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24/11/2022 06:00:00

Rifiuti in Sicilia. Si va verso la realizzazione di due termovalorizzatori

In Sicilia si va verso la realizzazione di due termovalorizzatori per lo smaltimento dei rifiuti.

E’ l’ennesima emergenza rifiuti a convincere sempre di più il presidente della Regione, Renato Schifani: “non si può continuare ad andare avanti di emergenza in emergenza: la scelta strategica di realizzare i termovalorizzatori è ineluttabile per permettere alla Sicilia di risolvere il problema rifiuti in via definitiva. Bisogna lavorare con velocità su questo fronte".


"Apprezzo la scelta del sindaco di Palermo di mettere a disposizione, a determinate condizioni, la discarica di Bellolampo ai comuni della provincia per il conferimento dei rifiuti". Ha detto il presidente della Regione Siciliana in merito alla disponibilità del primo cittadino del capoluogo regionale, Roberto Lagalla, a consentire ai comuni del Palermitano di conferire la raccolta nell'impianto di Bellolampo.
Tutto ciò dopo che erano stati bloccati, come annunciato tra l’altro nei giorni scorsi, i conferimenti nella discarica di Trapani.
Sono diversi i comuni palermitani che conferivano, infatti, nella discarica di Borranea gestita dalla Trapani Servizi. I deputati regionai del Pd Mario Giambona ed Antonello Cracolici, avevano presentato una interrogazione all’Ars rivolta al presidente della Regione chiedendo “di prevedere un approfondito dibattito parlamentare, sia in commissione Territorio ed Ambiente che in aula, sull’emergenza rifiuti e sulle iniziative che il governo regionale intende intraprendere in merito all’annunciata riforma del settore”.


Il dibattito che da mesi va avanti è quello sui termovalorizzatori.
Anche Totò Cuffaro è andato in pressing sui termovalorizzatori: "La Sicilia - aveva detto il commissario regionale della Dc nell'Isola - ha bisogno quanto prima dei termovalorizzatori. Le discariche siciliane sono sature e l'acuirsi della difficoltà nello smaltimento dei rifiuti nelle grandi città rende necessaria e non più procrastinabile la realizzazione. Soltanto nel Palermitano, ci sono 12 comuni che non sanno dove conferire i loro rifiuti. Per smaltire i rifiuti siciliani si è costretti ad andare nel nord Italia o, in alternativa, conferire in impianti di termovalorizzazione presenti in Europa sostenendo costi enormi. In Sicilia, riteniamo che i termovalorizzatori, impianti di nuova generazione ad emissioni zero in grado di produrre energia, debbano essere due, preferibilmente posizionati vicino alle due grandi aree metropolitane".

I due termovalorizzatori si dovrebbero realizzare a Catania e Gela. Schifani preferiva uno sul palermitano al posto di Gela, ma le procedure potrebbero essere più lunghe.

Ma nel panorama politico regna anche molta confusione, perchè, senza molti giri di parole il sistema delle discariche in tutti questi anni è stato in qualche modo preservato non consentendo il suo superamento e di conseguenza lasciando l’emergenza rifiuti endemica. D’altronde da un rapporto della Commissione parlamentare Antimafia, approvato all'unanimità all'Ars nella precedente legislatura, è emerso "il vassallaggio a cui è stata costretta in questi anni la funzione amministrativa, con procedimenti sensibili di cui pochi o nessuno avevano contezza, dirigenti delegati solo ad apporre la loro 'firmetta', giunte di governo spesso distratte o condizionate da presenze istituzionali esterne alla Regione.

L’esito è stato quello d’aver conservato la centralità del conferimento in discarica come punto d’arrivo obbligato dell’intero ciclo, garantendo ai pochi proprietari delle poche piattaforme private altissimi margini di profitto".

C’è chi dà la colpa agli ambientalisti per la mancata realizzazione dei termovalorizzatori in questi anni. "Davanti a chi vuole scoraggiare la realizzazione dei termovalorizzatori, dobbiamo agire con determinazione per dare alla Sicilia una soluzione definitiva al problema dei rifiuti", dice ad esempio Vincenzo Figuccia, deputato questore all'Ars,

In tutto ciò l’emergenza rifiuti non è solo legata allo smaltimento dell’indifferenziato, ma all’esosa tassa sui rifiuti che i cittadini siciliani si vedono arrivare. Anche in quei comuni più virtuosi. Tassa sui rifiuti tra le più alte, e che in questo periodo di caro energia rischia di mandare in default i Comuni. Lo abbiamo raccontato ieri. I cittadini tra la Tari e la bolletta di luce e gas preferiscono pagare queste ultime. Ne consegue un’evasione record e un minore introito per le amministrazioni che così non riescono a coprire il costo della gestione dei rifiuti e ad assicurare un servizio puntuale.

 



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