Il Partito Democratico di Trapani ha tenuto un direttivo provinciale nei giorni scorsi, passata la fase della competizione elettorale è tempo di mettere mani alla fase organizzativa.
I dem hanno questa abitudine: finite le elezioni devono ricostruire tutto, non si sa in base a quale strategia ma sono specialisti nel demolire e poi ricomporre, peggio di prima.
E così anche in provincia di Trapani ci si muove verso la fase congressuale, un azzardo considerando che la prossima primavera si voterà in più di 10 Comuni del territorio e serviranno capacità di sintesi e anche unità di intenti. Voci difficili da trovare nel vocabolario del Pd, un Pd, però, che ha fatto molto bene nella competizione elettorale regionale, ha raggiunto una percentuale importante, quindi questa attuale organizzazione non era evidentemente improvvisata e nemmeno alla prima prova.
La nota parla chiaro, hanno approvato tre ordini del giorno che “Impegnano i parlamentari nazionali e regionali sulla necessità di concorsi per il personale medico non obiettore in Sicilia in considerazione dell’eccesso di obiettori di coscienza, che non consente la piena applicazione della 194/78, a sostenere la protesta dei cittadini delle Isole Egadi lavorando per una soluzione sui trasporti e per affrontare il problema dell’accoglienza dei migranti a Campobello di Mazara, che rappresentano una forza lavoro necessaria per il territorio, ma che anche quest’anno a causa della carenza di posti nel campo migranti allestito dalla Prefettura, rischia di degenerare in situazioni di pericoli per i migranti e i cittadini”.
Oltre i comunicati stampa ci sono, però, le linee politiche quelle note e quelle che si disegnano in silenzio. Non può sfuggire il nuovo asse che si è venuto a creare, causa le ultime regionali, tra Giacomo Tranchida e Baldo Gucciardi, in appoggio a Dario Safina, grazie alla collaborazione di Camillo Oddo. Un asse che è destinato a durare e che potrebbe portare a nuovi equilibri, accordo che è evidente parte dalle regionali e arriverà alle amministrative di Trapani del 2023, dove intanto già il sindaco ha messo dei punti fermi.
Di recente pare abbia incontrato la nuova coordinatrice dell’MNA, Maricò Hopps, e ha sbarrato la strada ad un eventuale appoggio alla sua candidatura. I rapporti del resto tra Tranchida e l’ex senatore Nino Papania sono inesistenti, c’è dell’astio, stessa cosa con Simona Mannina e Alessandro Manuguerra, una sintesi che la Hopps avrebbe voluto mettere in campo ma che non trova la porta aperta da parte di Tranchida.
I dem sposeranno ovviamente la candidatura dell’uscente, intanto perché da sempre riescono a compattare sulle candidature ma, altresì, perché non c’è una alternativa che ad oggi indebolisca quel quadro.
Dunque, ritornando al Pd, non c’è una guerriglia aperta dentro la segreteria provinciale, ma la riorganizzazione è in atto per la fase successiva, quella del congresso a cui ambiscono più di tre persone.