Poche ore e si archiviano queste feste tra Natale e l’Epifania, si disfano le valigie per chi è stato in vacanza, e possiamo dire che da domani inizia per tutti il 2023. Questo tempo utilizzato per stare in famiglia, per leggere o rileggere libri, riordinare appunti e stilare gli immancabili elenchi di cose da fare (prego astenersi poi sull’effettivo uso di questi foglietti, quasi promesse all’anno che è entrato…).
E in questo tempo recuperato, ho preso appunti e qualcosa al filtro di un fiume in piena di cose in larga parte trascurabili è rimasto: due date - 5 gennaio 2017 la morte di Tullio de Mauro, con un omaggio dell’Accademia dei Lincei in questi giorni a Roma - e il prossimo 11 gennaio un anno dalla scomparsa di David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo. Le ho annotate, provando a spiegare i motivi, entrambi connessi credo con dinamiche di crescita - si spera - della nostra comunità.
Il professore De Mauro - incidentalmente è anche Cittadino Onorario della Città di Marsala - per tutta la vita, quasi che ne avesse fatto mandato ad hoc, studioso della nostra lingua. Studiare, coltivare un sapere e diffonderlo a più persone possibile dal livello base fino ad analizzare la forma e i sostantivi utilizzati nella nostra Costituzione, passando per i vocabolari e tanto tanto altro. Da uomo di lettere e di studio era permeato questo suo fare, e con i libri e la lettura ovviamente aveva un rapporto trascendente:
“Niente come la lettura di un libro nell’apparente quiete e nel silenzio può dischiudere in modo imprevedibile la vista di nuovi orizzonti di vita”
Un pensiero tale emoziona, parla di futuro di orizzonti di vita, ma alla base di questo ragionamento c’è una cosa che latita ovvero libri e lettura (prego leggere ultimo rapporto Istat sull’argomento) ovviamente parlo per noi in Sicilia e lo scrivo come nota dolorosa, tra i tanti vuoti anche questi dati che minano dalle fondamenta lo sviluppo cognitivo di un individuo. Senza lettura/cultura la strada che puoi compiere è decisamente breve. E qui entra in gioco la Politica e prendo a prestito alcune frasi del discorso di insediamento del 2019 del Presidente David Sassoli quando in Assemblea si rivolse all’aula e anche a tutti noi cittadini, e rileggere quelle frasi restituisce il senso alto di questa cosa che è la Politica
…“abbiamo bisogno di visione e per questo serve la politica. Sono necessari partiti europei sempre piu? capaci di essere l’architrave della nostra democrazia. Ma dobbiamo dare loro nuovi strumenti. Quelli che abbiamo sono insufficienti”…
…”E si tratta di 28 Stati, dal piu? grande al piu? piccolo, che custodiscono tesori unici al mondo. Tutti vengono da lontano e posseggono cultura, lingua, arte, paesaggio, poesia inimitabili e inconfondibili. Sono il nostro grande patrimonio e tutti meritano rispetto”…
Questi pensieri possono tranquillamente essere traslati ai nostri paralleli e piegati alle nostre esigenze di visioni incerte, e se serve la politica e i partiti come architrave della nostra democrazia questi nuovi strumenti devono arrivare dalla società civile, da noi; quel senso di assuefazione al peggio, quell’alzare le spalle di fronte a tutto è insopportabile e non potrai dirti Cittadino se non provi almeno a dare il tuo contributo - nella quota parte - per cambiare il corso delle cose. Non possiamo attendere che la politica CHIEDA aiuto, ma noi dobbiamo porci a servizio loro e quindi della Comunità.
De Mauro e Sassoli, uniti nell’impegno comune per una visione come nuovi orizzonti: un uomo di cultura con un pensiero politico alto, un politico con la cultura come base solida della sua azione. Sassoli ci parla di patrimonio unico e solidale, di poesia di lingua di paesaggio… Io credo nelle Istituzioni, ho sempre creduto nella politica nonostante lei abbia fatto di tutto in questi anni per far sì che io mi potessi ricredere, eppure una comunità in difficoltà la salvi con l’impegno con le azioni positive.
Il 2023 può essere la base dove poggiare azioni tali? Possiamo attivare per iniziare con la politica locale con chi dirige gli istituti scolastici con chi è pietra angolare del terzo settore nelle varie forme, questa forma concreta vera e non evanescente di dialogo?
Vorrei non fosse un auspicio ma un innesto vero per una partitura diversa tra le parti. Siamo in tanti a crederci e a non volerci rassegnare ad uno stato di cose, la strada lo sappiamo tutti è in salita e questa è ripida e sconnessa, ma il sapore di arrivare in cima poi?
Noi italiani siamo come dei nani sulle spalle di un gigante, tutti. E il gigante è la cultura, una cultura antica che ci ha regalato una straordinaria, invisibile capacità di cogliere la complessità delle cose. Articolare i ragionamenti, tessere arte e scienza assieme, e questo è un capitale enorme. E per questa italianità c'è sempre posto a tavola per tutto il resto del mondo”. (Renzo Piano)
Andiamo alla complessità delle cose, non esistono soluzioni semplici a problemi complessi, lo ripeto da sempre e solo insieme potremo attivare pensieri azioni per crescere solidalmente e per questo abbiamo la Cultura dalla nostra parte spero.
giuseppe prode