
Birgi e non solo: il braccio di ferro di Schifani sulle partecipate

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Fa molto discutere la scelta del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, di procedere con una scure allo spoils system, azzerando di fatto tutti i vertici delle partecipate delle Regione in Sicilia. Una scelta che riguarda da vicino il territorio della provincia di Trapani, perché, come abbiamo scritto ieri, l'aeroporto di Trapani, partecipato dalla Regione al 99%, subisce un radicale passggio di testimone, in una fase cruciale di programmazione delle rotte e di rilancio dell'attività.
La grande preoccupazione è data dal fatto che non c'è accordo sui nomi da piazzare, nella maggioranza, e allora si procederà all'azzeramento dei vertici, la settimana prossima, entro l'11 Gennaio, e alla nomina di commissari, scelti fra i dirigenti regionali o figure di "alto profilo" che guideranno le società fino a quando gli accordi politici non avranno partorito le nomine.
E' una deriva molto pericolosa. Innanzitutto perché mettere un dirigente della Regione alla guida di una società partecipata dalla stessa Regione, oltre che un non sense logico, è anche vietato dalla legge: “Gli amministratori delle società a controllo pubblico non possono essere dipendenti delle amministrazioni pubbliche controllanti o vigilanti” . Ma poi si rischia che una decisione non chiara pregiudichi, come nel caso di Birgi, l'efficenza dell'azienda.
Dalla prossima settimana sarà presidente di Airgest Vito Riggio, uno dei politici che più in Italia si sono occupati di trasporto aereo. Ha 75 anni. Sarà un presidente a tutti gli effetti o un presidente transitorio in attesa delle scelte della politica? E' quanto durerà il "commissariamento" di Birgi? Settimane? Mesi? Chi si siederà nel frattempo con Ryanair, ad esempio, per decidere la strategica programmazione dei voli? E a che titolo parlerà?
Circa gli appetiti, la partecipata che fa più gola è la Seus, la società che gestisce il servizio del 118 in Sicilia. Lì ha chiesto di mettere un suo uomo Forza Italia. Stiamo parlando di una società che gestisce 130 milioni di euro di budget l'anno. Altra poltrona ambita è quella della "banca" della Regione, l'Irfis. Lì Schifani metterà un suo fedelissimo. Qui c'è l'elenco di tutte le partecipate della Regione. I cambi riguarderanno anche le sedi provinciali delllo Iacp, l'ufficio di Trapani è attualmente guidato dall'avvocato Vincenzo Scontrino e verrà sostituito dalla settimana prossima dal mazarese Maurizio Norrito.
Subito dopo le nomine della partecipate verrà poi il tempo delle nomine anche dei dirigenti generali della Regione siciliana. Per loro, alti burocrati alla guida dei dipartimenti dell’amministrazione, c’è tempo fino a metà febbraio.
A livello nazionale, comunque, non manca l'esempio: perchè Giorgia Meloni sta procedendo pure ad uno spoils system senza guardare in faccia a nessuno. La destra sceglie i suoi funzionari e Meloni progetta il rinnovo dei cda di molte società pubbliche. Entro il 24 gennaio l’esecutivo può decidere di rimuovere dirigenti ministeriali e i vertici degli enti che possono essere sottoposti al meccanismo.
Sulla partita delle nomine, e sul futuro di Birgi, intervengono i Cinque Stelle. “Il Governo Schifani a parole parla di condivisione delle scelte, ma nei fatti utilizza gli stessi metodi di Musumeci. Continua ad ignorare il parlamento anche nelle scelte nevralgiche per il futuro della Sicilia e usa le nomine in enti e partecipate per conservare e mantenere il potere. Il M5S non ci sta e farà sentire forte la sua voce in Assemblea. Intanto l'esecutivo ci faccia sapere che intenzioni ha sul futuro dell'aeroporto trapanese Vincenzo Florio e in genere sugli aeroporti siciliani”. Lo afferma il deputato 5 stelle e vicepresidente vicario dell'Ars Nuccio Di Paola.
“Abbiamo chiesto – dice la deputata Cristina Ciminnisi – una seduta congiunta tra seconda e quarta commissione dell'Ars per capire quali siano le reali intenzioni del governo sul destino dello scalo trapanese 'Vincenzo Florio', considerato che in mancanza di dichiarazioni programmatiche del presidente della Regione e dell'assessore Falcone apprendiamo solo dalla stampa della volontà di Schifani di intraprendere la via dell’accorpamento dello scalo trapanese con quello di Palermo 'Falcone e Borsellino', gestito da Gesap, in un’ottica di privatizzazione degli aeroporti siciliani. È inaccettabile che su scelte così importanti, come quelle che riguardano la gestione degli scali aeroportuali del territorio regionale, il Parlamento e le commissioni parlamentari competenti siano tagliati fuori. Il governo venga a riferire sulle intenzioni relative alla società partecipata regionale Airgest, circa i tempi, le modalità di fusione e/o accorpamento delle società di gestione degli scali aeroportuali, sulle condizioni e i termini delle paventate fusioni, sulla strategia e sulle intenzioni relative alla privatizzazione degli scali aeroportuali della Sicilia occidentale”.

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