Giuseppe Cimarosa, il figlio del cugino di Matteo Messina Denaro, Lorenzo, che si è apertamente ribellato al boss ed alla sua famiglia, mercoledì scorso aveva lanciato un appello: “Vediamoci domani, in piazza, alle 16”. Non in centro, ma in Piazza Ruggero Settimo, nel quartiere dove l’ex latitante è nato e dove vive ancora il resto della sua famiglia.
“Ribellarsi alla Mafia e gioire di questo arresto è un nostro dovere di siciliani onesti” aveva scritto sui social, invitando tutti a venire lì con un foglio bianco, un gesto simbolico, come a voler dire “adesso il futuro scriviamolo noi”.
Non si può dire che ieri pomeriggio la partecipazione al sit-in sia stata particolarmente nutrita. Certo, oltre al gruppo della scuola di equitazione di Cimarosa, si è registrata la presenza del sindaco, assessori, consiglieri comunali… Era presente anche Elena Ferraro, l’imprenditrice che disse no a Mario Messina Denaro, cugino del boss. E tanti giornalisti. Ma dopo questo arresto eclatante, la presenza di diverse piccole “minoranze” potrebbe far sperare in un futuro cambiamento. C’è da chiedersi anche se adesso possano esserci delle condizioni più favorevoli per affievolire l’isolamento di cui è stato vittima Giuseppe Cimarosa. Gliel'abbiamo chiesto, ma l’impressione è che il lavoro culturale da fare sia ancora tanto.