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09/12/2022 20:00:00

La Prima alla Scala e le polemiche sull'opportunità dell'Opera russa

 La scala. Nel 1776 Maria Teresa d’Austria ordinò la costruzione del teatro, una chiesa di stile gotico, fu abbattuta per far posto al nuovo tempio della lirica. La sera di Sant'Ambrogio - patrono di Milano -del sette dicembre dal 1940 s'inaugura la stagione dell'opera, quest'anno si è scelto la Boris Godunov' di Modest P. Musorgskij, incentrata sul dramma omonimo di Puškin e sulla storia dello Stato Russo di Karamzin.

Il protagonista è uno zar che esprime il potere, diventato "boiardo" di corte di Ivan il terribile e dopo il suo avvento alla carica, soppresse violentemente l'opposizione. Nel palco reale c'erano la Meloni, La Russa, la Von der Leyen e Sala che attendevano l'arrivo del Presidente della Repubblica che accompagnato dalla figlia viene accolto da una standing ovation, come l'anno precedente, che fu più caloroso e un chiarissimo invito, quasi una supplica al bis, quale luogo più indicato per la richiesta. Alle 18.06 si dà l'inizio con il Canto degli Italiani. Silenzio in sala. Musica. Poi ancora applausi e tocca all’Inno alla Gioia di Beethoven, scelto dall'UE nella funzione di lauda.

Fuori c'erano proteste da parte degli Ucraini per la selezione della prima, nei giorni precedenti lo aveva fatto anche il console, significativo un cartello: "Amiamo Dostoevskij perché sapeva che dopo il Delitto c'era il Castigo". I Cobas con lo slogan: "chiediamo diritti e loro ci danno la polizia e questo per loro è democrazia" per la guerra e il caro vita, gli studenti per il diritto allo studio negato per duemila di loro, causa affitti esosi nel capoluogo meneghino. Mattarella a proposito della protesta molto composta degli Ucraini: "Sono posizioni che non condivido sia sul piano culturale sia su quello politico. La grande cultura russa è parte integrante della cultura europea. È un elemento che non si può cancellare. Mentre la responsabilità della guerra va attribuita al governo di quel Paese non certo al popolo russo o alla sua cultura", idem la presidente del consiglio. Si dissente e si motiva: i cittadini russi sono compiacenti, non tutti fortunatamente, dell'operato di Putin&Company, d'altronde una nazione con 11 fusi orari diversi è naturale che l'informazione sia manipolabile dal regime e comunque legata visceralmente al concetto della Russia dominatrice e che si unisce se si ritiene in pericolo.

Dalla classe politica nostrana l'evento è stato strumentalizzato allorquando Conte l'ha vista in tv con percettori del reddito e persone indigenti, Nordio a San Vittore. Il momento storico non lo permette per la riattivazione dell'ascensore, ma quantomeno la Scala sociale in salita sia antiscivolo.

Vittorio Alfieri