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28/11/2022 06:00:00

Marsala, continua l'allarme sicurezza e furti nelle contrade. Inutili le petizioni dei cittadini...

Continuano o meglio non è mai cessato lo stillicidio di furti nella periferia del marsalese.

 Eppure, negli anni, la nostra redazione ha dato ripetutamente voce alle richieste dei cittadini, specie del versante nord, che, inviando diverse petizioni alle massime cariche istituzioni, locali e nazionali (Prefetto, Ministero dell'Interno, Capo della Polizia e Comandanti dei Carabinieri e Guardia di Finanza), hanno chiesto aiuto, anche per risolvere l'annoso problema afferente al deficit degli organici locali delle forze dell'ordine, appelli rimasti del tutto inascoltati.

Giusto per fare una breve rassegna, ecco elencati alcuni degli articoli in cui ci siamo occupati del problema sicurezza e furti: "Marsala, ladri scatenati in alcune zone della città. Ecco quali" del 21.8.22; "Marsala, ancora furti nelle contrade del versante nord" del 01.06.2020; "Marsala, allarme furti nelle contrade del versante nord" del 16.05.2020; "Marsala, è allarme furti nella zona nord della città" del 01.05.2022; "Marsala – Un altro furto alla chiesa Trinità e forse anche atti di vandalismo" del 08.02.2020; "Marsala, è allarme furti nelle contrade" del 12.01.2020; "Allarme sicurezza a Marsala. Petizione dei cittadini" del 08.06.2016.

In questo periodo di grandi difficoltà socio-economiche, i cittadini sono comunque stanchi e demoralizzati, consci che non è affatto facile, per le esigue forze dell’ordine presenti su di un territorio così vasto, riuscire ad individuare i colpevoli in assenza di testimonianze o telecamere  di video-sorveglianza, quasi del tutto assenti nella periferia, se non in rari casi installate presso edifici privati.

Ed è per questo motivo che i derubati, spesso, non sporgono denuncia, trascuratezza che induce le Istituzioni interessate a non accendere i riflettori sull'annoso problema. In sede di riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica - C.P.O.S.P. - , presieduto dal Prefetto (per l'esercizio delle sue attribuzioni di autorità di pubblica sicurezza a livello provinciale e, quindi, di coordinamento delle FF.OO.) ed a cui prendono parte il Questore, i comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, nonché i sindaci dei comuni interessati, le statistiche annuali relative ai fatti di criminalità comune, quali i furti in abitazioni, rimangono sostanzialmente inalterate con la conseguente considerazione che la proporzione tra episodi di criminalità comune e Forze dell'Ordine sul territorio risulta "in equilibrio" e, di riflesso, non occorre richiedere il potenziamento degli organici delle Forze dell'Ordine che, come abbiamo scritto, nei servizi precedenti, si sono dimezzati rispetto agli inizi degli anni '90.

Purtroppo, le denunce contro ignoti difficilmente portano all’individuazione degli autori dei vari furti, anche perché un così vasto territorio da controllare come quello marsalese (c'è da chiedersi come possa essere "operativa ed esaustiva" nel suo operato, la volante che, impegnata a Birgi per un controllo, viene dirottata ad intervenire d'urgenza in contrada Strasatti o a Petrosino!) insieme all'esiguità del personale, nella stragrande maggioranza dei casi, impedisce la rilevazione dei cd. rilievi dattiloscopici (previsti dall'art. 349 c.p.p.), attività sicuramente proficua in quanto, rilevate le impronte digitali dell'autore del singolo furto ed inserite nell'A.F.I.S. "Automated Fingerprint Identification System"(Sistema Automatizzato di Identificazione delle Impronte), il sistema catalogherà tali impronte, con la conseguenza che non appena il reo verrà fermato per qualche altro crimine commesso (e prima o poi verrà beccato!), gli si potranno imputare tutti quei furti ove siano state rilevate le sue impronte digitali!

Ricordiamo, a proposito, una delle petizioni popolari, sottoscritta da oltre 140 marsalesi del versante nord ed inviata alle massime cariche dello Stato, Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, Ministro dell’Interno, oltre ai vertici di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, dopo l’uccisione del maresciallo dei carabinieri Silvio Mirarchi, che la sera del 31 maggio 2016, in contrada Ventrischi:
“Crediamo che prima di riformare l’attuale Costituzione – scrivono i 140 firmatari - sarebbe più urgente e utile dare attuazione agli articoli 2, “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo”, 3 “la libertà personale è inviolabile” e 14 “il domicilio è inviolabile”, visto che nella nostra zona tali principi sono da considerarsi delle vere utopie. Il nostro territorio è divenuto terra di conquista di criminali che, incuranti di violare la legge e consci del nostro sistema giudiziario, terrorizzano famiglie rapinando e derubando tutto ciò che ha valore economico”. Così prosegue la lettera: “Questi criminali hanno la spregiudicatezza di compiere crimini (furti, rapine, omicidi, coltivazione e commercio di stupefacenti, etc…) alla luce del sole, consapevoli che le locali Forze dell’Ordine non riescono a contrastate la delinquenza! Per non parlare di ciò che avviene nelle ore notturne. È dell’altro giorno il barbaro assassinio del Maresciallo Mirarchi, seguito ad una recente sparatoria tra contendenti di una piantagione di marijuana! Per non parlare delle rapine fatte nelle scorse notti ad esercizi commerciali sulla S.S. 113, durate ore senza che nessuna pattuglia delle Forze dell’Ordine transitasse da quelle parti! D’altronde, basta leggere quotidianamente le pagine di cronaca dei giornali: sembra di essere in guerra! E che non si dica che manca il personale: nella nostra città, ad esempio, durante la giornata vi avvicendano 4 carabinieri, 4 poliziotti, 4 finanzieri e 4 vigili urbani solo per fare il piantone caserma e rispondere a telefono. Non si potrebbe unificare il tutto ed impiegare il personale a tutela della sicurezza? Saremmo curiosi di conoscere quale percentuale degli appartenenti alle Forze dell’Ordine (a livello nazionale) sia effettivamente impiegata per strada, in attività operativa! Bisogna forse iniziare ad organizzarsi in ronde armate per far rispettare la Giustizia o questo rimane ancora un dovere delle Istituzioni? Perdonate la nostra critica ma la mancanza di sicurezza ci spinge a fare queste valutazioni spicciole. Purtroppo, questo stato di fatto ci fa perdere fiducia, molte persone, infatti, non fanno verosimilmente più denuncia falsando così le statistiche relative alla criminalità che vengono presentate nelle Sedi istituzionali!
Eppure l’art. 5 della Legge 4.8.1955, n° 848 “Ratifica ed esecuzione della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4.11.1950”, prevede che “Ogni persona ha diritto alla libertà ed alla sicurezza”! Siamo stanchi di questo stato di insicurezza! Ci sentiamo abbandonati! Auspichiamo, quindi, quali cittadini della Repubblica, una risposta concreta da parte delle Istituzioni rappresentate dalle SS.LL., preposte, ognuno per la propria parte di competenza, attribuzione e responsabilità, ad assicurare il rispetto delle leggi nonché dei diritti e dei doveri!”
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La speranza è che, oltre i consueti proclami, il sindaco Massimo Grillo raccolga il grido d'allarme della sua città e chieda al Prefetto e ai Ministeri competenti l'aumento degli organici delle forze dell’ordine che non possono essere sostituite, in alcun modo dalle cosiddette ‘sentinelle’, figure dallo stesso ingegnate. Questi compiti devono essere affidati a chi, per mestiere, si occupa della sicurezza pubblica.