C’è anche l’omicidio di Antonino Titone, 60 anni, ucciso a colpi di piede di porco lo scorso 26 settembre, nell’inchiesta relativa al blitz antidroga dei carabinieri con 11 arresti scattato oggi a Marsala.
L’omicidio, maturato nell’ambiente dello spaccio di stupefacenti, sarebbe stato commesso da uno dei principali indagati dell’odierna operazione, già arrestato per quel delitto. Si tratta del 41enne Giovanni Parrinello. L'omicidio venne risolto in poche ore, con il piede di porco di 30 centimetri nascosto in un vaso nel pianerottolo della casa della vittima. Originariamente anche Titone rientrava nell'indagine, secondo gli investigatori, infatti avrebbe fatto parte del gruppo di Parrinello. Lo stesso indagato avrebbe anche tentato di introdurre droga (nascosta in confezioni di cioccolatini) nel carcere di Rossano Calabro dove, tra il 2019 e il 2020, era recluso per altri reati.