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08/01/2023 06:00:00

"Il nuovo governo regionale le sta sbagliando tutte"

"Il nuovo governo regionale le sta sbagliando tutte". Va ancora una volta all'attacco di Schifani e della maggioranza Cateno De Luca (che ha appena annunciato che si candiderà Sindaco a Taormina, con la benedizione di Vittorio Sgarbi). 

“Ancora una volta il Governo regionale dimostra di non avere le conoscenze basilari per poter amministrare la Sicilia" dice De Luca, che ha invitato il presidente dell'Ars  Galvagno a restituire indietro alla Giunta di Schifani i disegni di legge recentemente trasmessi all'aula su bilancio e stabilità. Perchè non vanno bene per De Luca? "Il Parlamento siciliano non ha ancora proceduto all’esame e all’approvazione del Documento di economia e finanza regionale (il DEFR) per gli anni 2023-2025, essenziale documento di programmazione legalmente necessario per la predisposizione degli altri disegni di legge finanziari". Quindi, manca un passaggio. 

"Eppure, questo Governo e la presidenza dell’assemblea dovrebbero sapere che l’approvazione del DEFR da parte del Parlamento siciliano è tappa imprescindibile del percorso di programmazione economico-finanziaria della Regione" commenta De Luca, che sollecita il presidente dell'Ars Galvagno per  "assegnare alle commissioni parlamentari il  testo per addivenire ad un dibattito con relativa determinazione da parte del Parlamento siciliano ancor prima che inizi nelle competenti commissioni parlamentari l'iter di esame della legge di stabilità regionale 2023-2025 e del bilancio di previsione della regione siciliana per il triennio 2023-2025".

"Dall’inizio della legislatura questo Governo le ha sbagliate tutte! Anche la legge di stabilità approvata dall'attuale giunta regionale non rispecchia la complessiva programmazione prevista dal DEFR 2023-2025 approvato dalla precedente Giunta - continua De Luca -. Ci aspettiamo adesso una presa di posizione da parte del presidente dell’Ars affinché il parlamento possa essere messo nelle condizioni di lavorare seriamente. È chiaro che a questo punto l’esercizio provvisorio dovrà essere approvato con termine fissato al 31 marzo. Non riteniamo infatti soddisfacente il termine del 31 gennaio che aveva già previsto il Governo Schifani. Non consentiremo nessun balzo in avanti. Pretendiamo chiarezza e rispetto delle regole".  


«C’è una cosa che la politica, a tutti i livelli, dovrebbe fare: parlare ai siciliani con sincerità evitando polemiche artificiose e strumentali. È un principio a cui tutti dovremmo ispirarci, compreso l’onorevole Cateno De Luca». Lo dichiara il vicepresidente della Regione, Luca Sammartino.

«Nella quotidiana invettiva nei confronti del governo regionale sul tema dell’accordo che ha portato in Sicilia 200 preziosissimi milioni - prosegue - De Luca sembra giocare con le parole e gettare fumo negli occhi dei siciliani. Il Def al quale fa riferimento, infatti, ribadisce che qualunque quantificazione delle accise da riconoscere alla Sicilia debba passare attraverso un accordo tra Stato e Regione. Un invito, del resto, che emerge anche da due sentenze della Corte costituzionale. E infatti - aggiunge Sammartino - i 200 milioni ottenuti dal governo regionale grazie al grande lavoro del presidente Schifani, sono il primo segno dell’avvio di questo confronto tra governi. Già dal 2023, poi, la quota di compartecipazione sanitaria spettante alla Sicilia andrà ulteriormente diminuita con beneficio del bilancio regionale. Questa è la realtà, la verità che i siciliani hanno diritto di conoscere. Spero che le opposizioni, nel pieno diritto di svolgere il proprio ruolo di controllo nei confronti del governo, non perdano di vista i fatti. Farebbero solo un danno ai siciliani per meri scopi elettorali», conclude Sammartino.

Intanto De Luca ha stretto un patto con Vittorio Sgarbi in vista delle elezioni europee di maggio 2024:  Sud chiama Nord per le Autonomie e Rinascimento uniti per realizzare una lista comune anche insieme ad altri movimenti.. L'obiettivo è creare una piattaforma con una lista composta da candidati che rappresenteranno Sud chiama Nord per le Autonomie, Rinascimento e altri movimenti meridionalisti.