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05/01/2023 19:12:00

Sicilia. La Cts "mascariata" da Schifani. Scontro sulle dichiarazioni di Angelini

Sono 1.638 i pareri emessi dalla Commissione tecnica specialistica (Cts) negli ultimi tre anni, a fronte dei 122 del biennio 2018-2019.

Non solo.


Per l'Osservatorio "Regions2030", a cura di Public Affairs advisors ed elemens, la Sicilia è risultata in vetta alle classifiche che misurano l'efficienza delle amministrazioni pubbliche per il rilascio delle autorizzazioni ambientali nel settore delle energie rinnovabili, mentre il rapporto Fer di Terna evidenzia che in Sicilia la potenza in megawatt è aumentata del 600% tra il 2020 e il 2021. Dati forniti da Aurelio Angelini, presidente dimissionario della Cts, e che "dimostrano" che contro la sua gestione è stata montata una campagna con l'obiettivo "di mascariare". Angelini tira in ballo Alessandro Albanese (Confindustria Sicilia) e il governatore Renato Schifani.


"Queste evidenze, insieme ai numeri in crescita verticale delle autorizzazioni Via/Vas, così come certificati nei dati contenuti nel monitoraggio commissionato a Formez e pagati dalla Regione siciliana non hanno fermato una bugiarda campagna diffamatoria, partita in grande stile il 10 dicembre del 2021, con Carlo Bonomi, presidente nazionale di Confindustria, che ha dato numeri di fantasia, sostenendo che giacciono 1.500 richieste di autorizzazioni ferme alla Cts - afferma Angelini - Posizione questa portata avanti anche dal presidente siciliano Alessandro Albanese che annunciava un dossieraggio: 'stiamo dando alle stampe un volume'. Angelini parla di "montante campagna portata avanti" dal governatore Renato Schifani e da Alessandro Albanese, che "risulta totalmente smentita dai fatti, architettata probabilmente per altre finalità, condotta attraverso la delegittimazione della funzione tecnico-giuridica-ambientale della Cts, colpendo in modo diffamatorio l'alta professionalità dimostrata dai suoi commissari, che hanno sempre operato in base a rigorosi criteri scientifici, tecnici e di conformità alle norme e alle leggi vigenti". 

Dichiarazioni, quelle di Angelini, che hanno aperto lo scontro. 


"Parole gravissime e offensive, che confermano, qualora ve ne fosse stato bisogno, innanzitutto l'inopportunità della prosecuzione di un incarico delicatissimo che va svolto nel massimo rispetto istituzionale, oltre che ovviamente delle leggi e delle norme vigenti."

Con queste parole Stefano Pellegrino, parlando a nome di tutti i deputati regionali di Forza Italia all'ARS, ha commentato le dichiarazioni del prof. Aurelio Angelini, presidente della CTS, la Commissione Tecnica Specialistica incaricata delle autorizzazioni ambientali VIA/VAS, che ha parlato di una campagna di delegittimazione e "mascariamento" nei suoi confronti.

"Chiunque abbia ricoperto ruoli amministrativi negli ultimi anni - prosegue Pellegrino - sa bene quante numerose e insistenti siano state le lamentele provenienti da più parti, sulla lentezza dell'operato della CTS, nonché sulla discutibilità delle sue scelte.

Confindustria si è fatta portavoce di un grido di dolore dell'imprenditoria siciliana, per altro in settori strategici per l'economia e lo sviluppo della Sicilia.

Non a caso - conclude Pellegrino - il Presidente Schifani ha chiarito più volte già in campagna elettorale ed in questi primi mesi di governo che la riforma del settore delle autorizzazioni è una priorità perché, pur nel rispetto delle esigenze del territorio e dell'ambiente, non si pongano paletti burocratici all'iniziativa imprenditoriale di cui, anzi, la nostra Regione ha assoluto bisogno per rilanciarsi."

 

“Che la politica ambientale di Musumeci sia stata fallimentare lo ha riconosciuto ormai anche Schifani che, infatti, vuole cambiare tutto. Appare però curioso che i soggetti che oggi criticano aspramente Aurelio Angelini, vertice della commissione tecnico specialistica, nella scorsa legislatura, non abbiano proferito una sola parola nei confronti di lui, che, lo ricordiamo, è stato nominato da Musumeci”.
Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars Antonio De Luca.
“Cosa è successo in questi primissimi mesi – continua Antonio De Luca - per far sì che Schifani e interi pezzi della maggioranza di centro destra disconoscano in maniera così plateale l'operato di un uomo chiave del precedente governo? Come mai l'ex presidente Musumeci non proferisce parola su questo tema? Di certo è in corso un corto circuito clamoroso, una guerra interna al centro-destra siciliano su cui bisogna andare a fondo, perché ad essere in gioco non è la presidenza, né la composizione della Cts, ma le autorizzazioni degli impianti da fonte rinnovabile e di quelli di trattamento dei rifiuti, ambiti molto cari non solo all'imprenditoria sana, ma anche alla mafia e agli ambienti ad essa contigui”.
“Nelle prossime settimane – conclude il capogruppo M5S - andremo a fondo alla vicenda, sarà l'occasione per verificare anche i contorni della riforma di cui Schifani tanto parla e sulla quale pretenderemo un ampio confronto parlamentare perché sull'ambito dell'impiantistica energetica e dei rifiuti si giocano le sorti ambientali della nostra terra e noi non lasceremo correre”.