"I ribelli del Bounty". È un racconto di Julies Verne, l'autore dell'indimenticabile "Ventimila leghe sotto i mari" protagonisti il Nautilus e capitan Nemo, ispirato all'ammutinamento dell'omonimo vascello della marina del Regno Unito.
Il capitano Bligh che lo governava aveva una missione raggiungere Tahiti, prelevare alcuni esemplari di albero del pane e trasportarli nei Caraibi. Il ritardo dovuto al maltempo costrinse la nave a restare a Tahiti per cinque mesi, aspettando che le piante arrivassero a maturazione così da permetterne il trasporto.
Durante la permanenza s'instaurano relazioni intime tra i marinai e le polinesiane. La dura disciplina imposta dal comandante durante il viaggio di ritorno, volta a recuperare il ritardo accumulato, sembrò essere una buona causa per l’ammutinamento e tornare dalle indigene. Qualcosa del genere è accaduto al sindaco di Marsala Grillo che nell'estate del venti-venti rispondendo ad un appello di diversi politici (Eleonora Lo Curto-all'epoca deputato Ars-, Stefano Pellegrino, Paolo Ruggieri e dei consiglieri uscenti; Sturiano, Eleonora Milazzo, Gerardi, Pino Milazzo, Vinci, Flavio Coppola, Oreste Alagna, Galfano, Gandolfo, Angileri, Arcara, Alex Coppola, Marrone, Sinacori, Chianetta, Ingrassia), si candidò a primo cittadino conquistando quartiere spagnolo facendosi scortare da quattro degli appellanti, a palazzo Sette Aprile furono cinque più un figlio d'arte ad approdare, gli altri nove a vario titolo gli procurarono consensi. Nonostante la maggioranza bulgara fin da subito ci furono malumori con la Genna esponente storico della destra lilibetana costretta ad abbandonare casa-FdI- per l'occupazione abusiva dell'ex assessore Michele Milazzo. Poi fu la volta di Leo Orlando che con Di Pietra formò il gruppo Civicamente, il più giovane consigliere aveva lasciato ProgettiAmo Marsala. Si sono smarcati dalla maggioranza dopo l'uscita dell'assessore di riferimento la Coppola, la lista Noi Marsalesi.
Il giorno dell'azzeramento della giunta, il pomeriggio si è tenuto un consiglio comunale, l'Odg prevedeva l'interrogazioni, il primo cittadino non si è presentato scatenando l'ira di sala delle Lapidi con il presidente del consiglio che difendeva Grillo e Passalacqua che lo redarguiva definendo imbarazzante la protezione. La Genna, Civicamente, Cento Passi, Noi Marsalesi, MPA-DC al centro, da valutare la decisione degli altri tre Papania boys,in aperto disaccordo con il primo cittadino si sono ribellati non permettendo, minacciando l'abbandono dell'aula, il prosieguo dei lavori. Di Pietra ha chiesto al sindaco di dimettersi. Chissà che la vicenda non sia propedeutica ad un ammutinamento che ci liberi da un sindaco inadeguato.
Vittorio Alfieri