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30/01/2023 18:30:00

Rotary e Kiwanes insieme per il Giorno della Memoria Trapani

«È importante ricordare le vittime dimenticate, non solo gli ebrei, per testimoniare quelli che sono i valori della pace, della fratellanza, dell'uguaglianza soprattutto dell'umanità perché in quei campi di concentramento l'umanità è stata perduta e gli uomini non erano più esseri umani». Elisa Cordova, direttore del Conservatorio di Trapani, apre così il Seminario-concerto intitolato “Il giorno della memoria: tra musica e storia per non dimenticare” lo scorso venerdì 27 gennaio nell’Aula Magna del Conservatorio di Trapani.


Presenti tutti i Presidenti dei club Rotary del distretto 2110 Area Drepanum e dei club Kiwanis International. Grazie alla loro sinergica collaborazione si è realizzato un ciclo di due eventi per commemorare la shoah.
A concluderlo lunedì 30 gennaio è il Seminario-concerto intitolato “Il giorno della memoria: tra storia e pedagogia musicale per educare la società” presso l’Aula Magna del conservatorio di Palermo. Qui intere scolaresche da Alcamo per seguire il convegno- concerto organizzato in collaborazione con il Rotary Club Palermo ovest e il Kiwanis Palermo Cibele.


Entrambi gli eventi vedono l'alternarsi sul palco di relatori e giovani musicisti, studenti dei rispettivi Conservatori. In particolare, a Palermo si esibirà il giovanissimo pianista profugo ucraino Danijl Godunov, cui di recente la presidenza della Regione Sicilia ha donato un pianoforte, per permettergli di proseguire gli studi musicali. Si esibirà al piano anche il bimbo prodigio di Trapani Alessandro Picciché, di soli nove anni.


L’IMPORTANZA DELLA MUSICA NEL GIORNO DELLA MEMORIA
«Questa conferenza è dedicata alle vittime non solo ebree. Il pianto delle vittime –ha sottolineato Elisa Cordova, direttore del Conservatorio di Trapani- della shoah chiede ancora oggi accoratamente di non dimenticare. E qui entra in gioco la musica perché la musica è vita. È arte bellezza ma anche denuncia. E il Conservatorio di Trapani ricorda e celebra la Giornata della Memoria anche il 15 febbraio 2023 con due seminari-concerto, che vedrà alternarsi degli esperti con interventi musicali».
Durante la conferenza sono state eseguite sinfonie al pianoforte mirabilmente suonate da Simone Cannella prima, e Giulia Riggi poi. A seguire, il soprano Elide Sopo Miceli accompagnata al pianoforte da Giacomo Barraco; quindi il tenore Gioele Incandela al piano Sabrina Colonese, e in ultimo Syria Messana al piano Gianluca Almanza.  


ROTARY E KIWANIS: IL SENSO DEL SERVIZIO PER LA PACE
A ricordare l’impegno umanitario e volontario di ognuna di queste associazioni di servizio, Piero Amore, Luogotenente Governatore del Kiwanis, club con mission dedicata all’aiuto ai bambini di tutto il mondo. «Mi auguro che mai odio e razzismo sia nei nostri cuori» e per questo si opera nel mondo dell’infanzia per accrescere una mentalità inclusiva, nel rispetto dei diritti umani.
Adriano Parisi Asaro, Assistente Governatore Rotary, Club sensibile alla pace dei popoli con azioni contro i conflitti e di prevenzione di altri conflitti. «C’è sempre stata una attività di mediazione, il Rotary è membro permanente dell’Onu. Ci adoperiamo, tra le altre cose, per promuovere degli scambi fra giovani a breve e a lungo termine proprio per instillare nelle nuove generazioni, il concetto che semplicemente conoscendosi, si possono eliminare le avversità verso gli altri popoli».

LA STORIA DI DE BLASI: I MILITARI INTERNATI ALCAMESI
La narrazione lucida e drammatica della guerra restituita da interventi di poco più di dieci minuti, è bastata per scuotere gli animi e ricordare che il giorno della memoria non è una stucchevole commemorazione.
Dapprima lo storico e puntuale racconto dell’avvocato Roberto Falvo, ha voluto ricordare le responsabilità storiche dell’Italia nell’olocausto. Qui leggi raziali persecutorie sono state approvate ben prima della guerra. Commovente poi l’intervento di Pietra De Blasi, autrice del libro “Scorza di patate”, Presidente Associazione Stella Alpina di Novara, dal titolo “Mio padre e mio zio Internati Militari Italiani. Il valore di una scelta”. Non meno intense parole della sorella Anna Maria De Blasi, dirigente ANPI, nel suo “Posta degli Stalag”. Entrambe figlie di Giuseppe e nipoti di Andrea De Blasi, fratelli alcamesi. Catturati nel 1945 dai tedeschi nella penisola Balcanica, vengono deportati nei lager nazisti per aver detto no alla Repubblica di Salò. Loro sono parte di quei 650.000 Militari Italiani Internati, che vennero considerati disertori e perciò portati nei lager insieme con ebrei, disabili, omosessuali, zingari, inti.
Pietra De Blasi racconta il dramma umano, scoperto dalle sorelle quando il padre Giuseppe in ospedale in fin di vita, delira raccontando l’inferno a cui fu sottoposto. 22 mesi agghiaccianti, costretti al lavoro coatto, vestiti del minimo e con scarpe di cartone. Giorni in cui per sopravvivere anche la scorza di patate diventa cibo nutriente.
Anna Maria De Blasi si sofferma invece sulle lettere gelosamente conservate dalla nonna. Punto di riferimento per chi in paese nelle stesse condizioni non sapeva leggere né scrivere, racconta quanto importante fosse ricevere una lettera e capirne il codice di comunicazione vista la censura applicata ai detenuti. E se un bacio alla lettera appena arrivata è gesto di infinito amore di una madre che guardando la data capisce che figlio e nipote sono ancora vivi, oggi in emoticon racconta la disaffezione umana in corso.
Per ricordare i De Blasi come Militari Internati Italiani, “Giorno della Memoria”, 28 gennaio 2023, sono state posate le cosiddette Pietre della memoria sul selciato stradale presso l’ultima abitazione dei fratelli De Blasi, Giuseppe e Andrea.
 



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