Biagio Conte. Il missionario laico avrebbe compiuto sessanta anni in settembre, figlio di una famiglia benestante palermitana d'imprenditori edili, provò a lavorare nell'attività familiare, ma a causa di una profonda crisi spirituale decise di allontanarsi e dopo alcuni anni scelse di vivere come eremita, ritirandosi nelle montagne dell'entroterra siciliano e successivamente facendo un viaggio interamente a piedi verso la città di Assisi.
Tornò a Palermo con l'intenzione di trasferirsi in Africa come apostolo contemporaneo, ma lo stato di miseria in cui ritrovò la sua città gli fece cambiare idea. Inizialmente fu attivo nel portare conforto ai senzatetto della Stazione di Palermo Centrale, per i quali si batté attraverso diverse proteste ed un digiuno, grazie al quale ottenne l'utilizzo di alcuni locali in via Archirafi, all'interno dei quali fondò nel 1993 la "Missione di Speranza e Carità". Innumerevoli altre proteste per dare voce agli ultimi. "Il mio modello è Francesco d’Assisi", raccontò in un'intervista "anch’io, come lui, ho trovato la libertà quando mi sono spogliato di tutto. I miei genitori andarono in Tv - chi l'ha visto-per cercarmi, gli amici mi dicevano che ero depresso e dovevo curarmi".
Nell'agosto 2021: "Siamo diventati responsabili e fautori nel produrre nuove povertà, nuove emarginazioni, disagi mentali, depressioni, suicidi e nuovi senza tetto e profughi lasciati alla deriva. È chiaro che chi parla con questi toni non sempre è gradito, per questo toglierò il disturbo, cercando di non essere più assillante e invadente, come pensa una parte di questa malata società; ma un giorno la verità verrà a galla. E così ho sentito di ritirarmi in montagna e nel silenzio -dal giorno 9 luglio, sono ad oggi 40 giorni-, finendo e portando a termine gli ultimi giorni che il buon Dio mi ha concesso in questa travagliata vita terrena". Poi il tumore è plausibile che lo costrinse a desistere. Necessita evitare la creazione di altre disuguaglianze ed ognuno inoltre per le proprie possibilità aiutare i più sfortunati, Biagio Conte gradirebbe.
Vittorio Alfieri