Ieri abbiamo raccontato di come Renato Schifani, nuovo presidente della Regione Siciliana, abbia portato a casa la sua prima "manovrina". Al di là delle reazioni politiche, però, va detta una cosa: la misura è passata non con i voti del centrodestra, ma con le assenze dell'opposizione. A bocce ferme, infatti, nel pallottoliere di Schifani e socia mancavano dieci voti. La maggioranza si ferma a quota 30, compreso il voto del presidente Galvagno, e degli assessori deputati e dello stesso Schifani. Non c'erano e non hanno partecipato Gianfranco Miccichè e tutto il suo gruppo. Un chiaro segnale. Nell'opposizione però le assenze hanno pesato pure, con i sei astenuti di De Luca. Insomma, la guerra nel centrodestra, nonostante qualche dichiarazione distensiva delle ultime ore, continua. E non è detto che a Schifani finisca bene di nuovo.
Nella manovra di assestamento ci sono 48 milioni di euro per i Comuni, che ne chiedevano 300 per pagare le loro bollette arrivate a livelli così alti da non poter garantire molti servizi essenziali. 4 milioni vanno alle ex province, sempre per le bollette, in attesa di capire il da farsi sul loro destino. I rumor dicono che Schifani voglia tornare allo status "ante - Crocetta", con organismi eletti dal popolo. 250 milionidi euro sono per il fondo sanitario, dove si gioca la grande partita della stabilizzazione dei contratti dei precari assunti per l'emergenza Covid. 29 milioni serviranno al rinnovo dei contratti dei regionali, 44 per il fondo rischi per le spese legali.
Tra i provvedimenti approvati, anche l'allungamento dei tempi per pagare il bollo auto scaduto. Prima era il 30 Novembre, poi è stato posticipato al 31 Dicembre, adesso al 28 Febbraio 2023.
De Luca ha fatto il suo solito show, e commenta: "E' un documento inquinato da alcune norme ad personam che confermano la evidente continuità del governo Schifani rispetto al governo Musumeci. Ancora una volta abbiamo dimostrato senso di responsabilità nei confronti dei comuni siciliani avendo sostenuto già in commissione bilancio il raddoppio delle risorse per fronteggiare il caro bollette anche se il governo Schifani, in evidente imbarazzo, non ha accolto i nostri emendamenti per far fronte all’aumento dei costi per trasporto e smaltimento dei rifiuti che sono triplicati grazie alle omissioni e alle scelleratezze del governo Musumeci. Mi auguro, conclude Cateno De Luca, che il presidente del parlamento siciliano Gaetano Galvagno, eviti di assumere il ruolo di servo sciocco del governo Schifani ed eviti di mettere in pratica i suggerimenti di qualche funzionario altolocato del parlamento siciliano che si è palesato durante i lavori d’aula come uno schizofrenico istigatore piuttosto che un equilibrato e alto funzionario garante delle regole e del rispetto delle leggi.”