO Marilena nata in Mazara del Vallo il 21 05 1990 residente a Marsala;
Obbligo di dimora nel territorio di Marsala:
DI GIROLAMO Antonino Davide nato a Marsala il 21 04 1980;
09,00 - L'operazione della Procura di Marsala che oggi ha portato a decine di arresti nel quartiere di Sappusi, smantellando una fiorente rete di spaccio, dedita anche ad estorsioni e danneggiamenti, è il compendio di diverse operazioni avvenute negli ultimi anni in città, e mette in fila una serie di episodi. Un momento chiave, dal quale sono partite le indagini, è la morte per overdose di una giovane donna avvenuto a Marsala nell'ottobre del 2021.
Tp24 aveva raccontato la vicenda. D.R.B. era il nome della giovane donna trovata senza vita a Marsala nel quartiere di Amabilina. A fare la macabra scoperta i Carabinieri,che hanno individuato il cadavere all'interno di una Fiat 600. La giovane è morta per overdose. D.R.B, nata a Marsala nel '76, era stata anche arrestati anni fa, con altri suoi familiari, in una maxi operazione contro lo spaccio di droga sull'asse Palermo (Zen) - Marsala, con una casa trasformata in centrale di spaccio a Sappusi. Il processo si era chiuso nel 2020 per lei con una condanna a quattro anni e circa 20 mila euro di multa.
Dopo qualche giorno anche il compagno della donna è morto, suicidandosi.
Da lì i Carabinieri, diretti dalla Procura di Marsala, hanno cominciato le indagini che oggi hanno portato agli arresti a Sappusi, dato che la giovane si riforniva proprio in quella piazza di spaccio.
08,30 - La droga comprata con il reddito di cittadinanza. E' uno degli aspetti che viene fuori dall'operazione antidroga di oggi a Marsala con la quale è stata scoperta una piazza di spaccio nel quartiere Sappusi e arrestate 11 persone.
Alcuni assuntori, considerati a rischio di insolvenza da parte degli spacciatori, sarebbero stati costretti a consegnare ai pusher la carta del Reddito di Cittadinanza (fornendo i relativi PIN) in cambio di crack, eroina o cocaina.
Questi i particolari dell'operazione nella nota dei Carabinieri.
Dalle prime luci dell’alba, oltre 100 militari della Compagnia Carabinieri di Marsala, dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, del Nucleo Cinofili di Palermo Villagrazia e del 12^ Reggimento Carabinieri Sicilia, hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal GIP del Tribunale di Marsala su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 14 indagati (11 in carcere, 2 divieti di dimora nel comune di Marsala e un obbligo di dimora nel citato comune), per cui si è ritenuto sussistano gravi indizi di colpevolezza, a vario titolo, in relazione a reati di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti (crack, eroina e cocaina), estorsione, riciclaggio di denaro e lesioni personali.
Il provvedimento trae origine dalle indagini condotte dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Marsala, coordinati dalla Procura della Repubblica di Marsala, volte a reprimere la fiorente attività di spaccio insistente nel quartiere popolare di “Sappusi”, alla via Virgilio, a ridosso del centro lilibetano. Secondo gli inquirenti, anche la giovane deceduta per overdose nell’ottobre 2021 (cui è seguito il tragico suicidio del compagno), si sarebbe rifornita in passato in quella “piazza di spaccio”. L’odierna misura cautelare è il frutto della meticolosa analisi, da parte della Procura marsalese, delle acquisizioni investigative di più procedimenti penali e compendia diverse ipotesi di spaccio di sostanze stupefacenti, anche risalenti al 2019, a carico degli indagati, alcuni dei quali si sarebbero resi responsabili anche di estorsioni, lesioni personali e finanche di un tentato sequestro di persona per il recupero crediti da acquirenti insolventi.
Secondo quanto accertato in fase preliminare, la cessione della droga era gestita da tre gruppi di spacciatori, in concorrenza fra loro, al vertice dei quali figurava sempre una donna. Lo stupefacente, proveniente da Palermo attraverso corrieri che effettuavano viaggi su bus di linea, veniva tagliato (spesso grossolanamente) e ceduto all’interno delle abitazioni dei principali indagati, protette da sistemi di videosorveglianza per verificare l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine.
Alcuni assuntori, considerati a rischio di insolvenza da parte degli spacciatori, sarebbero stati costretti a consegnare ai pusher la carta del Reddito di Cittadinanza (fornendo i relativi PIN) in cambio di crack, eroina o cocaina.
Un vero e proprio supermarket h24 della droga, talvolta anche “mal tagliata”, nella totale indifferenza dei pusher.
