La Laguna dello Stagnone di Marsala e la sua tutela fanno scaldare gli animi e questi, a dir la verità, si sono infiammati, venerdì scorso, nell’aula magna del Liceo Scientifico di Marsala, dove si è tenuto il convegno dal titolo “Se questa è una Riserva – C’è futuro per lo Stagnone di Marsala?”, organizzato dal Circolo Legambiente di Marsala Petrosino.
Subito dopo la proiezione del documentario sulla Riserva, realizzato dai responsabili dell’associazione ambientalista e, in particolare, dopo l’intervento di Giuseppe Amato, responsabile delle Aree Naturali Protette di Legambiente Sicilia, che riferendosi al regolamento della Riserva del maggio 2000, ha ricordato che tra gli sport vietati, oltre al parapendio, c’è anche il windsurf e il kitesurf, a quel punto, apriti cielo, sono intervenuti, interrompendo il dibattito, alcuni rappresentati delle scuole di Kite, dicendo che si stava facendo passare un messaggio sbagliato, e cioè che il loro sport non è vietato nella Riserva, perché è uno “sport che non vola e che fa parte della Federazione Italiana Vela”.
Insomma, i Kiters si sono sentiti attaccati e hanno difeso la loro posizione, dicendo che, dovrebbero, semmai, essere ringraziati perché loro si occupano della pulizia della Stagnone. Simona Tirone, titolare di scuola di Kite: “Ogni mattina, io cammino lungo la laguna e vedo plastica e sigarette, noi delle scuole di Kite tutti i giorni puliamo, raccogliendo bottiglie e mozziconi, perché chi dovrebbe raccogliere la spazzatura non passa. Gli stranieri che vengono allo Stagnone ci chiedono dove poter buttare la spazzatura e diciamo loro che ce ne occupiamo noi”.
A prendere la parola e a replicare, oltre al presidente del circolo di Legambiente Giuseppe Marino, anche la dirigente scolastica del Liceo Scientifico, Fiorella Florio. Al convegno hanno preso parte anche il sindaco Massimo Grillo, il direttore della Riserva dello Stagnone Roberto Fiorentino, come detto, Giuseppe Amato di Legambiente, Giuseppe Marino, Vincenzo Pernice, professore e ricercatore del CNR. Ha partecipato anche il deputato regionale del PD Dario Safina e, infine, ha inviato un saluto tramite un video messaggio il neo presidente di Legambiente Sicilia Giuseppe Alfieri.
Ad introdurre il convegno, dopo i saluti della preside Florio e la presentazione della moderatrice Letizia Pipitone, il presidente circolo Legambiente locale, Giuseppe Marino: “Lo Stagnone, purtroppo lo trattiamo come trattiamo la nostra terra: lo torturiamo, lo violentiamo, lo bruciamo. Noi abbiamo chiesto la riduzione delle scuole di kite, lo dico da sportivo, ma è necessario che ci sia una limitazione di queste attività. E’ comprensibile che ci siano delle ragioni economiche ma è assolutamente necessario regolamentarle. Poi rivolgendosi agli studenti presenti in aula ha detto: “Quello che la nostra generazione sta rubando è il vostro futuro. Dovete essere voi a fare in modo che ci sia questo lavoro di tutela del territorio. Stiamo andando verso un processo di decadenza e non posso che concludere il mio intervento spronandovi e chiedendo a voi ragazzi di impegnarvi e prendere il nostro posto. La difesa del nostro futuro è nelle vostre mani”.
Il sindaco Grillo e il rinvio sulle sorti dello Stagnone ad un futuro tavolo tecnico... - Dagli interventi dei partecipanti al convegno sono emerse alcune cose interessanti, tra le quali, la più importante è: che tutti hanno a cuore lo Stagnone di Marsala, tutti vogliono la sua tutela, ma di azioni vere e proprie non se ne fanno o si continua sempre a rinviarle. C’è la consapevolezza che un regolamento c’è ma non viene rispettato, lo dice anche il sindaco, chiaramente: “Dobbiamo salvaguarda lo Stagnone, cercare di capire come uscire da questo scontro ideologico e capire come tutelare la Riserva e lo sport. Io faccio mea culpa come istituzione. La responsabilità degli Enti pubblici che non hanno regolamentato la Riserva, non si può far attribuire agli sportivi. Ci sono in questo contesto delle responsabilità condivise tra il Libero Consorzio e il Comune. Dobbiamo capire, però, come uscirne e pensare alla regolamentazione. Non bisogna additare, ma collaborare e prenderci cura insieme del nostro territorio e dobbiamo lavorare per il piano di ambito della nostra Riserva, che venga fatto a più mani, con la collaborazione di tutti”.
