Domenica scorsa si è aperta a Palermo nella chiesa di San Francesco Saverio, nello storico quartiere dell’ Albergheria, una esposizione pittorica dal titolo “credere” in italiano , “ viryty, believe" in ucraino e inglese. L’autrice dei dipinti è Odarka Pisna, una pittrice ucraina .
Nata il 24 marzo 1990 in Ucraina, Odarka Pisna si è laureata all’Istituto di filologia, facoltà di lingua, letteratura e inglese ucraine della Kyiv National Shevchenko University e successivamente ha conseguito il diploma all'Accademia statale delle arti di Tbilisi.
Mamma di una figlia di 9 anni, Zlata, la pittrice ucraina ha di fatto dato inizio alla tecnica musiva dei minerali naturali preziosi e semipreziosi su tela. In questi anni ha partecipato a 150 mostre, in Italia, Spagna, Austria, Francia, Repubblica Ceca, Ucraina, Georgia. Nel 2019 ha rappresentato l'Ucraina nel padiglione nazionale alla 58a Biennale di Venezia; è diventata consigliere del sindaco della città ucraina di Uman per questioni di cultura e arte. Nell’agosto 2019 ha ricevuto il premio dal Gabinetto dei Ministri dell'Ucraina per lo sviluppo della cultura ucraina.
Le tele toccano i temi della fede e sono ispirate dalla storia sacra così come è narrata dalla Bibbia. Le sue tele - ha commentato Georgii Gugushvili, rettore della Tbilisi State Academy of Arts - sono piene di temi complessi e pittura pastosa. Un vero e proprio fuoco d’artificio, una specie di linguaggio parlato della meditazione artistica”. L’apertura della mostra è stata introdotta da un momento di riflessione moderato da Adriano Frinchi, con il rettore della chiesa di san Francesco Saverio, don Massimiliano Lo Chirco, Alfonso Lo Cascio, presidente regionale BCSicilia. La mostra rimarrà aperta fino al 4 dicembre e sarà visitabile ogni mattina, dal lunedì al sabato, dalle 9.30 alle 12.30.
Sono previste delle aperture pomeridiane in collaborazione con gli alunni del Liceo Scientifico "Ernesto Basile", Palermo.
Abbiamo partecipato al momento dell’apertura della mostra particolarmente colpiti dall’atmosfera e dalla bellezza della chiesa di San Francesco Saverio che ospita un’altrettanta bella e suggestiva mostra di arte sacra. Una sequela di dipinti in cui sono raffigurati volti, espressioni e colori molto incisivi ed eloquenti che tutti possono ammirare per la profondità del messaggio religioso che riescono a trasmettere anche a un pubblico non credente e non proprio avvezzo a questo genere di arte .
"Viviamo in un tempo difficile in cui l’unica possibilità che ha l’uomo è quella di credere, "belive" è infatti il titolo scelto per la mostra" - ci spiega la pittrice Odarka, Pisna, autrice delle tele esposte.
"Dipingere scene sacre che riguardano in particolare la Bibbia non è mai semplice ma un tema difficile da trattare, occorre una certa delicatezza per non rischiare di sconfinare nel profano. Per me è stata una sorta di sfida e dunque una tappa fondamentale della mia carriera artistica. La scelta del tema è legata particolarmente a un periodo difficile della mia vita, alla sofferenza di mio padre sottoposto a un complicato intervento chirurgico. Con l’ingenuità e l’umiltà di una bambina entrando in una chiesa ho chiesto al sacerdote cosa potessi fare per affrontare la difficile esperienza di mio padre e lui mi ha risposto:? devi solamente credere. Di conseguenza ho cercato di conciliare la dimensione religiosa con la mia personale esperienza artistica che, in questo caso, è diventata una sorta di ringraziamento a Dio per il miracolo della guarigione di mio padre. La mostra risente anche di una esperienza personale onirica frutto di un sogno così come è accaduto per il dipinto del" bacio di Giuda", ma anche dell’influenza religiosa della mia famiglia, dei miei nonni in particolare "– conclude Odarka .
C’è in effetti un alone di sacralità che avvolge le tele di fronte alle quali il pubblico silenzioso sembra incantarsi e ammirare con cura ogni particolare, immergendosi in una dimensione onirica e insieme reale in quanto ad essere esposta è la storia della nostra fede a cui l’artista ha aggiunto la sua personale interpretazione senza scalfire la chiarezza del messaggio biblico. Una impresa ardua e difficile come per tutti coloro che si accostano al sacro, ma decisamente riuscita e apprezzata dal pubblico presente in chiesa .
Dorotea Rizzo