Ipocrisia. È sostenere una parte, recitare, fingere. Simulazione di virtù, di devozione religiosa, e in genere di buoni sentimenti, di buone qualità e disposizioni, per guadagnarsi la simpatia o i favori di una o più persone, ingannandole.
Il Caimano ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco già con il cosiddetto viaggio a Canossa ed incassare anche il diniego sulla Casellati al Ministero della Giustizia e a rinunciare alla riforma della giustizia, scritta di sua mano e lui costretto al ruolo di comprimario, accettato con farisaismo che perviene anche a queste affermazioni: "Io a parlare con Zelensky, se fossi stato presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato, perché come sapete stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili".
Raccapricciante perché gli Ucraini vogliono autodeterminarsi, non diventare sudditi di Putin, un anno di guerra ci ha narrato che preferiscono la morte.
Un altro politico che i marsalesi dovrebbero conoscere benissimo, il primo cittadino, che ha praticato la riproduzione della qualità. In campagna elettorale e fino all'ultimo rimpasto di giunta ha professato condivisone, per poi avere nell'esecutivo delle nove compagini che lo hanno condotto a quartiere spagnolo solo tre: ovviamente Liberi, FdI e Sturiano boy, si perché il presidente del consiglio rappresenta insieme al sindaco il laboratorio politico lilibetano, con scarso risultato all'elezione regionale. La cifra politica di Massimo Grillo è ritenuta dalla ex alleato Lo Curto: bugiarda, traditrice, familistica e da eterno bamboccione in un'intervista rilasciata a Tp24. Nei due casi citati ma se ne potrebbero aggiungere altri il format politico è identico ossia Pubbliche virtù e vizi privati, con l'Ipocrisia regnante.
Vittorio Alfieri