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04/12/2022 06:00:00

Cartoline da Marsala 

Rassegna stampa strampalata come sempre la mia, ieri poi il Direttore mi invia queste “cartoline” di Lorena Canottiere_tra le autrici di punta della casa editrice Coconino-Fandango_ il piacere è enorme. Vado in edicola e dal vero in doppia pagina anche più bello, le riflessioni sono tante e provo via via a tradurre suggestioni che nascono dalle parole dell’autrice e dalla sua tavola pubblicata sul numero di questa settimana di Internazionale.

Quest'estate ho passato un mese a Marsala. Ora pensare che sia stato un mese e non sei, mi sembra strano. Come pensare a quel periodo come ad un soggiorno. Marsala, Mozia, Mazara, Trapani, Gibellina, Selinunte, non mi sembrano luoghi, ho l'impressione di avere incontrato delle persone. Persone antiche come il tempo, di cui avevo terribilmente bisogno.

Oggi e per tutta la settimana la mia Cartolina da Marsala è su Internazionale. Come sempre, grazie a Francesco Boille! (lorena canottiere)

Fermare con un tratto con dei disegni il sentimento forte provato durante un soggiorno per cose di lavoro, e dove i luoghi diventano persone, con identità senso del fare contraddizioni e molto altro. Cartoline dalla nostra Marsala, dentro la provincia tutta o quasi e il piacere raddoppia per la percezione che prova a pelle una persona che vive altrove ed ha la ventura di trascorrere un tempo diverso al nostro parallelo. Non mi stupisco che non si stupisca lei, dopo aver fatto un viaggio che va dagli Elimi alla land art di Burri a Gibellina vecchia, si è sentita a casa ha provato sensazioni diverse tra la storia e il contemporaneo e dove i luoghi in quel mese sono diventate persone che poco a poco ha cominciato a conoscere apprezzare, magari dandosi del tu.

Cronos e Kairòs la differenza sta nelle persone, pardon nei luoghi.

(Anni fa mi regalai due giorni di vacanza, e lasciata la capitale sul fare dell’alba, atterrai a Trapani-Birgi di buon mattino entrando in pista dal mare causa vento da sud sud-est, Scirocco. Sono siciliano, per metà e forse di più di Marsala nome omen città che ha dato i natali a un vino nobilissimo inventato da mercanti inglesi nel ‘700, e consapevole - a volte - di essere custode di una tradizione di saper fare vino, come poche realtà in Italia.

Vento lo Scirocco, Marsala il posto delle mie passeggiate, due elementi fondanti che mi hanno poi ri-portato a scrivere e a lavorare qui a finis terrae: la vita si fa beffe di noi).

Queste poche righe, le scrissi anni fa, e quel vento fortissimo che io amo e quella luce incerta mi fecero rileggere Marsala con altri occhi. Prima era un buon ritiro, staccato il cervello, mi dedicavo a bere un buon vino mangiare le panelle in un chiosco (la mia madelaine) lunghe nuotate, questo il massimo dell’impegno. Poi accadde che lo Scirocco quel giorno, mi entrò dentro e diede la stura a sentimenti e desideri che forse erano lì latenti, la forza insopprimibile di voler fare qualcosa.

La Cartolina da Marsala giusto - capo Lilybeo è l’ultima punta d’Italia - siamo circondati dal mare, e dal vento. E’ quasi una porta del vento, ma quella forza non è un vento qualunque - c’è ampia letteratura su di Lui - è un movimento d’aria, che si muove a raffiche ora morbide ora furiose, dura tre giorni (a volte) e nelle sue folate sconvolge il mare, la terra e sopratutto il sentimento delle persone.

E’ il vento della follia.

Amo passeggiare tra i vicoli della mia città, guardare il cielo che si fa scuro di nuvole e di umidità, i vicoli spezzano questa follia e l’odore pungente di salmastro che arriva da mare è qualcosa che ognuno di noi di quel posto ha nel DNA. Ritrovare la Sicilia in questa condizione ha un suo perché, mi concilia pensieri e riletture, e mi sforzo di pensare a Lorena e alla sua scoperta di questi luoghi unici e troppo carichi di tutto: ecco se un torto ci ha fatto la storia è averci donato tantissimo in pochi chilometri quadrati. Noi incapaci di godere e gestire tutto ciò.

Eppure oggi non vivo più la sensazione che narrava Vincenzo Consolo ad ogni sua discesa da Milano “cercare un appiglio all’oggi e invece trovo spesso un senso di rassegnata contemporaneità all’ineludibile accadimento dei fatti. Insopportabile.” Oggi vivo-viviamo un contemporaneo, pur tra enormi difficoltà, dove ragazze/i da anni hanno deciso di puntare sulla terra con una viticoltura rispettosa della natura e un nuovo corso con vini naturali; dove con progettualità condivise attorno al libro si può immaginare tutti noi che ci lavoriamo un domani decisamente diverso. Con i teatri aperti, con i luoghi espositivi, con una visione tesa alla condivisione di luoghi come quelli del Parco Archeologico, mi viene da dire che ci sono tanti segnali che portano chi scrive a suggerire una riflessione attenta e seria a costituire un cantiere vero autentico, basta polemiche non hanno più senso.

Una convergenza di attori e politica di questa città che DECIDE di giocarsi la “carta della cultura” come elemento di posizionamento strategico. Quale il senso di venire a Marsala? La nave punica, la visita ad una cantina storica? Questo già c’è, e sappiamo tutti che è poca cosa.

Questa volta, come già scritto e detto, cambiamo narrazione di quanto c’è, e rendiamoci attraenti. Alla politica questo compito di preparare il terreno per lavorare tutti assieme: Marsala può sperare in un cambiamento autentico affidando il suo futuro alla Cultura del fare, con professionisti di settore con la parte buona della società che torna a scommettere sul territorio e per far questo l’unica arma è la credibilità nello spendersi e nel progettare.

Abbiamo una certezza dal 2 dicembre: Internazionale - sia in versione cartacea che digitale è in edicola- e in un sommario denso apre una finestra su MARSALA e il suo territorio, a noi raccogliere questo piacevole assist e mettere a fuoco poche cose, raccontandole con una chiave aderente al contemporaneo.

giuseppe prode

p.s. i lettori di Internazionale sono un po’ più di 120.000, abbonati 33.000 e se una parte di questi nei prossimi mesi verrano a trovarci, sarà nostro onere accoglierli fuori dai soliti stereotipi. Ce la possiamo fare? Insieme si, decisamente si; viceversa avremo sprecato l’ennesima occasione che una stampa di qualità ci regala



Native | 2024-10-30 12:18:00
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