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04/11/2022 06:00:00

 Parco eolico offshore nel Canale di Sicilia, l'iter va avanti ma il dibattito è aperto

 Proseguono gli incontri istituzionali e non sul progetto eolico offshore di Renexia che dovrebbe sorgere a 60 km dalla costa trapanese, al largo delle Isole Egadi. L’iter va avanti ma continua ad essere acceso il dibattito tra chi è favorevole e chi è contrario.

Tra i favorevoli ci sono le associazioni ambientaliste Legambiente, WWF, Greenpeace. A Febbraio scorso l’Ars aveva detto no e tra i no c’erano quelli di Forza Italia, Lega e Cinque Stelle, ora bisognerà attendere la decisione del governo Schifani e della nuova assemblea regionale. L’ultimo incontro sul parco eolico si è svolto la settimana scorsa a Roma tra il sindco di Mazara e il direttore generale di Renexia Riccardo Toto.

Renexia - Il Direttore Generale di Renexia Riccardo Toto ha incontrato il sindaco di Città di Mazara del Vallo Salvatore Quinci per parlare dell’innovativo progetto eolico marino che sorgerà al largo delle coste siciliane, nel cuore del Mediterraneo. Il colloquio, disteso e costruttivo, conferma ancora una volta l'attenzione di Renexia per le comunità coinvolte dal progetto e per le economie locali. Nel modello di impresa inclusivo e partecipativo di Renexia, infatti, il territorio rappresenta da sempre l'interlocutore privilegiato, per tracciare insieme una strada comune, percorribile da tutti e rispettosa dell’ambiente.

Il progetto - Il progetto è della Renexia, società del Gruppo Toto, che prevede la realizzazione di un parco eolico, situato a oltre 60 km dalla costa, arrivando ad installare a regime 190 pale, in grado di generare energia complessiva per a circa 2,8 GW, ossia pari al fabbisogno energetico di 3,4 milioni di famiglie.

“Progetto compatibile con l’ecosistema” - Renexia assicura che il progetto è compatibile dal punto di vista ambientale e che ci saranno molti benefici per i siciliani. E questo perchè realizzato con la tencologia del “floating”, cioè non pale piantate sul fondale, ma su enormi galleggianti ancorati in fondo. Il progetto MedWind - Renexia prevede la realizzazione di un parco eolico offshore flottante nel canale di Sicilia che garantirà una produzione di circa 9Twh in grado quindi di coprire tutto il fabbisogno energetico delle utenze domestiche dell’Isola, abbattendo il costo in bolletta. Frutto di un investimento complessivo di oltre 9 miliardi di euro, il completamento dell’impianto, inoltre, garantirà, 1100 di posti lavori all’anno per i sei necessari alla costruzione e circa 700 per le operazioni di manutenzione nei 25 anni previsti dalla concessione. Grazie alla tecnologia floating non ci saranno operazioni di trivellazione dei fondali, le pale eoliche saranno infatti ancorate, un sistema che consente di ridurre al minimo l’impatto con l’ecosistema che ospiterà l’impianto.


Lo studio di Flai Cgil -
Le marinerie interessate direttamente e indirettamente dalla pesca nelle aree del futuro parco eolico sono quelle di Mazara del Vallo, Marsala, Trapani, San Vito lo Capo e delle isole Egadi, aree che a buon diritto si possono definire storiche per il comparto siciliano della pesca, da sempre uno dei più importanti al livello nazionale. Con l’obiettivo di avviare una proficua concertazione fra le parti, il dipartimento pesca della Flai Cgil guidato da ha Antonio Pucillo illustrato un approfondito studio per valutare il possibile impatto della fattoria eolica offshore MedWind sulla pesca e il comparto ittico nelle aree influenzate dall’opera. Lo studio prende in considerazione l’analisi di oltre duecento lavori scientifici sugli impatti dei parchi eolici sul benthos, i pesci, i mammiferi marini, l’eco sistema e sulle interazioni con la pesca e i pescatori, compresi gli effetti del rumore dell’opera. La ricerca si è avvalsa anche dei dati più aggiornati disponibili e riferiti al triennio 2019-21, provenienti dalla raccolta dati del Mipaaf, il ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, dal ‘register fleet’ europeo, dai dati sul traffico navale, dalla letteratura, e si avvale anche di interviste alle categorie nelle aree coinvolte dal progetto. “La cabina di regia deve essere concertata – osserva Pucillo – perché come dimostra il nostro studio è necessario un maggior approfondimento sulla valutazione socio economica presentata da Renexia – MedWind, così da prendere in considerazione l’economia locale e il benessere sociale delle aree realmente coinvolte dalla grande opera, valutare possibili ripercussioni economiche e occupazionali per il settore. Fondamentale l’incontro e il confronto con i pescatori e con le comunità costiere interessate, anche nell’ottica di un’eventuale riconversione”

L'ecologo Franco Andaloro, autore dello studio per conto dal dipartimento Pesca della Flai Cgil:Il grande impianto eolico off-shore previsto al largo delle isole Egadi rischierebbe di sottrarre il 50 per cento della produzione alle 139 imbarcazioni a strascico e alle 18 a grandi pelagici delle flotte che operano nell’area, quelle di Mazara del Vallo, Marsala, Trapani e delle stesse isole Egadi”.

I pescatori e armatori mazaresi sono favorevoli all'energia rinnovabile e al parco eolico off shore di Renexia che dovrebbe sorgere al largo delle Egadi, purché si consenta loro di continuare a fare sempre quello che hanno fatto, andare in mare, pescare e mantenere le loro famiglie. E' questo il pensiero degli armatori mazaresi, comunicato nei giorni scorsi da Maurizio Giacalone, uno degli armatori della flotta peschereccia mazarese, che oggi conta circa sessanta imbarcazioni.
"La zona dove verrà installato il parco si trova in una area importante di pesca, e questo potrebbe anche modificare le rotte delle navi mercantili che attraversano il canale di Sicilia, concentrando il traffico nelle altre zone di pesca" - dice Giacalone al Gds -. L'armatore a nome suo e dei colleghi chiede però delle misure compensative. Chiedono di poter tornare a pescare in altre aree che da qualche anno sono state vietate. Giacalone si riferisce alla zona GSA 21 da 20 a 74 milgia dalle coste libiche, dichiarata zona economica esclusiva da Gheddafi nel 2005. Nei giorni scorsi Renexia, dopo gli incontri istituzionali di questi mesi, ha proposto delle misure compensative per i comuni.

 

 



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