"La primavera della mia vita". Il primo film di Colapesce e Dimartino
Sicilia al TG, Sicilia a Sanremo, Sicilia ovunque. Pare che la nostra isola sia destinata a far parlare di sé e ad attrarre, nel bene e nel male, l’attenzione dell’intero Paese.
Ha avuto un discreto successo di pubblico la serie Prime Video The bad guy, interpretata da Luigi Lo Cascio, che racconta un’ironica Cosa nostra. E persino la protagonista de La vita intima, ultimo romanzo dello scrittore romano Niccolò Ammaniti, è siciliana.
E quindi perché non pensare ad un film totalmente siculo-centrico per chi come Colapesce e Dimartino ha portato “l’immensità del blu” – dopo la vittoria di Musica leggerissima –al Festival di Sanremo e, tra l’altro, ci pensava già dai tempi della pandemia.
“Questo film è nato in pigiama”, afferma il regista catanese Zavvo Nicolosi, autore dei clip musicali dei due artisti, raccontando di come ogni mattina si vedessero su Zoom per mettere insieme gli appunti sugli sketch che i due amici avevano collezionato durante i loro tour. Grazie allo sceneggiatore palermitano Michele Astori ne è nato un road movie divertente in cui si racconta una storia “alternativa” della Sicilia e si rielaborano i miti in maniera fantasiosa, sulla colonna sonora dei due musicisti siciliani.
Tantissimi i temi e i richiami, in un film che i protagonisti definiscono “tra Jodorowsky e Franco e Ciccio”. Ce n’è per chi ha lasciato la propria terra – e finalmente i non isolani capiranno perché il pane della Sicilia è più buono – e ce n’è per chi le è rimasto legato, tanto che le radici, gli alberi, il mandorlo in particolare, avranno un ruolo chiave nella pellicola.
C’è una multiculturalità evidente, c’è la dicotomia tra l’entusiasmo dell’iniziare un nuovo progetto e il pessimismo radicato nel popolo che si lamenta sempre. C’è il complottismo, c’è la voglia di spiritualità e al contempo una forte ironia verso la religione. E, argomento centrale, c’è una grande amicizia, preziosa e soprattutto reale, quella tra Lorenzo Urciullo (in arte Colapesce) e Antonio Di Martino, che rende il film coinvolgente e sincero.
La commedia comincia con un fallimento e prosegue suscitando non poche risate, dietro le quali trovano spazio riflessioni più malinconiche. Tra l’altro i due amici si danno appuntamento, dopo tre anni di assenza, davanti al Trionfo della morte, l’affresco del 1400 custodito nella Galleria Nazionale di Palazzo Abatellis a Palermo.
La primavera della mia vita uscirà nei cinema come evento speciale dal 20 al 22 febbraio 2023 con Vision Distribution e vanta la partecipazione straordinaria di Roberto Vecchioni, Madame, Brunori Sas, Salvo Piparo …e le pecore star.
E allora ben venga tanta Sicilia se è cultura, ben venga la Sicilia che non è solo mare ma affascinante persino nel suo entroterra, tra vallate e crateri. Ben vengano i Semeniti di cui fa parte Antonio – o “suconiti” come li chiama Colapesce – e la “segale cornuta”.
Ben venga la Sicilia che è musica, estro, creatività.
Ben vengano i siciliani che ci ricordano che il sud è stato la culla della civiltà e, contro il peggior vittimismo e il bieco fatalismo a cui sovente ci abbandoniamo, può tornare a esserlo ancora.
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