Tra gli assuntori di crack, secondo i Carabinieri, figura anche un giovane di una famiglia agiata che, in meno di un anno, avrebbe acquistato più di 1.300 dosi di droga pagando oltre 70.000 euro. Lo stesso, non riuscendo tuttavia a pagare l’ultima tranche di stupefacente, cedutagli a credito, sarebbe stato addirittura costretto, tramite gravi minacce, a cedere l’autovettura e la moto di proprietà. La pressante necessità di denaro avrebbe poi spinto quest’ultimo a minacciare l’anziana madre e una zia, condotte per le quali era stato già destinatario di un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Marsala su richiesta della locale Procura, per estorsione e maltrattamenti.
Gli investigatori ritengono inoltre di aver documentato le modalità con cui sarebbero state riciclate le somme di denaro incamerate con l’attività di spaccio, spesso avvalendosi di prestanome che mettevano a disposizione carte prepagate o conti correnti, sui quali gli assuntori di droga versavano il corrispettivo in denaro, poi consegnato in contanti ai pusher.
Sempre nel mondo degli stupefacenti del marsalese, sarebbe maturato anche l’omicidio di un pregiudicato, ucciso a colpi di piede di porco lo scorso 26 settembre 2022 da uno dei principali indagati dell’odierna operazione, già tratto in arresto con l’accusa del grave fatto di sangue. Dalle indagini è emerso che lo stesso indagato avrebbe anche tentato di introdurre droga (nascosta in confezioni di cioccolatini) nel carcere di Rossano Calabro ove, all’epoca (2019-2020), era recluso per altri reati.
Importante anche la collaborazione dei cittadini di Marsala che, su alcuni social network, avevano segnalato i presunti spacciatori, suffragando così quanto già i Carabinieri stavano documentando con le loro attività tecniche.
08,00 - E' la droga del momento. Che costa poco, ma fa danni enormi. Rovina la vita a giovani e meno giovani che finiscono dentro un tunnel di dipendenza da cui è difficile uscire. Il crack era la droga maggiormente trattata dagli spacciatori del gruppo smantellato questa mattina all'alba a Marsala dai Carabinieri nell'operazione antidroga "Virgilio".
Undici persone arrestate, che vendevano droga facendo base nel quartiere di Sappusi. Un quartiere popolare, che da sempre è stato ritenuto punto nevralgico del traffico di droga a Marsala.
Tra gli assuntori di crack, figura anche un giovane di una famiglia agiata che, in meno di un anno, avrebbe acquistato più di 1.300 dosi di droga pagando oltre 70.000 euro.
Lo stesso, non riuscendo tuttavia a pagare l’ultima tranche di stupefacente, cedutagli a credito, sarebbe stato addirittura costretto, tramite gravi minacce, a cedere l’autovettura e la moto di proprietà. La pressante necessità di denaro avrebbe poi spinto quest’ultimo a minacciare l’anziana madre e una zia, condotte per le quali era stato già destinatario di un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Marsala su richiesta della locale Procura, per estorsione e maltrattamenti.
Tra i numerosi acquirenti anche percettori del reddito di cittadinanza che avrebbero consegnato ai pusher la carta del Rdc (fornendo i relativi PIN) in cambio della droga.
07,30 - Operazione antidroga a Marsala. Smantellata la piazza di spaccio di "sappusi". Tre gruppi criminali, con a capo una donna. C'era chi pagava il crack con la carta del reddito di cittadinanza.
Da questa mattina all'alba sono 100 i militari impegnati nell'operazione "Virgilio" che ha portato 11 persone in carcere, due sottoposte a divieti di dimora a Marsala e un obbligo di dimora sempre nel comune lilybetano. Sono 14 in totale le persone indagate per traffico e spaccio di sostanze stupefacenti (crack, eroina e cocaina), estorsione, riciclaggio di denaro e lesioni personali.
L'operazione è curata dalla Compagnia Carabinieri di Marsala, dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, del Nucleo Cinofili di Palermo Villagrazia e del 12^ Reggimento Carabinieri Sicilia, che stanno dando esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal GIP del Tribunale di Marsala su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Gli inquirenti ritengono di aver portato alla luce una “piazza di spaccio” insistente nel quartiere popolare di “Sappusi”, a ridosso del centro di Marsala, gestita da tre gruppi di presunti spacciatori, al vertice dei quali figura sempre una donna. Alcuni degli indagati si sarebbero resi responsabili anche di estorsioni, lesioni personali e finanche di un tentato sequestro di persona per il recupero crediti da acquirenti insolventi.
Tra gli assuntori di crack, figura anche un giovane di una famiglia agiata che, in meno di un anno, avrebbe acquistato più di 1.300 dosi di droga pagando oltre 70.000 euro, nonché numerosi acquirenti che avrebbero consegnato ai pusher la carta del Reddito di Cittadinanza (fornendo i relativi PIN) in cambio della droga.
Alcuni indagati, qualche mese fa, sarebbero stati segnalati anche su un social network, da parte di cittadini marsalesi, come spacciatori responsabili della rovina di tanti giovani del posto.