Qualche giorno fa si era diffusa la notizia di una protesta degli studenti del liceo classico contro l’amministrazione comunale di Castelvetrano, “colpevole” di aver negato loro l’uso del Teatro Selinus per rappresentare la loro Rivista annuale.
Una protesta di cui però non ci sono tracce. Nemmeno sui social, strumento ormai prediletto con cui i giovani manifestano anche il loro malcontento, se si esclude il comunicato stampa, non del liceo classico ma di un gruppo politico giovanile (“Castelvetrano Giovani”), che potete leggere qui, in cui si “solidarizza con i ragazzi del liceo”. La “protesta” è stata però smentita dall’assessore alla cultura Graziella Zizzo che, in una nota, ha scritto chiaramente come questo attacco non sia arrivato certo dagli studenti del liceo, con i quali si sta trovando invece “una soluzione, rimandando alla seconda decade di gennaio l’inaugurazione del nostro teatro proprio attraverso la loro Rivista”.
L’assessore ha spiegato come “in questi mesi, i lavori sono stati seguiti con attenzione giornaliera e con trepidazione, come sanno benissimo i ragazzi del Comitato ed il loro regista, con cui siamo stati in costante contatto per aggiornarli passo passo, in assoluta trasparenza, sull’iter dei lavori, che fino ad un certo punto, hanno mantenuto i tempi previsti e poi ultimamente hanno invece subito un rallentamento, dovuto ai tempi degli appalti pubblici ed alle vacanze natalizie, che ne hanno rallentato la consegna”.
Ci siamo chiesti se i ragazzi del liceo classico fossero scesi in piazza, se si fossero assentati da scuola, o se avessero esposto degli striscioni… Niente. C’è soltanto il comunicato del gruppo politico “Castelvetrano Giovani”. Non è la prima volta che un legittimo malcontento, nei titoli di qualche giornale si trasforma in protesta. Soprattutto se dietro c’è una strumentalizzazione politica.
Ed è difficile non essere d’accordo con l’assessore Zizzo, che conclude la sua nota così: “Utilizzare un gruppo di giovani per colpire, non creerà la fiducia e l’interesse delle giovani generazioni nei confronti della politica, ma alimenterà solo il disincanto e la sfiducia. Cari ragazzi, state attenti ai
cattivi maestri!”.
Egidio Morici