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12/02/2023 06:00:00

Selinunte. Si vuole la programmazione turistica? “Prima occorre pagare le tasse”

 Scongiurato il rischio di chiusura degli alberghi di Marinella di Selinunte che, in base ad una interpretazione estensiva della normativa, potranno continuare a scaricare i propri reflui, anche se il depuratore scarica le proprie acque (faticosamente depurate) ancora in superficie. In sostanza, le strutture alberghiere sono state equiparate a quelle domestiche e dunque potranno rimanere aperte.

Certo, a risolvere tutti i problemi dell’impianto di depurazione non basterà nemmeno il milione e 350 mila euro previsto dalla Regione Siciliana, che servirà soltanto a mettere in sicurezza gli operatori che vi lavorano, attraverso una postazione collegata dall’esterno per evitare pericoli in caso di crollo. E a ripristinare  il vicino tratto di via Punta Cantone, la strada che porta alla Riserva del Belice, interessata da una grossa frana e dalla rottura di un grosso tubo collegato al depuratore stesso, nel novembre del 2021.

Il timore che gli alberghi sarebbero potuti rimanere chiusi, compromettendo la prossima stagione turistica, aveva portato l’associazione degli albergatori, la Oikos Selinunte e la Pro Loco Selinunte a chiedere con urgenza un consiglio comunale aperto sul tema. Che, nonostante la temporanea soluzione, si è svolto lo stesso. Vuoi perché le “problematiche del depuratore” sono comunque lontane dall’essere risolte, vuoi perché il tema alla fine ha riguardato anche la programmazione turistica della borgata.

Venerdì scorso, a parte gli interventi dei presidenti delle associazioni, i cittadini erano praticamente assenti e si è avuta da subito l’impressione di trovarsi di fronte all’ennesimo noioso dibattito tra l’amministrazione e le opposizioni. I cui contenuti in buona parte hanno riguardato più l’ambito tecnico che politico. Tranne la questione delle profonde carenze nella programmazione turistica, argomento toccato sia dalle opposizioni che dalle tre associazioni.

 “Questo è un festival dell’ipocrisia - ha dichiarato in aula il sindaco Alfano - C’è un 50 per cento di cittadini che non paga le tasse e noi non diciamo niente! Ci sarebbe davvero da fare un passo culturale qui. Cominciare nelle associazioni e dire: noi paghiamo tutti le tasse? Si o no? In questo gruppo, paghiamo tutti le tasse? Gli operatori turistici pagano tutti le tasse? Si o no? E’ bello dire possiamo fare questo, possiamo fare quell’altro, ma per fare programmazione turistica ci vogliono i soldi. Pagare le tasse è un dovere, è la prima cosa che deve fare un cittadino e un’impresa. Se quelli che pagano le tasse aumentassero anche di soli 10 punti percentuali, potremmo dare risposte concrete sui tanti servizi che questa città ha bisogno. Occorre incrementare la riscossione tributaria. Ed è una cosa che si dovrebbe fare anche culturalmente, non soltanto attraverso le procedure di legge. A quale amministratore non piacerebbe preparare per tempo le borgate per il turismo? Purtroppo le risorse non lo consentono”.

 “Ci sono attività che non pagano le tasse e lo fanno spudoratamente – ha continuato il primo cittadino - Ci dovremmo indignare, perché prima di tutto bisogna pagare le tasse. Che senso hanno i mille euro di beneficienza, quando non si sono pagati 100 mila euro di tributi. Che paghino quelli, che poi a fare i lavori ci pensa il comune”.

 

Egidio Morici



Native | 2024-07-16 09:00:00
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