Gentile Redazione ancora una volta nel corso delle intitolazioni delle vie a personaggi che con il loro valore hanno portato lustro alla propria città ed alla nazione, assistiamo purtroppo, a delle procedure alquanto discutibili.
Quasi tutte le testate locali e così anche le vostre, hanno dato doverosamente ampio spazio alla intitolazione di una via di Paceco al valoroso giovane partigiano Carlo Spatola, impiccato dai nazifascisti il 9 dicembre del 1944 alla periferia di Padova insieme ad altri sette partigiani italiani che hanno dato la loro vita per dare all’Italia, con il loro estremo sacrificio, la Democrazia di cui tutti oggi godiamo.
Quindi, grazie all’amministrazione comunale di Paceco guidata dal Sindaco avv. Scarcella per questa lodevole iniziativa che sicuramente non sarà l’ultima. Contestualmente ho appreso anche che non si trattava di una nuova via da denominare bensì di una che era precedentemente intitolata a certo “anonimo” Cappellini.
Curioso e desideroso di apprendere mi sono quindi chiesto:
-ma chi era costui e del perché, nel passato gli era stata intitolata una strada nel comune di Paceco a sua “perenne memoria”.
-e poi cosa è sopraggiunto da allora per essere costui sfrattato dalla sua storica dimora”?
Era necessario farlo, non si poteva trovare, per il giovane partigiano Carlo, una nuova strada da intitolagli senza scomodare altri personaggi?
Ed infine, cosa che appare alquanto strana, perché né il sindaco né i vostri servizi non hanno dedicato una parola di “conforto” ricordando l’anonimo, ma sicuramente illustre personaggio CAPPELLINI e delle motivazioni che ne avevano deciso lo sfratto?
Ma allora chi era costui?
Non era forse il giovane livornese, capitano di fregata Alfredo CAPPELLINI, anche lui un eroe pluridecorato di medaglia d’argento e d’oro che , al comando della cannoniera Palestro ,nel corso della “ III Guerra d’Indipendenza” contro l’impero austro ungarico , a seguito dello scoppio della “santa barbara” affondo con tutto il suo equipaggio durante la battaglia di Lissa del 20 luglio 1866?
Ma,a voler essere buoni e spezzare una lancia a favore del sindaco Scarcella che forse a causa della giornata piovosa non ha avuto il tempo di raccontare ai presenti alla cerimonia,chi fosse lo sfrattato, non così possiamo fare però a proposito della nuova lapide che è stata collocata.
Infatti, secondo la normativa vigente che regola i cambiamenti degli odonimi, oltre a ben specificare le motivazioni che vengono addotte a supporto , sottoposte in ultimo al vaglio finale e rilascio del nulla osta a procedere al cambio da parte degli organi di governo, il punto 4 del decreto sindacale n. 1 del 7 gennaio 2021 del comune di Pacece, fa obbligo che la nuova lapide DEVE riportare anche la precedente denominazione della via.
Penso che nessuno dei due EROI avrebbero modo di contestare la coabitazione anzi sarebbe stata ed è cosa buon e giusta e non si sarebbe fatto, seppur involontariamente, uno sgarbo alla città di Livorno, dove Alfredo CAPPELLINI è ben ricordato.
Ma, a ben vedere, così non è stato e quindi avanti con il prossimo.
Rosario Salone