Sarebbero addirittura 14 (e non 12) le attività che, alcuni giorni fa, a Petrosino, hanno subito gravi intimidazioni: bottiglie con liquido infiammabile con accanto un accendino davanti all’ingresso. Intimidazioni sulle quali stanno indagando i carabinieri della locale stazione, dove sono state presentate le denunce.
Per arrivare all’individuazione degli autori, si continua a visionare le immagini registrate dalle telecamere di alcuni impianti di videosorveglianza. Gli attentatori avrebbero agito incappucciati, o comunque con volti travisati, ma pare che in qualche caso dalle immagini registrate sia stato possibile trarre elementi che potrebbero contribuire a dare un nome e un cognome a chi ha lasciato il “messaggio”.
“Non sappiamo ancora – disse il sindaco di Petrosino, Giacomo Anastasi, subito dopo il rinvenimento delle bottiglie incendiarie - se si sia trattato di uno stupido scherzo di un gruppo di imbecilli o qualcosa di ancora più grave e organizzato. Abbiamo fiducia nelle forze dell’ordine che stanno già lavorando alacremente per fare luce sulla vicenda. Qualunque sia la matrice, l’atteggiamento della mia amministrazione, ma sono sicuro di tutta la comunità petrosilena, sarà fermo e inflessibile. Quella incultura della sopraffazione e della violenza a cui facevo riferimento qualche giorno fa, in occasione della manifestazione antimafia a Campobello di Mazara, non avrà spazio nel nostro territorio e sarà combattuta a tutti i livelli. Esprimo piena solidarietà ai miei concittadini che hanno trovato davanti alle loro saracinesche questo orrendo messaggio. Incontrerò i titolari nelle loro rispettive attività, per ribadire la mia vicinanza e quella dell’intera comunità”.
Il Sindaco di Petrosino è stato ospite qualche giorno fa a Buongiorno24, l'appuntamento delle 09 e 30 del mattino con la redazione di Tp24. Ecco cosa ha detto.
Intanto, non distante da Petrosino, e cioè in contrada Cuore di Gesù, qualche sera fa, si è registrato un altro fatto che mette un po' di paura agli abitanti della zona. Un uomo, infatti, ha scavalcato il muro di cinta di un’abitazione probabilmente con l’intento di mettere a segno un furto. Quasi certamente era convinto che in casa non ci fosse nessuno. E invece il proprietario c’era e quando ha visto l’intruso gli ha gridato di andare via. Il ladro, forse temendo di prenderle, ha impugnato la prima cosa che ha trovato, una zappa, con la quale avrebbe potuto colpire il padrone di casa. E con in mano l’attrezzo da lavoro si è guadagnato la fuga.