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19/10/2022 06:00:00

Marsala, da città del vento a città del fumo...

Gentile Direttore,
sono le 3:00 di notte, Le scrivo questa lettera-denuncia non perché non riesca a dormire, ma perché non riesco letteralmente a respirare.


Come ogni anno, e da tredici anni a questa parte, da quando sono diventato cittadino marsalese, posso certificare e testimoniare che da questo periodo in poi e per tutto l’autunno-inverno, diventa impossibile e inaccettabile vivere e respirare durante le ore notturne e mattutine nel territorio della Città di Marsala.
Che Marsala sia una “Città-territorio”, che sia una Città a vocazione e trazione agricola, che abbia una superficie di più di 243 Km quadrati, non possono in nessun modo giustificare che la quinta Città siciliana per popolazione sia invivibile, tossica e incivile durante le ore notturne e mattutine.
Capisco che ci sia un’alternanza tra campi coltivati, giardini, uliveti, frutteti, serre e abitazioni, Bagli e intere Contrade. Ma gli scarti e sfridi di coltivazione e lavorazione, le ramaglie e spesso le plastiche e i nylon vengono bruciati nei campi che si trovano proprio in mezzo alle abitazioni, in mezzo alle Contrade, in mezzo alla Città. Questa promiscuità, che rende bella, piacevole, verde e ricca questa Città di giorno, non può essere la sua più grande condanna per l’ambiente e la salute umana di notte.
Paradossalmente si rischia di respirare e vivere meglio di notte a Milano che non a Marsala.

In questo periodo, da Strasatti a San Leonardo, da Matarocco alla Spagnola, cittadini e turisti devono sopportare un contesto che ormai ha superato i limiti della sana civiltà e della vivibilità. Caro Sindaco e cara Amministrazione Pubblica, siamo nel 2022, non siamo più nel Medioevo, è ora di correre ai ripari, e velocemente.


Questa mia denuncia pubblica nasce dal fatto che, oltre agli aspetti legati ai rischi sulla salute pubblica e all’inquinamento ambientale, c’è una palese limitazione alla libertà individuale sia su suolo pubblico che sulla proprietà privata del singolo cittadino marsalese.
Diventa impossibile e difficoltoso fare attività sportiva per noi e soprattutto per i nostri figli durante le ore notturne nei centri sportivi all’aperto dislocati su tutto il territorio marsalese. Non si riesce a fare una passeggiata di sera o al mattino senza avere sintomi di intossicazione. Non si può aprire una finestra in casa perché il fumo, la puzza e forse più di qualche inquinante entra nelle nostre case. Le abitazioni con vecchi serramenti e qualche spiffero (e ce ne sono tante sul territorio) diventano invivibili e delle “trappole per la salute” notturne. Non si possono stendere i vestiti all’aperto perché si impregnano di fumo e di molecole che necessitano poi due o tre lavaggi in lavatrice per liberarsi da tali tossine (con costi energetici e ambientali insostenibili per ora).
Gli inquinanti che normalmente vengono indagati e monitorati nell’aria e che spesso sono presenti e respiriamo quando sentiamo l’odore di fumo sono diossine, NO2, NOx, SO2, CO, O3, PM10, PM2,5, benzene, benzo(a)pirene, per non parlare di piombo, arsenico, cadmio, nichel, mercurio, precursori dell’ozono.

Se come si dice, noi siamo ciò che mangiamo, beh, direi che siamo anche ciò che respiriamo! Non possiamo far finta che tanti problemi di salute che colpiscono trasversalmente le persone a qualsiasi le età non siano riconducibili all’ambiente in cui viviamo. Cerchiamo di educare i nostri figli a scuola ed in famiglia alla civiltà, alla salute, alla sostenibilità ed al rispetto dell’ambiente in un contesto cittadino dove puntualmente si palesa tutto il contrario: dalla spazzatura abbandonata, ai fuochi notturni, al fumo e all’inciviltà. Come possiamo continuare a vivere qui? Come possiamo farci vivere i nostri figli? Come possiamo convincere i turisti a venire o a ritornarci? Come possiamo vendere un’idea di terra sana e bella, quando troppo spesso non lo è?

La European Environment Agency (EEA) definisce il monitoraggio ambientale come l’insieme delle misurazioni, valutazioni e determinazioni – periodiche o continuative – dei parametri ambientali, effettuato per prevenire possibili danni all’ambiente e alla salute. Marsala, la quinta Città della Sicilia per popolazione, e le oltre 28.000 famiglie marsalesi, probabilmente meriterebbero più attenzione e protezione in tal senso.
Sarebbe interessante che qualche Laboratorio mobile dell’ARPA Sicilia indagasse e monitorasse sul territorio marsalese la qualità dell’aria durante la notte e ne pubblicasse i dati, metto serenamente a disposizione il mio giardino.
La valutazione della qualità dell’aria e gli obiettivi di qualità per garantire un adeguato livello di protezione della salute umana e degli ecosistemi sono definiti della direttiva 2008/50/CE sulla “qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa” e recepiti dal D.Lgs. 155/2010. Sono temi concreti che dovrebbero essere all’attenzione costante dell’Amministrazione Pubblica e di chi ci governa.

Spero che questa mia lettera possa far nascere qualche interrogazione, indagine, commissione d’inchiesta presso il Comune di Marsala, l’ARPA Sicilia e gli enti preposti alla tutela della Salute pubblica della Regione Siciliana.
Nel frattempo, chiedo pubblicamente a nome mio, e di tanti cittadini marsalesi, il divieto assoluto di accensione di fuochi su suolo privato e pubblico, all’interno del perimetro metropolitano della Città di Marsala che comprenda tutte le Contrade. Se tale divieto fosse già in essere, chiedo urgentemente in nome della salute pubblica e la libertà, che venga fatto rispettare con tutti i mezzi possibili.
Grazie.


Mattia  



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