Stop all’auto-testing e all’auto-diagnosi per il Covid, afferma Pietro Colletti, direttore del reparto Malattie Infettive dell’ospedale “Borsellino” di Marsala. Il medico infettivologo ricorda che i test devono sempre essere «un esame prescritto da un medico per confermare o escludere un’ipotesi diagnostica».
«Il tampone per la diagnosi clinica nel sospetto di malattia Covid-19 per la persona che ha bisogno di cure e come intervento di prevenzione prima dell’ingresso in ospedale e per i caregivers di soggetti fragili»: è quanto suggerisce il medico infettivologo, per Colletti infatti è necessario tornare al normale “metodo clinico” e fare i test solo dietro prescrizione medica. «Per proteggere le persone fragili dalle infezioni diffusibili- aggiunge- bastano le precauzioni che conosciamo».
«Ritengo necessario- commenta- utilizzare i tamponi per le persone fragili e con comorbità, con sintomi anche lievi, ma a rischio di progressione di malattia, così da procedere all’utilizzo delle efficaci terapie antivirali precoci, che sono oggi disponibili al domicilio e negli ospedali. Al domicilio, sono da parecchi mesi disponibili terapie antivirali da assumere per bocca, prescritti direttamente o tramite il medico di famiglia, molto efficaci ma purtroppo ancora poco usate».
Un ragionamento diverso, invece, per l’ingresso in ospedale. «All’interno dell’area serve ancora il tampone per SARS-CoV-2- spiega- al fine di individuare il percorso logistico e clinico-assistenziale più idoneo e sicuro. È indispensabile un sistema snello e veloce. Il modello assistenziale regionale che ha superato il Covid Hospital come unico luogo di cura, prevede inoltre che il paziente deve essere ricoverato nel reparto specialistico più idoneo a trattare la patologia prevalente che ha determinato il ricovero».
«Il paziente ricoverato per motivi diversi da Covid, ma con sintomatologia lieve- afferma Colletti- potrà beneficiare dei trattamenti antivirali precoci come se fosse al domicilio. Il paziente con malattia Covid prevalente viene, invece, assistito nei reparti di pneumologia, malattie infettive o medicina. Oltretutto fondamentale è la vaccinazione con quarta e quinta dose, ove prevista, oltre l’uso della mascherina per proteggere e proteggersi”.
E per quanto riguarda la vaccinazione anti Covid-19 è arrivato il via libera dal ministero della Salute alla somministrazione della quinta dose. Raccomandata ai cittadini di 80 e più anni, agli ospiti delle strutture residenziali per anziani e alle persone dai 60 anni in su con elevata fragilità. Su richiesta, anche tutti gli over 60. Potrà essere somministrata trascorsi almeno 120 giorni dalla terza o quarta dose o dall’infezione da SARS-CoV-2, contemporaneamente anche ai vaccini antinfluenzali.
Fonte: portale Insanitas