“Sì. Io e Natalia abbiamo avuto un rapporto sessuale. Lei era consenziente. Anche in passato abbiamo avuto incontri intimi. Io e Natalia ci conoscevamo da diversi mesi”.
Lo avrebbe rivelato l’uomo di 37 anni, accusato di violenza sessuale e di lesioni personali, al Gip del tribunale di Trapani, Massimo Corleo, durante il suo interrogatorio di garanzia.
L’indagato, anche lui come la vittima senza fissa dimora e con piccoli precedenti alle spalle, ha risposto a tutte le domande del giudice, negando, però, di aver violentato la donna ucraina di 44 anni.
“Non c’è stata alcuna violenza. Il rapporto è avvenuto con le stesse dinamiche di quelli precedenti. Quando ho visto che perdeva sangue ci siamo fermati e l’ho aiutata rivestirsi. Le ho detto: Nataliia stai sanguinando e lei non diceva niente”.
Dichiarazioni, quelle rese dal 37enne, che coinciderebbero in parte con quelle fornite ad investigatori e inquirenti da Nataliia.
La donna, infatti, avrebbe confermato il rapporto sessuale, aggiungendo, però: “Mi ha fatto una richiesta che io non ho voluto assecondare e mi ha presa con la forza”.
Circostanza, questa, che l’uomo nega. E le ecchimosi al collo? “Non ricordo di averla afferrata per il collo. Se poi è successo è stato durante il rapporto, ma non era mia intenzione farle del male”.
Quella notte, secondo il suo racconto, si sarebbe incontrato con Nataliia in un locale del centro storico. “Io ero con amici e lei si è avvicinata, iniziando a bere con noi”.
I due poi si sono recati alle Mura di Tramontana come dimostrano le immagini estrapolate dalle telecamere del sistema di videosorveglianza. Qui si sarebbero seduti su una panchina, vicina a quella rinvenuta sporca di sangue, continuando a bere. Poi si sono alzati.
Scesa la scalinata, Nataliia e il 37enne avrebbero consumato un rapporto sessuale sulla strada sottostante. Rapporto interrotto, sempre secondo la sua versione, quando la donna ha iniziato a perdere sangue. “L’ho aiutata a rivestirsi e siamo ritornati sulle Mura”.
L’ucraina si è seduta sulla panchina. “Mi ha detto che aveva freddo io l’ho abbracciata. Siccome continuava a sanguinare mi sono affacciato dalle Mura. Ho notato un ragazzo che lavora al panificio lì nei pressi e gli ho chiesto di chiamare una ambulanza”.
Quando sono giunti i sanitari del 118, l’uomo era ancora lì.
I vestiti che indossava quella notte sono stati sequestrati dalla polizia. Non erano sporchi di sangue. In tasca è stato rinvenuto un coltellino.
Il Gip ha convalidato il fermo. Il 37enne ora è rinchiuso in una sezione speciale del “Pietro Cerulli” dove continua a dichiararsi estraneo ai fatti che gli vengono contestati