Cannes e non solo. Le spese fuori controllo della Regione mettono in imbarazzo Schifani
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Da Cannes al pieno delirio della politica siciliana è stato un attimo, niente tappeti rossi e nemmeno abiti di gran galà, adesso il presidente della Regione, Renato Schifani, vuole vederci chiaro.
Certo, anche la sua pozione è imbarazzante: un assessore del suo esecutivo mette in atto delle procedure per milioni e milioni di euro, per la precisione 3,7 milioni di soldi pubblici, senza che lui stesso ne abbia conoscenza. E’ come il mare che non conosce i suoi pesci.
Imbarazzo che cerca lo stesso governatore di indirizzare altrove e, intanto, parla di un grave danno di immagine per la Sicilia. E chi lo avrebbe prodotto? Sicuramente l’assessore Francesco Scarpinato, di Fratelli d’Italia, che però non è avulso da questo governo regionale.
Dunque Schifani cerca di mettere una pezza, intanto ha richiesto tutti gli atti, che formalmente Scarpinato avrebbe già consegnato, successivamente ha già dichiarato di voler bloccare la procedura per la partecipazione alla prossima edizione del Festival internazionale del cinema di Cannes, poi ha aggiunto: "Questa vicenda al di là di tutto temo stia arrecando un forte danno di immagine alla nostra terra. Io vengo dall’avvocatura e da una lunga esperienza politica, non amo i colpi di testa e da avvocato voglio guardare le carte e valutare gli effetti politici di alcune scelte. Voglio avere un quadro completo a breve, i cui sviluppi quotidianamente si appesantiscono”.
Si inaspriscono i rapporti con Fratelli d’Italia e c’è già chi, tra i corridoi, assicura che Scarpinato potrebbe chiudere a breve la sua esperienza di assessore regionale, dopo tante lotte dei meloniani per averlo in sella proprio al Turismo. A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.
Insorgono le opposizioni, il M5S a mezzo del suo capogruppo Antonino De Luca è severissimo: “Poltrone lussuose e soprattutto costosissime, un tv color spaziale, almeno a giudicare dal prezzo assolutamente fuori mercato, e, ciliegina sulla torta, la spesa faraonica per una mostra fotografica a Cannes su cui ha acceso i riflettori pure la Corte dei Conti. La sensazione che se ne ricava è quella di una sorta di assalto alla diligenza e, per giunta, in tempi di vacche magrissime, che non permettono di trovare fondi sufficienti per associazioni meritorie come quella di Biagio Conte”.
Il capogruppo annuncia anche una serie di accessi agli atti per andare a fondo sulla questione francese, sulla sponsorizzazione di una nota trasmissione televisiva e sulle recenti spese finanziate per l'acquisto di arredi e di un televisore a prezzi che a prima vista appaiono totalmente fuori mercato.
“Tutto questo accade – dice Antonio De Luca - mentre i siciliani tirano la cinghia e associazioni meritorie come quelle di Biagio Conte devono accontentarsi solo di una piccolissima parte delle somme richieste per poter sopravvivere. Comprendiamo che sono fonti di finanziamento diverse, ma è evidente che certe spese sono del tutto inopportune”.
Poi l’affondo su Nello Musumeci e Manlio Messina: “Della questione Cannes - conclude De Luca – Schifani non era informato e bene ha fatto a chiedere lumi all'assessore Scarpinato. Non possiamo dire altrettanto di chi occupava precedentemente le due poltrone in questione, Musumeci e l'ex assessore Manlio Messina, che oggi siedono comodamente a Roma. Non vorremmo a questo punto che l' 'affaire Cannes' sia un affare di partito più che un investimento della Regione. Ora ci chiediamo se non sia il caso che il presidente della Regione metta in riga i suoi assessori e gli uffici regionali per evitare nuove spese inopportune”.
Nello Di Pasquale, deputato del Pd chiede a Schifani di andare in Aula per spiegare al Parlamento come vengono spesi i soldi dell'assessorato al Turismo: "Ma ciò che preoccupa ulteriormente - evidenzia ancora Dipasquale - è quanto emerso in questi giorni sulla stampa in merito alle altre spese che riguardano il settore 'Comunicazione' dell'assessorato regionale al Turismo. Dagli oltre 400mila euro spesi per gli spot su un programma Rai alle fatture per circa un milione e mezzo che sarebbero state già liquidate alla tv di Stato nel dicembre 2022, passando per la faraonica campagna relativa all'iniziativa 'See Sicily' e per le spese pubblicitarie pari a 1,3 milioni di euro per la concessionaria Mediaset 'Publitalia '80'. Il tutto con la regia di un unico partito, Fratelli d'Italia, che guidava l'assessorato al Turismo nella scorsa legislatura e che continua a farlo anche in quella attuale".
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