Insomma, come al solito, il sindaco Grillo invita tutti attorno ad un tavolo, anche per lo Stagnone, ma il problema è che il sindaco è stato già invitato, dal circolo di Legambiente a sedersi attorno a questo tavolo per la Laguna e decidere, solo che questa concertazione, tanto declamata, poi, all’atto pratico, non c’è e tutto allo Stagnone rimane tale e quale, con le scuole di Kite che crescono a dismisura e i chioschi che spuntano come i funghi, qua e là, facendo aumentare l’antropizzazione di quei luoghi. Vi ricordate, ad esempio, di chi ha portato la spiaggia alla Laguna, come se nulla fosse? Non è successo nulla, nessuno glielo ha impedito.
Giuseppe Maria Amato, Legambiente Sicilia: "allo Stagnone sono vietati volo con parapendio, windsurf e kitesurf" – "Il caso dello Stagnone di Marsala è emblematico, nel 1981 fece della Sicilia la prima regione d’Italia, dove si realizzavano le prime riserve naturali. Oggi, però, siamo in una fase discendente della crescita della protezione naturale e abbiamo un grave problema qualitativo. Gestire le riserve in Sicilia è difficilissimo e lo Stagnone è uno di questi casi. A poca distanza, infatti, c’è la quinta città della Sicilia, che interagisce con questa Riserva. La Regione ha dimenticato il ruolo che aveva affidato alle province regionali e questo sta provocando un decadimento nella gestione.
Noi abbiamo chiesto una nuova legge per le Riserve e con questa si deve arrivare ad una nuova gestione. Il regolamento fu cambiato nel 2000 e tra le cose vietate in zona allo Stagnone, ci sono tutta una serie di sport dannosi nei confronti del suo habitat naturale, e tra gli sport vietati c’è il volo con il parapendio, il windsurf e il kitesurf. Finora si è fatto finta che questo regolamento non ci fosse. Oggi lo Stagnone è preda di questa attività che sta bloccando le altre attività sportive che si potrebbero fare".
Lo Stagnone è un "autogrill" per decine specie protette - Per quel che riguarda l’aspetto bio-ecologico Amato ricorda che la Laguna dello Stagnone è una sorta di autogrill per decine e decine di specie di uccelli che si fermano lungo delle rotte ben precise e che si rischia di perdere, se si continua come si sta facendo. "Il regolamento – ricorda Amato - dice che non si possono introdurre tende e roulotte se non come fini istitutivi della Riserva e non per le scuole di kitesurf. Il compromesso non può essere dato dal fatto che, siccome le scuole di kitesurf producono reddito si possa superare la normativa e la tutela della Riserva. Noi stiamo lavorando affinché venga istituito il Parco Nazionale delle Isole Egadi e della Costa Trapanese e lo Stagnone di Marsala, è ciò che di più importante c’è lungo la costa trapanese. Non è possibile che l’interesse di una, dieci, trentasei scuole precluda tutto questo”.
La proposta di Legambiente – "L’istituzione di un Parco Nazionale - continua Giuseppe Amato – porterebbe risorse al territorio. Il neo parco di Pantelleria, ad esempio, ha un bilancio di 8milioni e 600mila euro l’anno ed è un comune di 7mila abitanti. Con il parco puntiamo al superamento della Riserva e il parco nazionale avrebbe Marsala come città più grande, che per questo avrebbe tanti vantaggi".
