È stata inviata, nei giorni scorsi, una “richiesta di informazioni sul nesso di causalità tra acqua ai nitrati e morti per patologie”. Il mittente della sopra citata missiva è il ‘Comitato cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo’; destinatario della stessa è stato il commissario dell’ASP di Trapani, Vincenzo Spada.
LA RICHIESTA È STATA FATTA A LUGLIO SCORSO – Il ‘CCRIAM’ ha posto la questione a fine luglio del 2022 e la replica dell’Asp di Trapani non si è fatta attendere più di tanto. Dopo poco meno di due settimane, infatti, l’azienda sanitaria trapanese ha risposto così, per quanto reso noto dallo stesso comitato cittadino: “Nella nota si legge che – fanno sapere dal ‘CCRIAM’ - in base al registro dei tumori attivato a Trapani nel 2002, nella città di Mazara del Vallo l’incidenza dei tumori rimane tra le più basse d’Italia, in linea con il dato regionale. Inoltre, il confronto tra le varie aree comunali della provincia di Trapani e gli studi di georeferenziazione, non fanno rilevare differenze meritevoli di approfondimento”. La risposta fatta arrivare al Comitato cittadino è stata firmata da: dott.ssa Giuseppa Candela (Resp. UOSD Registro Tumori); dott. Francesco Di Gregorio (Direttore Dipartimento di Prevenzione); ing. Vincenzo Spada (Commissario Straordinario).
LE CONSIDERAZIONI DA PARTE DEL CCRIAM - “Se la comparsa dei nitrati – commentano nella nota stampa quelli del ‘Comitato cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo’ - risale al periodo giugno 2002, anno dell’attivazione del registro tumori, in assenza di dati antecedenti il 2002, come è stato possibile procedere al confronto che avrebbe dovuto dimostrare l’incidenza o meno dei nitrati nell’aumento di casi di morti per patologie a Mazara del Vallo?”.
NESSUNA EVIDENZA SUFFICIENTE PER L’ASP - L’Azienda sanitaria trapanese, continua la nota inviata ai media locali: “si limita a comunicare che a oggi non ci sono evidenze sufficienti per affermare che i nitrati presenti nell’acqua siano cancerogeni. Anche se alcuni studi hanno suggerito un’associazione tra l’ingestione dei nitrati e nitriti in gran quantità e alcuni tumori, non si possono trarre conclusioni certe, soprattutto a causa dei limiti sperimentali.
L’AIRC E IL PRINCIPIO DI CAUTELA – L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, “proprio per l’ambiguità dei risultati che non consentono di avere una prova certa -aggiunge il ‘CCRIAM’ - l’AIRC ha applicato il principio di precauzione includendo i nitrati e i nitriti nel gruppo 2B cioè nel gruppo di sostanze su cui c’è qualche sospetto e nessuna certezza. Essa ha stabilito i seguenti quattro fattori di rischio per le sostanze: Gruppo 1 (cancerogeni per gli esseri umani); Gruppo 2 - 2A (Cancerogeni probabili per gli esseri umani); 2B (Cancerogeni possibili per gli esseri umani); Gruppo 3 (Non classificabili come cancerogeni); Gruppo 4 (Prove su animali e esseri umani indicano assenza di attività cancerogena).
TUTTO È PUBBLICATO SUL WEB - “Si precisa – concludono quelli del ‘Comitato cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo’ - che le note, di cui sopra, sono visionabili e scaricabili dal sito del CCRIAM www.ccriam.webnode.it all’indirizzo link: https://ccriam.webnode.it/corrispondenza-con-enti.
Alessandro Accardo Palumbo
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