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11/11/2022 06:00:00

Mezze verità, propaganda, tanta pace. Ascoltando un intervista al Sindaco di Marsala ... 

 Stavo andando in redazione, a Trapani, qualche giorno fa, e passavo il tempo in auto girando allegramente la manopola tra le stazioni della bella radiofonia nostra, quando, ad un certo punto, mi imbatto in una voce familiare e monocorde, da rosario della sera. Controllo. Non è Radio Maria. E’ una radio di Mazara. E chi parla, eccome se lo conosco, è il Sindaco di Marsala, Massimo Grillo.

L’intervista mi ha fatto compagnia per tutto il tragitto, tanto era lunga. E pensavo tante cose: la prima, che vorrei essere mazarese, allora, per poter anche io un giorno, chissà, intervistare il nostro Sindaco (dal quale ancora aspettiamo la convocazione per la conferenza stampa di fine anno 2021 …) e poi, comunque, è interessante ascoltare i politici quando parlano a testate che non sono della loro città, perchè si inventano un mondo, dicono quello che vogliono senza un minimo di contraddittorio o di analisi critica, fanno bella figura. Il Sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, ad esempio, quando viene intervistato dalle testate nazionali, cambia anche la pronuncia, si mette tutto quell’accento tischi toschi che pare il Sindaco di Trezzano sul Naviglio.

Ma insomma, per i Sindaci è bello essere intervistati da chi non li conosce, perchè possono dire quello che vogliono e fanno figura. Per sfortuna del Sindaco Grillo, quel giorno all’ascolto c’ero io.

E devo dire che è stato tutto molto imbarazzante. A cominciare dall’intervistatore, probabilmente un dj, uno speaker, boh, che era tutto in ginocchio, non faceva domande, elogiava. Non faceva domande, ma sembrava annunciasse miracoli.  Tanto che ho pensato e penso: speriamo che magari l’abbia pagata, quell’intervista, avrebbe più senso.

E proprio perché il Sindaco Grillo diceva quello che voleva, ha detto una serie di inesattezze, di sue verità molto singolari, che meritano di essere citate. E che fanno capire come, davvero, chi amministra vive in un mondo parallelo (quando è in buona fede ...).

Ad esempio ad un certo punto è spuntato fuori pure che la Giunta di Marsala ha ottenuto “due milioni e mezzo per le contrade di Marsala” dai fondi del Pnrr. Giuro. Ovviamente non è vero e non c'è traccia. Ma l'intervistatore gil ha fatto i complimenti e Grillo, per buona creanza, mica se la sentiva si smentire. O a chiedere chi ha avuto questa idea, invece, di utilizzare i soldi del Pnrr per costruire un ippodromo a Scacciaiazzo, e non presentare neanche uno straccio di domanda per un asilo nido. 

Con il tono del “buon padre di famiglia”, e abusando sempre della retorica della pace, Grillo ha fatto il punto sull’attività, autocelebrandosi su tutta la linea. Ha detto ad esempio che ha scoperto che il teatro comunale non è agibile dal 1996. Cioè da 25 anni. Ecco perchè è chiuso. Ma poi è arrivato lui, e ha sistemato le cose. Stesso canovaccio ha ripetuto per l'organizzazione del Comune, per la situazione delle strade, per tutto. Insomma, prima c'erano i barbari, gli infedeli. Poi è arrivato il Messia. "A Marsala c'è un problema di legalità" ha commentato. Addirittura ha detto anche che a Marsala è da dieci anni che i nitrati dell’acqua sono alti e lui è stato il primo a provvedere. Dieci anni. Una cosa gravissima, che andrebbe detta in Procura, magari, e che è dichiarata, tra l'altro, da un primo cittadino che si è sempre rifiutato di rendere pubblici i dati sui nitrati (che poi, leggere i dati non è il suo forte: qualche tempo fa se ne uscì con una scuola di Marsala dove c'erano, secondo lui, 300 casi di Covid...).  Non solo, ammiccando all’interlocutore mazarese, facendo il piacione, ha detto all’intervistatore inginocchiato: voi a Mazara il problema lo avete risolto. Come no. Se leggesse ogni tanto gli articoli di Tp24 (e non solo i titoli, come candidamente ha ammesso qualche tempo fa …) saprebbe che a Mazara il problema è tutt’altro che risolto.

Al tizio che gli chiede sulla sicurezza a scuola, lui risponde parlando di pace. Per il Sindaco di Marsala, più in generale, in città a Marsala, non c’è sicurezza, perchè non c’è “pace interiore” , una pace con se stessi. Giuro. Lo ha detto. Ho dovuto accostare. La pace è il rimedio per tutto, come l'aglio in cucina per mia madre. Sarebbe sfizioso, se non fosse per il fatto che è lo stesso Sindaco che appoggia un governo di destra la cui premier predica il blocco navale e che vorrebbe lasciare in mare le persone (potrebbe essere però una proposta, dire ai naufraghi nel Mediterraneo, alle persone torturate in Libia, a chi scappa dalla fame, dalla miseria, che il loro problema è la pace interiore …).

E poi ha detto anche, a proposito di sicurezza,  che ha un'idea, di istituire i "coordinatori di quartiere". Qui l'impostura è nell'annunciare, ad un intervistatore impreparato, un'iniziativa da fare, che in realtà è stata già fatta, ed è finita con un imbarazzante autogol (le "guardie" si sono dimesse dopo pochi giorni: nessuno gli aveva spiegato cosa fare, e comunque, non volevano farlo, magari avevano un problema di pace interiore, boh ...).

Tutto finisce poi con un annuncio: quello che abbiamo visto sinora è la fase uno dell’amministrazione Grillo, dice il Sindaco. Adesso c’è la fase due: starà di più tra la gente, dice, a raccogliere i frutti del lavoro. Prima ci sarà un rimpasto, una riorganizzazione. Sembra Gesù: dalle parabole, alla cacciata dei mercanti dal tempio, fino all’ingresso trionfante a Gerusalemme. Prepariamo palme e ramoscelli. Non vorrei spoilerare, ma tutti sappiamo come finisce la storia. Nell'attesa di qualche miracolo, mi sono goduto questa intervista come un podcast, un po' comedy, un po' noir. Ad esempio, questa storia della "fase due". Lui la presenta come una promessa. Ma a me, pare una minaccia ...

Giacomo Di Girolamo



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