Non c'è più una gestione vera della Riserva - Vincenzo Pernice, ex CNR Mazara e gruppo di ricerca ICZM della gestione integrata della fascia costiera ha sottolineato il fatto che, con la soppressione delle province non c’è più una gestione vera della Riserva e mancano di conseguenza tutte quelle attività di controllo. Tra le specie da proteggere, ha detto Pernice, c’è Pterolepis elymica, un insetto che esiste solo in provincia di Trapani. “Se si estinguesse – ha detto - avremo perso una informazione preziosissima che è frutto di miliardi di anni di conoscenze”.
L'antropizzazione e il confronto tra lo Stagnone e la Riserva delle Saline di Trapani e Paceco – L’ex presidente di Legambiente Marsala Petrosino Letizia Pipitone ha, invece, evidenziato l’importanza di far comprendere come una eccessiva antropizzazione della Riserva rischia di privare le future generazioni di quel bene paesaggistico unico, non solo nel nostro territorio e in Sicilia ma nel mondo. Basta fare un confronto con la Riserva delle Saline di Trapani e Paceco e si comprende come tutta una serie di attività antropiche a Trapani e Paceco non siano consentite, lì, lo ricordiamo la gestione è del WWF. Nella Riserva di Marsala, invece, si può fare quasi tutto.
Il direttore della Riserva Fiorentino - “E’ difficile gestire specie quando l’ente gestore è stato sciolto – le parole di Roberto Fiorentino, direttore della Riserva. Significa che non possiamo programmare. Noi non sappiamo cosa faremo nel 2023”, poi ricorda che la Riserva dello Stagnone è nata il 4 luglio del 1984 e che entro sei mesi doveva dotarsi di un piano di utilizzo, ad oggi mai approvato e che il regolamento del 24 maggio 2000 è una punizione nei confronti della provincia di Trapani. Fiorentino, infine, evidenzia il fatto che alcuni gestori dei chioschi non rispettano le prescrizioni previste, cioè di smontare entro il 31 di ottobre, e per questo è costretto a denunciarli.
Dario Safina, non è vero che il Libero Consorzio non ha risorse - Infine, l’intervento del deputato regionale Dario Safina, che non si dice contrario al kite allo Stagnone ma purché si pratichi con il giusto regolamento. “Il mio dovere è quello di sollecitare il governo regionale all’istituzione del Parco nazionale, dove gli interessi si devono legare tra loro".
Safina dice che bisogna puntare al Parco nazionale delle Egadi e della costa Trapanese. Si inserirà in quel contesto la pista ciclabile di 36 chilometri che congiungerà le “casette rosse” di Trapani, la Riserva di Trapani e Paceco, Misiliscemi e fino allo Stagnone. “L’assessore Falcone ha preso l’impegno di finanziarla - ha detto Safina - che aggiunge: “non è vero che l'ex provincia regionale (Libero Consorzio) di Trapani non ha risorse, ha chiuso con un bilancio di dieci milioni di euro non spesi”. Non si capisce per quale motivo non siano stati spesi per lo Stagnone. Per i pontili, ad esempio, si è tribolato per parecchi anni, per mancanza di fondi, poi lo scorso inverno, finalmente, il via libera che però non si è mai concretizzato in lavori eseguiti e i 10, tra pontili e solarium, sono lì devastati da maltempo e intemperie.
CHE COSA NE PENSANO GLI STUDENTI DELLO STAGNONE - Gli studenti delle IV e V classi del Liceo Scientifico "P. Ruggieri" di Marsala, oltre a seguire il convegno, hanno rsiposto ad un questionario di Legambiente sullo Stagnone. Domande per capire se lo conoscono, se sanno dei suoi problemi, e quali soluzioni vorrebbero. Le loro risposte sono molto interessanti per capire cosa ne pensano di una tematica ambientale così importante. In molte c'è uniformità di giudizio, in altre c'è, invece, una spaccatura. Qui potete leggere il questionario e cosa ne pensano gli studenti sulla Riserva dello Stagnone di Marsala.
QUI POTETE LEGGERE LA PRIMA PARTE DI UN'INCHIESTA DI TP24 SULLO STAGNONE
QUI LA SECONDA PARTE
QUI LA TERZA PARTE