Sembra quasi uno scherzo ma finalmente, quando siamo a pochi giorni dal 2023, l’elettrificazione della tratta ferroviaria Palermo Trapani sembra davvero destinata a diventare realtà. Qualcuno si è ricordato che, anche la provincia di Trapani fa parte del Sistema ferroviario siciliano, oltre che italiano, e nei giorni scorsi, RFI ha annunciato il bando di gara da 41 milioni di euro per l’elettrificazione di 87 chilometri della linea Palermo Trapani via Milo, tratta Cinisi Alcamo, direzione Trapani.
Il bando previsto, con fondi del PNRR, oltre agli impianti di elettrificazione prevede la realizzazione di quattro nuove sottostazioni elettriche nelle località di Partinico, Alcamo, Bruca e Milo. Per il completamento dei lavori è stato nominato commissario straordinario del governo Filippo Palazzo. Il progetto di elettrificazione della tratta si va ad aggiungere ai lavori di ripristino dello stesso tratto ferroviario, Trapani Palermo via Milo, bloccato da una frana avvenuta nel lontano 2013. Un volta finiti entrambi i lavori sarà possible collegare Trapani a Palermo in treno in un’ora e mezza, senza tralasciare il fatto che si potrà raggiungere l’aeroporto di Palermo in treno anche da Trapani. Lo scorso febbraio sono stati aggiudicati i lavori per il ripristino della linea Palermo - Trapani via Milo. La ditta appaltatrice si è aggiudicata la progettazione esecutiva e l'esecuzione dei lavori per circa 98 milioni di euro al netto del ribasso.
La storia della tratta via Milo, bloccata dal 2013 - Come detto, il via lavori per l’elettrificazione della Palermo Trapani arriva quasi in concomitanza, in definitiva, con i lavori per il ripristino della linea ferroviaria lunga 47 km e che attraversa i territori dei Comuni di Trapani, Paceco, Erice, Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo e Calatafimi/Segesta e che è bloccata. Bloccata dal febbraio del 2013 tante sono state le parole, e a parole tanti i soldi spesi. Proprio su questa tratta, infatti, si parlava di lavori di modernizzazione nel lontano 2003, quindi, molto prima della frana. C’erano pure delle somme già preventivate, prima 300 milioni di euro, poi incrementate fino a 500 milioni ma dei lavri previsti che prevedevano l’eliminazione di quanti più passaggi a livello possibile non se n’è fatto mai nulla.
Il progetto per il ripristino della tratta ferroviaria - Oltre agli interventi di sistemazione e potenziamento della linea, è prevista anche la riqualificazione della fermata di Segesta Tempio (in prossimità dell’omonima Area Archeologica) e della stazione di Calatafimi, che saranno adeguate ai vigenti standard europei, garantendo un elevato comfort ai viaggiatori e l’accessibilità alle persone con disabilità e a ridotta mobilità, grazie alla realizzazione dei percorsi per non vedenti e alla collocazione di ascensori. L’esecuzione dell’opera, durata complessiva prevista di 1.069 giorni, richiederà un impiego giornaliero medio di circa 150 maestranze. (la foto qui sotto è di qualche anno addietro)
Sottopasso di Trapani - L’opera, inclusa nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si inserisce nel più ampio progetto di RFI per l’intero comprensorio di Trapani, ed è complementare al progetto di elettrificazione della linea e alla realizzazione del “Sottovia” di Trapani. L’esecuzione dei lavori per il nuovo sottovia di Trapani, con conseguente soppressione di tre passaggi a livello in ambito urbano. Il nuovo sottovia - lungo oltre 100 metri - eliminerà i punti di interferenza con la linea ferroviaria, migliorando la fluidità e la sicurezza del traffico stradale, e garantendo maggiore regolarità alla circolazione dei treni. L’esecuzione dell’opera, dal valore di circa 12,5 milioni di euro, ha una durata complessiva prevista di 490 giorni dalla progettazione esecutiva, e richiederà un impiego giornaliero medio di circa 15 maestranze.
Soppressione di tre passaggi a livello - La nuova opera, inoltre, consentirà la soppressione dei tre passaggi a livello di via Ponte Salemi, via d’Aneu e via Capitano Francesco Sieli.
