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09/12/2022 14:40:00

Sinergia tra Badia Grande e lo "Sciascia - Bufalino" di Erice

La sinergia scuola-lavoro per favorire l'integrazione multietnica delle giovani ospiti del Centro di accoglienza di Paceco e contribuire alla "formazione" di 38 futuri Operatori Soci Sanitari del Professionale di Erice. Nasce con i migliori auspici una lungimirante iniziativa che vede insieme la Cooperativa Sociale Badia Grande e l'Istituto d'Istruzione Secondaria Superiore Sciascia e Bufalino di Erice sotto l'egida del MIUR. Il Centro di Accoglienza per donne immigrate di Paceco, struttura del SAI Marsala (gestito dalla Cooperativa), è stato scelto come partner esterno dall'Istituto superiore ad indirizzo Socio Sanitario per l'attuazione del P.I.C.T.O (Programma Integrato di Cambiamento Tecnologico-Organizzativo), denominato "Sinergia tra Scuola e Lavoro".

Il programma, che si articola insieme ad altri centri socio sanitari della provincia di Trapani ed una struttura in Veneto, è stato avviato con una conferenza di servizio nell'Aula Magna dell'Istituto scolastico diretto da Andrea Badalamenti. All'incontro hanno partecipato: l'assistente sociale Marianna La Russa e Latifa Saadani, rispettivamente responsabile la prima e mediatrice culturale l'altra del Centro di accoglienza di Paceco; il giornalista Alberto Di Paola (freelance che segue le attività del SAI Marsala), le docenti Cinzia Biondo (Francese) e Rossella Ampola (Sostegno), nonché gli studenti delle quarte classi, sezioni "O" e "P", dello Sciascia e Bufalino. Nel corso dell'incontro l'assistente Sociale La Russa ha parlato della struttura che gestisce alla periferia di Paceco che accoglie donne immigrate (presso l’ex agriturismo “La Concordia”); la mediatrice culturale Saadani (marocchina che vive a Trapani da 30 anni), si è soffermata sulle condizioni delle donne immigrate in Italia parlando della sua esperienza da immigrata a da operatrice del terzo settore, mentre il giornalista Di Paola ha brevemente illustrato il ruolo della Cooperativa Sociale Badia Grande e dei suoi operatori che si prodigano giornalmente per garantire accoglienza, assistenza e integrazione ai migranti. Le esperienze lavorative dei tre professionisti hanno attirato l'attenzione degli studenti che hanno animato l'incontro con un proficuo dibattito.

Significativa è stata la prima visita degli studenti delle quarte classi "O" e "P" del Socio Sanitario di Erice al Centro di Accoglienza per donne immigrate di Paceco. Accompagnati dalle docenti Biondo ed Ampola la scolaresca ha visitato la struttura facente parte del SAI Marsala che ospita 6 donne di età compresa fra i 20 ed i 26 anni, di nazionalità diverse (Guinea, Burkina Faso, Nigeria e Costa d'Avorio), ed una splendida neonata, Juliet. La piccina, sei mesi appena, nata all'Ospedale di Erice, e la sua mamma, Aicha, hanno catalizzato l'attenzione dei ragazzi. Latifa Saadani, mediatrice del Centro di Accoglienza di Paceco che parla oltre l'arabo, l'inglese, il francese e l'Italiano, ha fatto da trait d'union fra gli ospiti e le giovani donne immigrate, cercando di abbattere la normale diffidenza di quest'ultime. Lunedì 5 dicembre scorso è stato fatto un piccolo grande passo fra i ragazzi dello Sciascia e Bufalino che studiano per diventare operatori socio sanitari e le ragazze immigrate che vivono nel centro di accoglienza di "Paceco" che cercano di integrarsi con il territorio. E non poteva essere diversamente, qui, alla periferia di Paceco, l’integrazione multietnica è realtà, grazie al lavoro svolto dagli operatori della Cooperativa Sociale Badia Grande che hanno saputo instaurare un clima familiare in un’"oasi" immersa nel verde di un rigoglioso oliveto.

Sono in programma diversi altri incontri tra gli studenti dello Sciascia e Bufalino ed il Centro di Accoglienza di Paceco così come previsto dall'accordo stipulato tra l'Istituto e la Cooperativa nell'ambito del P.I.C.T.O (Programma Integrato di Cambiamento Tecnologico-Organizzativo del MIUR) denominato "Sinergia tra Scuola e Lavoro". Il programma ha lo scopo favorire l’arricchimento culturale e professionale degli studenti mediante un adeguato inserimento degli stessi nelle varie realtà operative come quella operante a Paceco. I futuri Operatori Socio Sanitari hanno la possibilità di "vivere" in una piccola comunità di donne immigrate a scopo formativo per acquisire abilità socio assistenziali e sperimentare tecniche di animazione culturale, ludica e ricreativa. E' una grande opportunità sia per le giovani donne immigrate (ospiti del centro di Paceco) che hanno modo di relazionarsi con gli studenti ed i docenti, migliorando le loro conoscenze e la lingua italiana, sia per i futuri 38 Operatori Socio Sanitari che lavorando in un gruppo eterogeneo possono trasferire le conoscenze teoriche acquisite sui banchi di scuola nella realtà lavorativa. Una sorta di "scambio" alla pari che arricchisce entrambi le parti. Questa è la vera intercultura per la quale si prodiga da 15 anni la Cooperativa Badia Grande.

 



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