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29/10/2022 06:00:00

Le prime rogne dalla sanità per Schifani

D'Urso non ci sta. Dopo il suo defenestramento da parte del presidente Schifani, l'uomo che aveva in mano la gestione dell'emergenza ospedaliera in Sicilia legata alla pandemia va al contrattacco. Non gli va giù il fatto di essere sostituito, e per di più, beffa, dopo che Meloni stessa lo aveva pubblicamente elogiato nel suo comizio elettorale a Catania. Ed invece, Schifani se ne è liberato. Un primo segno di rottura con la gestione di Musumeci. "Non ci sto" dice D'Urso intervistato dalla Sicilia. "Se Schifani voleva le mie dimissioni bastava dirmelo" aggiunge. E aggiunge velenosamente che "Musumeci per cinque anni ha tenuto gli affaristi fuori dalla sanità siciliana", e che "questo episodio mi lascia molto perplesso". 

Al di là delle scelte politiche di Schifani, che sono il preludio del braccio di ferro del centrodestra per chi entrerà nella stanza dei bottoni dell'assessorato alla Sanità, a condannare politicamente D'Urso è il mancato completamento di alcune opere "emergenziali", che dovevano essere pronte da tempo. Su Tp24 abbiamo seguito in particolare la ridicola vicenda del padiglione per le malattie infettive, che si sta costruendo accanto all'ospedale di Via Salemi e che doveva essere pronto nel Maggio del 2021. 

Tuccio D'Urso avrebbe dovuto realizzare 570 posti di terapia intensiva e 10 nuovi pronto soccorso in Sicilia per gestire l'emergenza Covid.  Lui dà la colpa alla burocrazia regionale.

C'è tensione nel mondo della sanità siciliana. In parte è dovuto anche alla nuova tranche dell'inchiesta "Sorella Sanità", che ha portato ad altri arresti eccellenti ed alla scoperta di altre gare truccate.

Intanto ieri un altro dirigente generale, Mario La Rocca, è stato aggredito, all'uscita dell'assessorato. L'autore sarebbe un autista della Regione. Incredibile. «Abbiamo già avviato una verifica interna e una volta accertato che le responsabilità sono in capo a un dipendente della Regione saremo inflessibili. Al dottore La Rocca va la mia solidarietà e l’augurio di una pronta guarigione» dice Schifani.

Schifani, quasi a volere mettere un segno fra la gestione di Musumeci - D'Urso e la sua ieri mattina è stato al Policlinico di Palermo, dove sono in corso i lavori per i nuovi padiglioni (pronto soccorso, sale operatorie, etc.). «Confermato l'impegno dell'impresa a consegnare i lavori definitivamente, con le certificazioni, entro il 15 novembre. Poi l'Università installerà le attrezzature. Così, finalmente, entro brevissimo tempo la città potrà avere un nuovo pronto soccorso, con sale operatorie e la degenza relativa alla chirurgia» ha detto Schifani, dopo aver verificato lo stato dei cantieri che hanno subito pesanti ritardi. Incontrando i vertici dell'azienda ospedaliera, dell'Università e i titolari dell'impresa che sta eseguendo i lavori, ha acquisito l'impegno di tutte le parti in causa per dare una ulteriore accelerazione al completamento delle opere. Con lui c'era proprio Salvatore Lizzio, dirigente generale del dipartimento regionale Tecnico e neo coordinatore della struttura commissariale per il potenziamento della rete ospedaliera siciliana.

«Occorreva uno sforzo di tutti - ha aggiunto il presidente - per dare una spinta verso la conclusione delle opere. Ho raccolto in questo senso l'impegno degli addetti ai lavori».



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