Dopo il flop del Frecciabianca arriva il treno ibrido “Blues”– Dopo il frecciabianca, dato come una rivoluzionario e invece naufragato dopo pochissimo è stato presentato ai siciliani il primo treno ibrido “Blues" di Trenitalia. Il convoglio è stato consegnato al binario 8 della stazione centrale di Palermo, dall’amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia, Luigi Corradi, al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. Entro l’inizio del 2023, si aggiungeranno altri quattro treni dello stesso modello, consegne che contribuiscono al rinnovo e all’ammodernamento della flotta regionale dell’Isola.
“Prosegue – dice il governatore – l'efficace ed efficiente collaborazione con il gruppo Fs Italiane. Facciamo un altro passo avanti in attesa che si realizzi anche la media e alta velocità della Palermo-Catania e della Catania-Messina”. «Con questo tipo di treni - aggiunge l’assessore alle Infrastrutture e alla mobilità Alessandro Aricò - stiamo andando verso una velocità sostenuta, di circa 200 km orari. Poi ci sarà la sfida del Ponte”. Con il Frecciabianca le aspettative erano tante, specie per la velocità, in realtà si è visto che percorreva le tratta in cui era impiegato
Il nuovo convoglio della flotta regionale di Trenitalia, progettato e costruito da Hitachi Rail, è a doppia alimentazione, elettrica e diesel. Viaggerà, assieme agli altri treni dello stesso modello, sulle linee Palermo-Messina e Messina-Catania-Siracusa e si affiancherà ai 25 treni Pop già in circolazione sull’Isola dal 2019.
«Il potenziamento della flotta di treni che viaggia sull’Isola – conclude l’assessore al Turismo Francesco Scarpinato – va a sposare una serie di iniziative che stiamo attivando per cambiare il volto della Sicilia. In particolare, stiamo lavorando per attuare alcune misure, all’interno del piano di sviluppo del turismo, basate soprattutto sulle politiche “green”, così da attrarre flussi turistici sempre più intensi e di differente natura».
Le critiche del presidente del comitato pendolari Giosuè Malaponti – "Il primo treno “Bimodale Hybrid Blues” cavalcherà le infrastrutture siciliane sia quelle elettrificate che sono circa (792 km) che quelle non ancora elettrificate che sono (578 km). La terza trazione di questi treni è a batteria, con questa modalità dovrebbero entrare nelle stazioni di importanti centri storici, senza dover installare la linea aerea. Di questi nuovi treni Blues, ne arriveranno in Sicilia un totale di 22 entro il 2023/2024.
Pregio: - la maggiore possibilità di fare servizi diretti su percorsi con linee elettrificate e non elettrificate (diesel) e da ciò scaturisce un miglioramento del servizio per l’utenza che non dovrà più scendere dal treno per risalire su un altro diesel.
Difetto: - viste le caratteristiche delle linee siciliane non ancora elettrificate non deve superare le 18 tonnellate per asse.
Mentre a Palermo si festeggia in musica con la presentazione del nuovo treno “Blues”, alla stazione centrale di Catania veniva soppresso il Rv 5384 Siracusa-Catania-Messina delle 14.10.
I fatti: Il Rv 5384 arrivato in stazione, alle 14.06 circa, al primo binario la gente si accalca per salire a bordo ed eravamo in tanti circa trecento persone. La partenza del treno è prevista alle 14.10, così come ogni giorno, ma il treno non si muove. Alle 14.18 circa il Capotreno ci invita a scendere annunciando che il treno in questione è stato soppresso e che al quinto binario c’è il treno R 12982 delle 14.24. Il motivo della soppressione un problema all’infrastruttura e no al rotabile.
Al danno la beffa. Il problema all’infrastruttura ci può stare, quello che invece non ci sta, è aver fatto scendere oltre 300 persone dal Rv 5384 Pop per farci ammassare su un Minuetto. Considerato che la soppressione del treno Rv 5384 non è stata per un problema al materiale rotabile bensì per dei problemi all'infrastruttura, perché non è stato fatto proseguire il Rv 5384 come treno R 12982 dando la possibilità ai tantissimi viaggiatori di viaggiare seduti, non ammassati e all'impiedi?
Queste piccole disattenzioni fanno la differenza. Differenza che, certamente, chi gestisce la circolazione non prende mai in considerazione. E’ ormai cosa risaputa la frequentazione giornaliera del Rv 5384 in partenza da Catania.
Ribadiamo la scarsa attenzione nei confronti della vostra clientela visti i fatti evidenti di oggi. Chissà se è più importante non stravolgere magari i turni/giri del materiale e/o del personale che far accumulare ritardi e/o disagi/disservizi ai viaggiatori anziché garantire al disagio/disservizio magari un po' di comfort viaggiando a ritmo di musica “Pop”.