Sono passate poche ore dal comunicato stampa emanato dai soci del FC Marsala che parlava del possibile ritiro della squadra dal campionato di promozione e nulla sembra muoversi.
Nelle righe dell'appello alla città si richiamava l'attenzione anche del mondo imprenditoriale affinché si potesse far ripartire la macchina sportiva, ma sembra, ad oggi, che nessuno abbia risposto. A dire il vero, concedendo spazio alla memoria, ed escludendo sponsorizzazioni del tipo “posso farti il cartellone allo stadio", sono davvero pochine, negli anni, le aziende lilibetane ad essersi cimentare nello sport più diffuso al mondo e quindi ci si poteva anche aspettare questo immobilismo imprenditoriale. Ma allora, ci si credeva davvero nella rinascita del Calcio a Marsala? È stato solo un tentativo di alcuni appassionati marsalesi naufragato nei meandri di campionati dilettantistici che ricorderemo solo per le rotonde sconfitte?.
Eppure, la mancanza di debiti societari e le esigue somme occorrenti per pagare le spese sostenute, farebbero pensare ad una buona occasione per la ripartenza. Ed allora, come mai nessuno si fa avanti? E chi si è fatto avanti perché non ha più perorato la causa? Le diverse scuole di pensiero, nate tra Porta Mare e La Loggia una, e tra Porta Mazara e Porta Nuova l'altra, propongono diverse opzioni, alcune davvero fantasiose fatte di complotti sportivi, altre un po’ meno fantasiose ma comunque poco inclini alla soluzione del problema.
Tralasciando la giusta ironia su storielle che non stiamo qui a raccontare che, comunque, potrebbero anche nascondere qualche fondo di verità, di certo è una buona occasione di ripartenza, considerato anche che una salvezza, unita alla partecipazione al campionato juniores concederebbe la possibilità di essere ripescati nella prossima stagione ad un campionato superiore. Nulla potrebbe essere perduto se un buon progetto uscisse allo scoperto e rilevasse la società. Soltanto che il tempo è poco, davvero poco. Forse basterà un giorno, forse due e si chiude tutto, baracca e burattini.